http://www.fantasymagazine.it/notizie/1 ... se-firmat/
In particolare, questo è il passaggio che mi ha fatto accapponare maggiormente la pelle:
almeno tre editor abbiano dichiarato concordemente: “In realtà non abbiamo mai creduto in quei testi, ma l’ufficio marketing ha insistito, dati alla mano, che sarebbero stati un successo e così hanno convinto i direttori di collana e noi siamo stati costretti a prenderli in carico. Abbiamo odiato ogni momento dell’editing, ci sono dei passaggi che consideriamo autentiche porcherie e non siamo affatto stupiti che il pubblico, dopo l’abboccamento iniziale creato dal battage pubblicitario, abbia mollato la serie precipitosamente, facendo crollare le vendite dei volumi successivi”
Al di là del possibile "dolo" proprio del marketing (sul quale si potrebbe discutere, per cercare di comprendere cosa renda "pubblicabile" o no un testo)... è possibile che questi tre editor abbiano così poco rispetto per il proprio stesso lavoro (oltre che per il proprio pubblico)?
Io comprendo che non deve essere piacevole lavorare su un libro che non si è scelto personalmente, ma che ci si è ritrovato imposto. Ma... da qui a permettere che delle autentiche porcherie, giungano al pubblico ce ne passa.
Mi pare che, ancora una volta, stia prevalendo il modello italiano applicabile a qualsiasi settore lavorativo.
Io non sono un editor. Sono uno sviluppatore firmware. E anche a me capita spesso di dover affrontare dei progetti che non approvo, delle soluzioni che non mi entusiasmano, per offrire delle alternative alle quali magari lavoro per giorni interi, salvo poi vedermi posto a tacere senza possibilità di appello.
E allora? Solo perché la soluzione non mi piace poi faccio male il mio lavoro?! Non è che facendo male il mio lavoro poi faccio dispetto a qualcuno, neh...
Sei un editor? Ti impongono un testo che non ti entusiasma? Che non approvi? Lavoraci ugualmente, cercando di fare del tuo meglio per non far gravare sul cliente una scelta sbagliata del tuo editore. Anche perché se poi fai arrivare in stampa passaggi che consideriamo autentiche porcherie, la colpa sarà tua al pari del tuo editore!
A meno che non ti sia arrivato l'ordine, esplicito, di limitarti a controllare la punteggiatura e staccare, per il resto, il cervello...
Ma, come si dice?... le vittorie hanno molti padri, le sconfitte sono sempre figlie di nessuno.
Sigh...
Inizio a non essere più tanto convinto di voler essere pubblicato in Italia.
Magari dovrei pensare a tradurre Midda in inglese e a cercare sfida direttamente nel mercato anglosassone...