Questo è un libro particolare come il suo autore Alain Damasio, che ha deciso di vivere in completo isolamento per potersi dedicare interamente alla scrittura. La quarta di copertina recita così :"Questa è la storia di una terra circondata dai ghiacci e spazzata dal vento. Da un vento che cambia sempre forza, intensità e direzione. Ma non smette mai di soffiare. Costante e implacabile. Questa è la storia della 34ª Orda, decisa a scoprire l'origine del vento. Un'impresa che dura da otto secoli. E delle 33 Orde precedenti si è persa ogni traccia. Però questa Orda è diversa. Ha già attraversato la città in cui scorre un fiume di vento. Si è già sottratta alla morte superando vortici e cicloni. È arrivata più in là di qualsiasi altra Orda. Questa è la storia di ventidue personaggi, ognuno con la propria voce e con molte cose da raccontare. Caracollo, il trovatore, estroverso, misterioso, profondo, sognatore e veggente. Oroshi, l'aeromastra, che dedica tutta se stessa a scoprire la verità. Sov, lo scriba, insicuro e dubbioso, che osserva e giudica. Erg, il guerriero-protettore, coraggioso al limite della follia... ".
Avrete facilmente capito che ci troviamo di fronte ad un fantasy atipico, un' opera di pura forza immaginativa, non ci sono orchi, draghi, folletti o elfi, i protagonisti sono ventitre, i ventidure personaggi e il vento. Un romanzo-viaggio incentrato sulla ricerca ed il suo significato, la narrazione è insolita, all'intero del volume c'è un segnalibro con ventidue simboli, ognuno relativo ad un particolare personaggio. Questa non è una semplice trovata commerciale ma una leggenda per riconoscere quale voce ci sta narrando la storia, il romanzo ha ventidue narratori ed è raccontato da diversi punti di vista ed ogni prospettiva è inaugurata da un simbolo, così da poter capire chi parla.
Ogni protagonista ha il suo passato, le sue emozioni e il suo temperamento, Damasio ha creato una compagnia viva e pulsante, non ci sono figure create a tavolino raschiando la superficie di vari luoghi comuni.
La storia di per sè è affascinante, l'idea di un gruppo di individui inviato a scopire l'origine di un vento impetuoso è originale, nel romanzo non c'è i solito cattivo di turno da eliminare, l'obiettivo della ricerca è la conoscenza. Un'opera che insiste sull'importanza dello stare insieme, esasperata dalla necessità di contrare le raffiche di vento( che ha nove forme, via via più violente sino a sfociare nell'ultima, quella sconosciuta, il cui studio è l'obiettivo della spedizione) con formazioni in cui ogni personaggio ha un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dell'intero gruppo.
Leggete questo romanzo perché è un elogio alla fantasia e alla poesia: " Siamo fatti della stoffa di cui son' intessuti i venti", questa frase inaugura l'inizio della storia ed è pronunciata da Caracollo, il trovatore, una delle figure letterarie più belle che mi sia mai capitato di incontrare. Leggetelo per arrivare alla fine delle storia, a pagina zero (il romanzo inzia a pagina 625 e torna indietro), capirete in cosa consiste l'eccezionalità di Caracollo.
Vi consiglio vivamente l'opera per due motivi: è un fantasy eccellente, nel senso che qui la fantasia trova uno dei suoi massimi sfoghi (anche nella descrizione dei veicoli e dlle usanze di alcune città) senza scadere nel banale ma creando un mondo parallelo affasciante e "denso". Secondo: è un libro d'altri tempi, un connubio di filosofia, poesia e prosa raffinato e romantico, romantico in questo senso:
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Dopo aver letto Damasio quando penserete al vento lo farete in un modo nuovo.