Per questo approfitto per suggerire anche questo...
Recensione su aNobii:
Quando uno pseudobiblium diventa libro!
Da grande appassionato della serie televisiva "Castle", ho provato a resistere a lungo a comprare questo libro.
Mi sono impegnato... davvero.
Ma quando sono giunto alla fine della seconda stagione, scoprendo che oltre a "Heat Wave", anche "Naked Heat" sarebbe stata pubblicata realmente, non ho potuto più resistere.
E non me ne pento!
E' veramente piacevole e originale leggere un libro non scritto "sulla" serie, ma "nella" serie, ritrovandosi fra le mani un volume con il nome di Richard Castle in copertina, la sua biografia fittizia all'interno, la "sua" foto sul retro, la sua dedica (identica a quella citata nella serie) a Kate Beckett e agli amici del distretto, ma anche i ringraziamenti in fondo al libro a sua figlia, a sua madre e alle sue ex-mogli... e, immancabile, il commento del suo "amico" e compagno di poker James Patterson in copertina.
Al di là di questi elementi, apprezzabili dopotutto solo da un fan della serie, il libro offre una storia estremamente scorrevole, ben scritta e ben congegnata, per tutto e del tutto simile a una puntata della serie TV.
I personaggi richiamano quelli della serie nella stessa misura in cui dei soggetti di ispirazione potrebbero essere liberamente reinterpretati e romanzati all'interno di un'opera scritta da un romanziere: Nikki Heat non è Kate Beckett, Jameson Rook non è Richard Castle, così come tutti gli altri non sono i loro corrispettivi "reali"... sebbene tutti siano al contempo chiaramente riconducibili ai propri "originali".
Anche moltissime sequenze, all'interno del libro, richiamano in maniera esplicita - e chiaramente voluta - delle sequenze della serie, in un giuoco che potrebbe sembrare rivolto al risparmio della fantasia e che, altresì, può anche essere interpretato come uno sforzo a rendere "realistico" il volume. Dopotutto Richard Castle ha trascorso un anno della sua vita accanto a Kate Beckett e a tutti gli altri poliziotti anche nella volontà di ottenere materiale per la propria opera... e sarebbe stato assurdo che tale ispirazione non emergesse in maniera trasparente all'interno dell'opera.
"Heat Wave", quindi, non è una puntata di "Castle" né è un remake di una puntata di "Castle": è un'opera a sé stante, che se letta come il libro che Richard Castle ha scritto nella realtà fittizia della serie, quindi come uno pseudobiblium improvvisamente divenuto reale, ha un suo perché, un suo scopo... mentre se letta con l'aspettativa di ritrovare il corrispondente di un qualsiasi libro tratto dalle varie serie di "Star Trek", non potrà che offrire delusione, dal momento in cui non ci si confronterà con i personaggi della serie, ma con dei nuovi personaggi esterni agli stessi.
Piacevole, scorrevole, con una trama solida e che, alla fine, riesce a incastrare tutti i pezzi di un interessante puzzle, "Heat Wave" è un buon giallo.
Non è Agatha Christie, non è Rex Stout, non è Arthur Conan Doyle... ma è un buon lavoro, che può intrattenere il lettore per qualche ora senza deluderlo.
Consigliatissimo a tutti i fan di "Castle".
Consigliato anche a tutti gli altri.
E complimenti al ghost writer che ha dato voce al Rick Castle... chiunque egli sia!