Descrizione (da ibs.it):
Nella Cina del XIX secolo, quando mogli e figlie avevano i piedi bendati e vivevano in uno stato di isolamento quasi totale, le donne di una remota contea dell'Hunan ricorrevano a un codice segreto per comunicare tra loro: il "nu shu", "la scrittura delle donne". Le bambine venivano talora accoppiate come "laotong", "vecchie se stesse", in un vincolo di affetti destinato a durare per tutta la vita. Si scambiavano lettere tracciate a pennello sui ventagli o messaggi ricamati sui fazzoletti, e inventavano racconti, sfuggendo così alla propria reclusione per condividere speranze, sogni e conquiste. Ormai ottuagenaria e tormentata dai rimorsi, la protagonista ripensa al proprio passato e a Fiore di Neve, scomparsa ormai da molti anni.
La mia recensione su aNobii:
Intenso ed emozionante.
Non trovo parole migliori per esprimermi attorno a questo libro.
Lo stile di Lisa See è semplice ed estremamente diretto, capace di colpirti nel profondo e trasmetterti immagini ed emozioni in maniera così vivida da spingerti a vivere un'esperienza più unica che rara nella lettura di quest'opera.
E se, per digerire le prime pagine, mi ci sono voluti lunghi giorni con piccoli frammenti di lettura, nell'ingestibile orrore per la fasciatura dei piedi; superato un tanto temibile ostacolo, ho letteralmente divorato il resto del libro in un attimo, non riuscendomi a fermare prima di essere arrivato non solo alla conclusione, ma anche alla fine della pagina dei ringraziamenti e alle note tipografiche.
Un romanzo davvero intenso ed emozionante, nonché estremamente istruttivo nel merito di un certo contesto storico abitualmente non presente nei nostri libri di testo, che non posso evitare di consigliare a chiunque non abbia timore di versare qualche lacrima durante la lettura di un libro.
P.S.: incuriosito dal trailer del film, ho voluto leggere questo romanzo prima di vedere, eventualmente, il film, per farmi un'idea di quello che mi avrebbe potuto aspettare.
Ora che ho terminato la lettura del libro, sinceramente non so se vedrò effettivamente il film o meno, nella certezza che non ne potrà mai essere all'altezza.