Dallo stesso regista dei primi due Harry Potter, ecco un nuovo film nello stesso stile, una storia che, in effetti, si potrebbe quasi considerare la risposta USA al britannico Potter.
http://www.youtube.com/watch?v=IBnpl9olzr8
Il film è decisamente godibile, a tratti un po' ingenuo ma assolutamente in linea con il proprio target.
L'idea è semplice e non troppo originale: mischiare la mitologia greca con la modernità contemporanea, questa volta non offrendo spazio, però, a un gruppo di santi in armatura, quanto piuttosto a degli semidei adolescenti (?!), evidentemente debitori di molti fumetti americani nella propria concezione e caratterizzazione.
Ottimi gli effetti speciali, come ci si potrebbe attendere da un film del genere; un po' citofonata la trama e il colpo di scena finale, soprattutto a causa della carenza di personaggi (cioè... se vengono presentati 4 personaggi e 3 sono per forza "buoni", chi sarà il "cattivo"?!)...
Un solo dubbio non mi può che essere imposto all'attenzione di fronte a questi nuovi eroi cinematografici (tanto HP, quanto PJ... e mi riferisco solo alla versione cinematografica in assenza della lettura dei cartacei): perché sembrano tutti voler sottintendere la necessità di essere figlio di genitori importanti per riuscire a emergere dalla "mediocrità"?
Cioè... sia Harry che Percy, prima di scoprire le proprie "origini", erano entrambi, sostanzialmente, due sfigatelli emarginati e bistrattati: una volta, invece, chiarito di chi sono figli, diventano improvvisamente gli eroi del momento. Certo... si fanno indubbiamente il mazzo... ma, comunque, appare evidente, qual elemento base per la scalata al successo, la presenza del genitore importante. E questo non mi sembra un gran bel messaggio, per quanto posto fra le righe, quasi a sostenere la tipica mentalità italiana del "se sei raccomandato, allora farai strada"...
A quando un eroe capace di "farsi da solo", e non più tale perché figlio di Tizio o di Caio, grandi eroi prima di lui?
