Ci ho messo tre anni (lo so sono lento... ma soprattutto sono a corto di soldi in maniera cronica...) ma alla fine è finito tra le mie dolci manine.
Partiamo dalla copertina:

Mi ha colpito subito per il ciuffetto di "lana" di cui era ricoperta la pecorella (sono le piccole cose che mi rapiscono) ed è giunto il momento di parlare della storia:
Glennkill è un giallo pecoroso, ossia le pecore di un gregge nell'ovest dell'Irlanda decidono di scoprire chi ha assassinato con una zappa il loro povero pastore. Le pecore parlano, hanno i loro caratteri e le loro qualità come i loro vizi, ma non sono l'incarnazione dei vizi umani, come nelle fiabe classiche o nel leggendario "La fattoria degli animali". Anzi attraverso il loro occhio attento e critico vediamo il mondo degli umani sotto un punto di vista nuovo e sconvolgente e quindi anche la ricerca del movente viene messa molto in discussione, perché cambia tutto il sistema di riferimento.
Le pecore sono guidate da Miss Maple, (e non è un caso il parallelismo con Miss Marple, la protagonista di molti gialli di Agata Christie) la pecora più intelligente d’Irlanda, forse del mondo e ognuna di loro ha avuto la capacità di rapirmi.
La storia poi è ben fatta, con tanti colpi di scena e pezzi di storia svelati al punto giusto, fino al finale, che merita molto più di quella di alcuni thriller che ho letto...
Insomma è un libro che parla di pecore, che parla di Irlanda e che parla in modo spiritoso! A me è piaciuto, però riconosco di non essere obiettivo...