"La tempesta" e "Sogno di una notte..." di W. shakespeare

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"La tempesta" e "Sogno di una notte..." di W. shakespeare

Messaggiodi claudia » 17/11/2009, 12:05


“Siamo della stessa materia di cui sono fatti i sogni, e la nostra breve vita è circondata dal sonno”


Una piccola provocazione che mi costerà l’esclusione eterna dal paradiso della letteratura :shock:
“La Tempesta” (1611) di W. Shakespeare può essere considerata in un certo qual modo un’opera fantasy? La maggior parte dei critici sono concordi nel definirla di genere fantastico, quindi molto vicina al fantasy.

Ecco la trama:
(Antefatto di cui si viene a conoscenza attraverso i dialoghi nel corso di tutta l’opera)
Il mago Prospero, legittimo Duca di Milano, e sua figlia Miranda, sono stati esiliati per circa dodici anni in un'isola dopo che il geloso fratello di Prospero, Antonio — aiutato dal re di Napoli — lo aveva deposto e fatto allontanare con la figlia che all’epoca aveva tre anni. In possesso di arti magiche dovute alla sua grande conoscenza e alla sua prodigiosa biblioteca, Prospero è servito controvoglia da uno spirito, Ariel, che egli ha liberato dall'albero dentro il quale era stato imprigionato dalla strega Sicorax, esiliata nell'isola anni prima e morta prima dell'arrivo di Prospero. Il figlio della strega, Calibano, un mostro deforme, è l' unico abitante mortale dell'isola all'arrivo di Prospero. Provocato dalla avvenenza di Miranda, tenta di unirsi a lei per creare una nuova razza che popoli l'isola. Per questo Prospero lo riduce in schiavitù.
A questo punto inizia il dramma. Prospero, avendo previsto che il fratello Antonio sarebbe passato nei pressi dell'isola con una nave, scatena una tempesta che causa il naufragio della stessa.
Sulla nave c'è anche il re Alonso, amico di Antonio e compagno nella cospirazione, e il figlio di Alonso, Ferdinando. Prospero, con i suoi incantesimi, riesce a separare tutti i superstiti del naufragio cosicché Alonso e Ferdinando credono ognuno che l’altro sia morto.
La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero, il quale, con la sua arte (magia), tesse delle trame in cui costringe gli altri personaggi a muoversi.
Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della ciurma, che crede esseri divini discesi dalla luna, e insieme cercano di mettere in piedi una ribellione contro Prospero, che però fallisce. Nel frattempo tra Ferdinando e Miranda si innamorano perdutamente. Infatti il loro matrimonio sarà la causa della riconciliazione di Prospero con suo fratello Antonio.
La magia è certamente uno dei protagonisti del dramma, in quanto è attraverso essa che Prospero riesce a muovere in suo aiuto il mondo naturale (è lui che crea la tempesta) e quello spirituale (Ariel) che crea le allucinazioni e le voci che guideranno tutti i personaggi verso la soluzione finale alla grotta di Prospero. Si è anche molto parlato di magia buona (Prospero) e cattiva (Sicorax) anche se, personalmente non trovo che la magia di Prospero sia propriamente buona, dal momento che ne se serve per incatenare a sé e rendere schiavi Ariel e Calibano, e per vendicarsi dei suoi antichi nemici.
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Re: LA TEMPESTA di W. shakespeare

Messaggiodi gio » 17/11/2009, 13:44

Per me sei salva, il Paradiso della Letteratura ti spetta ancora ;)

E che ne dici di aggiungere anche il Sogno di una notte di mezzaestate?
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Re: LA TEMPESTA di W. shakespeare

Messaggiodi claudia » 17/11/2009, 14:22

gio ha scritto:Per me sei salva, il Paradiso della Letteratura ti spetta ancora ;)

E che ne dici di aggiungere anche il Sogno di una notte di mezzaestate?


Verissimo...
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Re: "La tempesta" e "Sogno di una notte..." di W. shakespeare

Messaggiodi gio » 17/12/2009, 10:58

Sogno di una notte di mezza estate (A Midsummer Night's Dream) è una commedia di William Shakespeare scritta nel 1595.

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La commedia presenta tre storie intrecciate, collegate tra loro dalla celebrazione del matrimonio tra Teseo, duca di Atene e Ippolita, regina delle Amazzoni.
Due giovani ateniesi, Lisandro e Demetrio, sono entrambi innamorati della stessa donna, Ermia; quest'ultima ama Lisandro, mentre la sua amica Elena è innamorata di Demetrio. Ma il padre di Ermia impone alla figlia di sposare Demetrio. Allora lei fugge con Lisandro nei boschi, seguiti da Elena e Demetrio, ma si perdono nel buio e nelle loro schermaglie amorose.
Nel frattempo, Oberon, re delle fate, e la moglie Titania giungono nel medesimo bosco per partecipare alle nozze imminenti. Al rifiuto di quest’ultima di permettere ad Oberon di usare il suo paggio indiano per sorreggergli la veste, egli cerca di punirla per la sua disobbedienza facendole spremere sugli occhi il succo della viola del pensiero, che fa innamorare della prima persona che si incontra al risveglio.
Nello stesso tempo, una combriccola di artigiani che, per festeggiare il matrimonio, vuole mettere in scena una rappresentazione popolare sul tema di Piramo e Tisbe, si riunisce nella foresta per le prove dello spettacolo. Fra di loro spicca Nick Bottom, il Tessitore, uno dei più apprezzati personaggi comici di Shakespeare.
Oberon ingaggia il furbo Puck, chiamato anche Hobgoblin, o Robin Goodfellow, affinché lo aiuti a riconquistare l’amore di Titania. Inoltre, dopo aver visto Demetrio ed Elena sperduti nel bosco, ordina a Puck di spremere il succo magico sugli occhi di Demetrio per farlo innamorare di Elena, ma per errore Puck spreme il succo sugli occhi di Lisandro che al risveglio vede Elena e se ne innamora perdutamente, con grande disappunto di Ermia.
Ma Puck ha anche il tempo di giocare uno scherzo a Bottom, che scopre che la sua testa è stata trasformata in quella di un asino. Sarà proprio Bottom la prima persona di cui si innamorerà Titania, al suo risveglio, a causa dell'effetto della viola del pensiero.
A questo punto Titania incontra Oberon, che, realizzata la sua vendetta, accetta di scioglierla dall'incantesimo. Puck quindi risistema le cose, compresa la testa del povero Bottom.
Oberon, inoltre, accortosi dell'errore di Puck, mette del succo sugli occhi di Demetrio. Così ora sia Lisandro che Demetrio corrono dietro Elena accapigliandosi tra loro. Alla fine Oberon ordina a Puck di risistemare tutto tra gli innamorati. Puck, allora, fa scendere una nebbia fatata sul bosco tale che i quattro ragazzi si addormentano. Quindi utilizza la rosa del pensiero per far sì che Lisandro ami di nuovo Ermia. Così ora tutto è a posto: Oberon e Titania sono riconciliati, e i quattro giovani sono due coppie.
Questi vengono trovati addormentati al limitare del bosco il giorno dopo da Teseo, il quale si affretta a preparare le nozze. La notizia degli imminenti tre matrimoni manda in agitazione il villaggio, compresi i lavoratori ateniesi che stavano provando la commedia nel bosco, i quali però sono senza il personaggio principale della loro commedia: Piramo, che doveva essere interpretato da Bottomche loro avevano abbandonato nel bosco con la testa d'asino: il morale è a terra. Fortunatamente il protagonista entra in scena proprio in questo momento di sconforto di ritorno dal bosco, ed incita i compagni a prepararsi per lo spettacolo.
Al palazzo, Teseo, nonostante gli avvertimenti del cerimoniere, sceglie proprio il loro spettacolo (Piramo e Tisbe), in quanto sostiene che un qualcosa offerto con una così buona volontà non possa essere rifiutato.
A questo punto parte lo spettacolo nello spettacolo: gli artigiani mettono in scena una goffa versione della tragedia, rendendo la cosa comica ("sento il volto della mia Tisbe..." "mi sembra di vedere dei suoni.."), nella quale è compreso anche un personaggio nel ruolo del chiaro di luna ed un altro nella parte di un muro .
L'opera si conclude con Puck che entra in scena e dice che se lo spettacolo non è piaciuto al pubblico, questo può aver fatto finta di dormire, e che questi può considerarlo come un prodotto dei sogni, e che se lo lasceranno fare, Puck farà ammenda dei danni.
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Re: "La tempesta" e "Sogno di una notte..." di W. shakespeare

Messaggiodi demon black » 17/12/2009, 11:23

Ho amato "Sogno...." ma ancora non ho letto La Tempesta (ce l'ho....sono solo io che ancora non l'ha letta).
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