Io credo che i lavori degli esordienti vengano sviscerati molto più degli altri anche perchè si suppone che all'autore esordiente interessi di più una critica strutturata rispetto a uno già affermato.
Io ad esempio non ho le conoscenze per fare valutazioni "tecniche" di uno scritto, assolutamente. Ma se vado a leggere un libro di un esordiente in una catena, quando lo vado a recensire cerco di essere più precisa possibile, di spiegare il perchè qualcosa non mi è piaciuto, perchè so che l'autore molto probabilmente andrà a leggere la mia recensione e vorrei potesse capire cosa esattamente ha creato in me una sensazione sbagliata, così da poterci riflettere su e valutare la cosa.
Quando invece recensisco un autore già affermato magari non sempre lo faccio in maniera approfondita o strutturata...a volte semplicemente perchè in quel momento non ho voglia o tempo di raccogliere le idee e scrivere un poema. Per un esordiente cerco di farlo, se non ho tempo rimando, perchè ci tengo a dare un'opinione ben motivata.
Credo che anche altri, come me, facciano lo stesso ragionamento, e questo può essere uno dei motivi per cui le recensioni degli esordinenti sembrano sviscerare il libro in maniera così profonda.
Poi questo va unito anche a tutti gli altri fattori che avete già elencato:
spesso c'è carenza o totale mancanza di editing, un esordiente in quanto tale non ha ancora affinato la sua scrittura ed è molto probabile che faccia molti più errori di uno affermato che questo processo di evoluzione l'ha già fatto, ecc, e quindi le critiche sono, mediamente, di più.
Riguardo al discorso dello stile penso sia normale che ognuno abbia il suo, ma come avete già detto, un conto è uno stile più o meno introspettivo, descrittivo, poetico, un conto sono errori oggettivi.
Un libro non può piacere a tutti, è impossibile.
Se io scrivo un libro, lo pubblico, ad alcuni non piacerà per via delle ingenuità o errori propri delle prime opere, ad altri non piacerà semplicemente perchè gli sta antipatico il protagonista, perchè non ama il genere o cose così (mia madre odia il fantasy perchè ha un'avversione per tutto ciò che è magico o irreale, per quanto bello un fantasy a lei non piacerà mai). Ovvio che non si potrà mai conquistare i lettori della seconda categoria, ma quelli della prima certamente sì, migliorando alcune cose senza modificare il libro nelle sue caratteristiche di base. Sta poi all'autore, quando legge una recensione, leggerla con umiltà ma anche in maniera critica. Capire quali sono i consigli da prendere in considerazione, compatibili con le proprie idee, col proprio stile, quali sono quelli "puramente tecnici", quali invece sono di altro tipo.
Spero si capisca ciò che volevo dire