Salve a tutti ^^
Volevo postare, come avevo fatto per il libro di Markus Heitz, la mia recensione sul libro "I Doni" di Ursula K. Le Guin.
Lo faccio con lo scopo di ottenere qualche vostro parere personale su questo libro che ho appena terminato di leggere.
Qualcuno lo ha letto e ha voglia di condividere le sue impressioni?
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Ad ogni modo questo è il mio pensiero a riguardo:
Reduce da anni di piena immersione in meandri fantasy traboccanti di azione, intrighi, ferocia e tensione, ho scoperto in questo libro una volto del fantasy ben discosto da quello che ormai conosco molto bene.
Mi sono apprestato a leggere questo volume spinto dalla sua trama.
I Monti, luogo aspro e lontano dalla realtà comune, ospita tra le sue terre montuose famiglie che conducono un’esistenza vicina ( lo posso dire per esperienza personale ) a quella vissuta dai veri, originali e stigmatizzati abitanti delle montagne di oggi.
Una proprietà terriera, una casa, allevamenti da accudire e, nei casi più favoriti dalla sorte, qualche famiglia di lavoratori sotto la propria supervisione e protezione, che si adopera nella reggenza delle proprietà del padrone. Beni impegnativi da gestire, che offrono poco e richiedono molto: una vita di sacrifici e poche semplici gioie.
Ma in questo libro, le famiglie che popolano i monti e che possiedono del terreno ( un così detto Dominion ), non si tramandano solo questo.
No, sono i Doni ad essere il bene più prezioso.
Ogni famiglia ne possiede uno differente e lo trasmette di padre in figlio e di madre in figlia.
Controllare il corpo altrui, accendere il fuoco, disfare e distorcere ogni cosa, comunicare con gli animali e leggere nella mente sono solo alcuni di essi.
Ma se da principio ciò sembra rendere gli abitanti dei Monti esclusivi, fortunati, migliori … poi si comprende che in realtà questi doni non hanno fatto altro che intrecciare una potente ostilità fra le famiglie, che vivono nel terrore di essere attaccate, mutilate, sterminate o rese in schiavitù da un vicino di Dominion, smanioso di usare il suo dono per possedere nuove terre o raggiungere semplice vendetta e divertimento.
Ma questa non è la storia di una faida tra stirpi diverse …
Questa è la storia di un ragazzo, Orrec, e della sua amica Gry. Due ragazzi nati sui monti, appartenenti a famiglie diverse ma in buoni rapporti e contrassegnati da un volere comune: ripudiare i propri doni. Come sono giunti a questa conclusione? Che cosa devono aver visto e vissuto per decretare di rinunciare a ciò che, forse, hanno di più prezioso?
Attraverso le memorie di Orrec e gli occhi di Gry, tra le pagine di questo libro è ripercorsa la loro vita, dall’infanzia all’adolescenza, fino al sorgere dell’età adulta.
Ma non voglio dilungarmi oltre con la trama.
Mi voglio invece lasciar trasportare dal turbine di emozioni che ho vissuto leggendolo.
Come ho già in precedenza citato, sono ormai avvezzo ad un fantasy scandito tra guerre, avventure, potenti razze, grida concitate e cozzare di metalli. Ed è forse proprio questo che mi ha fatto amare il libro “I Doni”, lontano da quel tipo di narrazione.
Le parole sono rivestite di un peso profondo … gli eventi non appaiono descritti dall’esterno, come una banale sequela di azioni, ma sono invece VISSUTI.
Penso che la differenza tra la parola vivere e vedere sia ben palese a tutti noi.
Ursula K. Le Guin, in questo libro, non si limita a descrivere, a far vedere attraverso le parole, eventi e situazioni. No, lei scava con limpidezza e snocciola con intensa poesia nell’animo dei suoi personaggi, impiegando come banco di lavoro il loro vissuto e il loro operato.
L’esito che ne esce è notevole … la crudeltà del potere, le difficoltà nel diventare adulto, le paure comuni e le complessità a trovare, in un mondo di tenebre, il dono della luce, si dipanano di fronte al lettore con la purezza e la semplicità che pochi sanno offrire, regalando il piacere di un lettura ricca di profonde verità che richiamano alla mente domande su temi importanti e a noi spesso vicini.
Il tutto è velato da una narrazione quieta, che scorre sul quotidiano, priva di caotico dinamismo, di azione, di avventura, e contraddistinta da personaggi palpabili, veri, profondi, in cui ci possiamo facilmente rispecchiare.
P.S
Se cercate la storia del classico prototipo di eroe fantasy che tra un pugno a destra e un calcio a sinistra salva l'umanità, astenetevi dal leggere questo libro ^^