Nel 1996, la Eidos Interactive pose sul mercato il primo capitolo di una delle più fortunate serie videoludiche dell'ultimo decennio: Tomb Raider.
Incentrata attorno alla figura di Lara Croft, giovane e avvenente aristocratica britannica con il pallino per l'avventura, la storia di Tomb Raider ha avuto molteplici sviluppi, fra cui:
- due serie di videogiochi (l'originale della Core Design, e la successiva trilogia a cura della Crystal Dynamics);
- due lungometraggi cinematografici (con protagonista una scatenata Angelina Jolie, affiancata nel primo capitolo da Daniel Craig, attuale 007, e nel secondo capito da Gerard Butler)
- tre libri
- e... una regolare serie a fumetti (con annessi e connessi) targata Top Cow!
La Top Cow, per chi non lo sapesse, è una piccola ma interessante casa editrice di fumetti USA, anche la "mamma" di personaggi come Witchblade, Darkness, Magdalena e altri ancora, fondata nel 1992 da Marc Silvestri, nonché partner della Image Comics.
A differenza di quello che i più potrebbero ritenere, la serie a fumetti di Tomb Raider non ha da intendersi quale mera iniziativa commerciare sul successo della saga videoludica: inserita, infatti, in maniera perfetta all'interno dell'universo Top Cow, Lara Croft si impone, almeno nel suo primo arco narrativo a cura dell'autore Dan Jurgens (noto ai lettori Marvel Comics per il grande rilancio di Thor, con una presenza per oltre 70 episodi), quale un personaggio ben studiato e ben caratterizzato, non alieno alla continuity della quale è stata resa parte, al punto da riuscire a legarsi affettivamente anche alla grande protagonista Top Cow, Sara Pezzini/Witchblade.
Dan Jurgens, infatti, nei due anni circa di presenza al timone della testata, si impegna al massimo per offrire alla serie un proprio senso logico, una propria forza, riuscendo là dove i successivi autori dopo di lui non avranno successo (la serie si concluderà con il numero 50, qual atto di clemenza nel confronto di un prodotto che ormai non aveva più ragion d'essere... divenuta sì un mero prodotto commerciale privo di ogni sentimento).
In Italia appartenente alle pubblicazioni Panini Comics, Tomb Raider non è stata pubblicata integralmente, privando (o forse salvando) il pubblico italiano dalla "degenerazione" che purtroppo ha afflitto la serie dopo l'uscita di Dan Jurgens.
Tutta la proposta Panini Comics, successivamente, è stata raccolta in due bei volumetti Oscar Mondadori, che presentano in maniera quasi integrale il ciclo di Dan Jurgens, permettendo di gustare il meglio di questa serie e proponendo, fra gli altri, anche il primo grande crossover fra Lara Croft e Sara Pezzini...
Il prodotto, ovviamente, non si colloca fra quelle lettura in grado di cambiare il corso dell'esistenza per come conosciuta, non è una graphic novel d'autore, non è un capolavoro senza il quale l'umanità non avrebbe potuto vivere. Ciò nonostante è una serie decisamente godibile, colma di avventura, di scontri contro ogni genere di avversari (da semplici scheletri a divinità egizie), e di tavole comunque ottimamente strutturate, come del resto il marchio Top Cow è da sempre sinonimo di garanzia, con disegnatori come il mai poco compianto Michael Turner.
Consigliatissimo a chi cerchi una lettura utile a rilassarsi.