Inghilterra 1888. Dopo aver sconfitto Van Helsing e i suoi amici, il Conte Dracula domina sul Regno Unito. Il Re dei vampiri ha sposato la Regina Vittoria, trasformandola in una non-morta, e i nosferatu imperversano. Le strade della Londra notturna sono battute da bande di vampiri in cerca di preda e, nella luce dei lampioni, prostitute-vampire adescano i clienti in cambio di una pinta di sangue. Nelle ombre di questa metropoli si aggira uno spietato assassino che uccide solo giovani donne non-morte, e si fa chiamare Jack lo Squartatore... Charles Beauregard, agente speciale alle dipendenze del misterioso Club Diogene, e Geneviève Dioudonné, vampira gentile di una stirpe che si contrappone a quella del Conte di Transilvania, uniscono le loro forze per scovare l’autore di questi delitti efferati, che minacciano di sovvertire l’ordine sociale in un mondo sorprendente, in cui vivi e non-morti coesistono e la legge di Dracula ha soppiantato le regole della civiltà. E nella loro ricerca per le strade e i vicoli di una città cimiteriale scoprono che anche nella loro profonda diversità esiste un filo di sentimento e ragione che può unirli e dare una speranza di riscatto a questo mondo tormentato.
Nel libro che voglio presentare, Newman mette molta carne sul fuoco: c'è un po' dell'horror (magari più di un po'), c'è un po' del giallo vittoriano (con misteriose organizzazioni segrete che agiscono per conto di sua maestà) e c'è un po' del thriller (con jack lo squartatore). Ed è questo il punto forte come il punto debole del romanzo, io personalmente ho amato questa versione alternativa della storia, con tutte le sue sfaccettature; magari per un altro lettore può essere troppo dispersivo.
Questo è il primo romanzo di una serie, che segue questa realtà alternativa: il secondo si chiama "Il barone sanguinario" e parla della seconda guerra mondiale ed il terzo è "Dracula cha cha cha" ambientato a Roma durante la guerra fredda. Dovrebbe poi uscire a breve, o magari è già uscito il quarto ed ultimo libro "Johnny Alucard".
P.S. Il nome del romanzo è un gioco di parole che nella lingua italiana può non essere così ovvio; si riferisce ad Anno Domini, il termine usato per scandire gli anni dopo l'anno zero. Nel libro viene usato invece Anno Dracula, ossia si contano gli anni dopo la venuta di Dracula.