Su a Nord, in Scozia, si prepara uno scontro dinastico per l'elezione del nuovo capoclan di una antica e potentissima famiglia di licantropi. Due fratelli si fronteggiano in una lotta senza esclusione di colpi, che passa dall'intrigo alla corruzione fino al ricatto ed all'assassinio: fratello contro sorella, madre contro figlia, nonna contro nipote, amante contro amante. Per prevalere, le due fazioni in lotta non possono non coinvolgere anche i membri della famiglia che si sono stabiliti a Londra: una sorella tutta assorbita dalla propria promettente carriera nel mondo della moda, due cugine in cerca di un improbabile successo musicale e nel frattempo dedite agli stravizi, ed infine la piccola Kalix, appena diciassettenne, vagabonda, anoressica, tossicodipendente e semianalfabeta, bandita e braccata dalla famiglia.
Ci sarebbe ampio materiale sia per una cupa storia gotica che per una dolente narrazione della Londra dei marginali e degli sbandati, ed invece il nodo che tiene assieme il romanzo è il paradosso. Ognuno dei personaggi, pure i due poveri umani coinvolti loro malgrado, continua nel bel mezzo di lotte furibonde a farsi biecamente i propri interessi, nella sua peculiare e balorda maniera; fare bella figura ad un ballo in maschera conta come partecipare ad un feroce corpo a corpo, farsi comprare un paio di anfibi nuovi quanto salvare una vita... L'autore riesce molto bene nella missione impossibile di governare con l'ironia sia i temi drammatici del disagio mentale che il dispiegarsi a ritmo serratissimo di avvincenti scene d'azione, e ci lascia con un brividino orrorifico finale a desiderare di avere presto tra le mani il seguito. Lo consiglio caldamente a chi ha la curiosità di leggere qualcosa di decisamente diverso dal solito.