Volevo segnalare quesa particolarissima enciclopedia, "Animali mai esistiti" di Richard Barber e Anne Riches, Piemme editore.
Come dicono gli autori, è un Piccolo Dizionario di Bestie Fantastiche. Mi è stato regalato da ragazzo, ed infatti è molto semplice da leggere, ma tuttora lo sfoglio, perchè comunque è un'opera seria, con una bibliografia ben fornita con molte fonti. Ogni voce parla di una bestia fantastica e del folklore, e può variare in lunghezza da poche righe a diverse pagine (per i mostri più famosi come i draghi).
Alcune bestie poi sono bellissime, ecco qualche esempio
Gigelorum o Giol-Daoram Creatura microscopica citata nelle leggende scozzesi, nidificava nell'orecchio degli acari e non la si poteva vedere ad occhio nudo.
Gatto Cactus Il gatto cactus viveva nelle vaste zone desertiche di Prescott e Therson nell'America Centrale e del Nord. Aveva peli spinosi, e quelli sulle orecchie erano lunghissimi e duri. La coda era ramificata con traglienti lame ossee sopra le zampe posteriori, che utilizzava per tranciare i tronchi di gigantesche cactacee per farne uscire la linfa. Il gatto cactus incideva sistematicamente numerose piante per diverse notti consecutive. Quando tornava alla prima pianta la linfa era fermentata formando una sostanza dolciastra che il gatto beveva e di cui ben presto si intossicava, e si metteva a correre facendo cozzare le sue protuberanze ossee ed emettendo orribili versi. ->Fearsome Critters
Angello vegetale della Tartaria (Barometz, Borametz o Jeduah) Creatura nata da un animale ed una pianta. Secondo i viaggiatori medievali, in Tartaria c'era un albero i cui frutti simili a zucche, giunti a maturazione si aprivano e mostravano piccolissimi agnelli perfettamente formati la cui lanugine veniva usata per tessere indumenti. Secondo un resoconto più elaborato, l'agnello cresceva su uno stelo flessibile che gli permetteva di brucare l'erba circostante; quando aveva mangiato tutto moriva. L'agnello vegetale era la preda più ambita dai lupi: la sua carne sapeva di pesce e il sangue di miele. Probabilmente si tratta di una reminescenza della pianta del cotone, la cui lanuggine lasciò meravigliati molti dei primi viaggiatori occidentali.