Secondo una leggenda nella foresta vicino la cittadina di Westcastle vive una strega che,al momento della morte,avrebbe lanciato una maledizione contro la gente del villaggio.
Sono passati molti secoli e ormai la gente del villaggio non crede più alla leggenda.
I tre fratelli Jessica,Angus e Alan,decidono di avventurarsi nella foresta alla ricerca delle tracce della strega... ma scopriranno che nessuno nasce cattivo ma lo diventa,ma si può sempre cambiare.<
Piccola One-Shot divisa in due capitoli,spero che vi piaccia. Ditemi che ne pensate,vi prego
Allora
Capitolo 1
Evanna
La stanza era completamente buia.
Una donna si chinò davanti ad un calderone, aggiungendo delle foglie di mandragora nella pozione che bolliva sul fuoco.
Era notte fonda ed aveva appena finito di operare l’incantesimo per far ricrescere gli ortaggi.
Quella era stata una giornata molto calda: l’estate era arrivata di botto, portando un’afa pazzesca.
Ormai erano passati quattrocento anni dalla sua decapitazione: il mondo era cambiato, la gente non credeva più alle streghe e alla magia.
La tecnologia e la medicina avevano subìto dei progressi aumentando il benessere e la speranza di vita delle persone. L’umanità sembrava aver dimenticato gli orrori e le stragi commessi nel passato, adesso guardava solo al futuro.
Ma le stragi e gli abusi sui più deboli continuavano: c’era sempre qualche folle che uccideva persone in rapine e incidenti stradali, che commetteva stragi di persone indifese solo perché avevano idee e religione diverse.
Il male non avrebbe avuto mai fine.
Gli abitanti del villaggio vicino non credevano più alla sua maledizione, anche se si tenevano ugualmente lontani dalla foresta, come se fosse diventata una stupida superstizione dei tempi andati.
Ma la sua maledizione era ancora valida, e lo sarebbe stata fino alla fine dei tempi.
Evanna ricordava bene il giorno in cui venne giustiziata. Aveva solo trent’anni.
Era una mattina gelida di Gennaio, quando fu portata al patibolo e legata al palo.
La folla esultava e gridava: - È una strega!!! Uccidete la strega!!! Morte alla strega!!!-
Gli uomini diedero fuoco alla paglia su cui poggiava i piedi Evanna.
La folla rideva e lanciava urla di gioia sentendo la strega urlare, piangere e supplicare di essere salvata.
Fu così che Evanna morì. Ma prima di lasciare definitivamente questo mondo lanciò una maledizione: sarebbe tornata e avrebbe ucciso i discendenti degli abitanti del villaggio. Nessuno sarebbe sopravvissuto.
Da allora la gente smise di avvicinarsi alla foresta dove aveva vissuto la strega.
Un gatto nero entrò nella stanza. Con passo veloce si diresse verso di lei.
Erano stati sempre insieme, da quando l’aveva raccolto appena nato dal corpo morto della madre. Evanna gli aveva donato la voce, cosicché avrebbero potuto farsi compagnia.
Alla fine erano morti insieme, ed insieme erano ritornati in vita. Ormai più nessuno li avrebbe ostacolati nella loro vendetta.
Il loro legame si era rafforzato ed era diventato indissolubile, andava oltre il legame gatto-padrone.
Si avvicinò alla strega e le lecco le dita.
-I ragazzi stanno arrivando- parlò, con voce fine e delicata.
-Bene. Quando saranno qui li ucciderò, come ho ucciso ogni persona che ha osato entrare nella foresta- la strega sorrise felice.
Prima non era cattiva. Prima viveva nella foresta, amava gli alberi e gli animali e la gente del villaggio andava da lei per chiederle aiuto contro malattie e povertà.
Era sempre stata gentile con tutti, felice di aiutare gli altri.
Ma in cambio aveva ricevuto solo una condanna a morte. Ecco cosa si ottiene ad aiutare gli altri: venne accusata di essere una figlia di Satana, lodatrice del diavolo e del male. L’accusarono di far nascere i neonati morti, di far andare a male il raccolto, di provocare carestie e uccidere le persone.
Nessuno l’aveva mai ferita così tanto. La sua vita era svanita in un istante, spezzata da gente che non sapeva nulla di lei e che aveva dei pregiudizi che non stavano né in cielo né in terra.
Ma adesso si sarebbe vendicata: avrebbe ucciso ogni persona si fosse trovata davanti.
Spense il fuoco.
Fuori le stelle brillavano alte nel cielo e la Luna illuminava la radura.
Una serata perfetta per uccidere, per vendicarsi.
-Adesso nascondiamoci. I ragazzi avranno una bella sorpresa…- lei e il gatto si avviarono verso la porta.
La strega camminava con passo lento e deciso, aveva il portamento di una regina.
-Secondo te che morte posso dar loro, Nekkar?- chiese al gatto mentre uscivano chiudendosi la porta alle spalle.
-Beh, potresti decapitarli o bruciarli vivi, come è stato fatto a te- Nekkar emise un miagolio che assomigliava a una risata- ma se vuoi qualcosa di più tranquillo gli potresti tagliare la gola e incenerirli, o imbalsamarli ed esporre i loro corpi all’entrata della foresta-
-Ah, piccolo mio... Cosa farei senza di te?- Evanna prese il gatto in braccio e lo baciò sulla fronte.