Moderatore: nihal87
claudia ha scritto:Però non mi avete spiegato quale dovrebbe essere lo stile di vita di uno scrittore, o aspirante tale che volesse dedicarsi solo ed esclusivamente alla scrittura.
niji ha scritto:io credo che sia proprio quello che intende Sean, cercando di focalizzarsi sullo stile di vita più che sulla fonte di reddito. Anche se qui la fonte è un'altra, lei rimane una atleta perché il suo stile di vita è quello...
niji ha scritto:vada per il "giovani", mi hai convinto!
claudia ha scritto:Però non mi avete spiegato quale dovrebbe essere lo stile di vita di uno scrittore, o aspirante tale che volesse dedicarsi solo ed esclusivamente alla scrittura.
gio ha scritto:claudia ha scritto:Però non mi avete spiegato quale dovrebbe essere lo stile di vita di uno scrittore, o aspirante tale che volesse dedicarsi solo ed esclusivamente alla scrittura.
io non rispondo perchè il mio discorso era diverso. Per me è scrittore chi pubblica libri che vengono letti.
Per restare nel fantasy, Licia Troisi è un'astrofisica, ma direi che è anche una scrittrice.
Fuori fantasy, mi viene in mente Andre Vitali, medico di famiglia, ma anche scrittore.
per me il punto non è che una persona non faccio altro, ma la "professionalità"
giovani scrittori o scrittori amatoriali ha soddisfatto il mio bisogno di distinguere
gio ha scritto:io non rispondo perchè il mio discorso era diverso. Per me è scrittore chi pubblica libri che vengono letti.
nihal87 ha scritto:L'esempio di Sean credo che fosse più che calzante.
La gente che fa sport agonistico è un Calciatore, Nuotatore, Tennista, non fa altro. Questo non vuol dire che il mio moroso che fa l'ingegnere, ma gioca a calcetto la domenica è un cretino perchè tanto non piglia come Ibra
che io poi certe volte mi sento veramente al margine della scena fantasy nazionale...
SeanMacMalcom ha scritto:Ritorno alla questione con un contributo fresco fresco dal Twitter di Licia Troisi ( ), che mi pare estremamente significativo:che io poi certe volte mi sento veramente al margine della scena fantasy nazionale...
Il fatto che colei che è da molti considerata la regina del fantasy italiano (e, in ciò, credo che sia indubbio considerarla quale "scrittrice professionista" o qualsiasi altro nominativo le si voglia attribuire), si sente al margine del medesimo, non è significativo di come vi sia qualcosa di strano, bizzarro, per non dire perverso, nella vivace conflittualità di tutti coloro che appartengono al cosmo della micro-editoria o della non-editoria?
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