gio ha scritto:Ora invece c'è il mio fantomatico libro in un sito pirata: è lì pronto, devi solo cliccare un pulsante, da casa tua, oggi, ora, comodo comodo. Tempo dell'operazione un battito di ciglia. A disposizione di... Quante migliaia di utenti?
Su questo non posso che concordare.
Tuttavia, maliziosamente, mi pongo un quesito... questo discorso ha eguale peso per qualunque autore/editore?
Permettetemi un esempio...
Esce il nuovo libro del Buon Vecchio Zio Martin in USA. In Italia arriverà solo fra X mesi e sarà pubblicato da un grande editore italiano.
Inevitabilmente c'è la corsa all'e-book, legale o no che esso sia, perché tutti vorranno sapere come va a finire la vicenda del Trono di Spade. Una corsa all'e-book che, essendo il Buon Vecchio Zio Martin si ripeterà identica, nella legalità o meno, anche nel momento in cui verrà finalmente tradotto in italiano.
Un danno per il Buon Vecchio Zio Martin calcolabile nell'ordine di "migliaia di utenti" che avranno scaricato pirata tale libro. Migliaia di utenti, certo, a fronte tuttavia di milioni di utenti che probabilmente lo avranno comunque regolarmente comprato, con qualche centinaia che, magari, lo compreranno anche in più di un'edizione, perché dopo averlo letto e averlo apprezzato, non vorranno farsi mancare la serie hardcover in pelle di drago.
Parallelamente esce il nuovo libro del mio amico Martino, pubblicato con un piccolo/medio editore italiano.
Il mio amico Martino e il suo editore si danno da fare per farsi pubblicità.
All'inizio ci sarà qualche amico che sicuramente comprerà il libro di Martino chi per curiosità, chi per solidarietà. E ci sarà qualcuno che comprerà il libro anche se non-amico perché avrà visto una qualche presentazione e ne sarà rimasto incuriosito.
Quante possibilità ci saranno che fra i primi (pochi) acquirenti di Martino ci sarà chi avrà voglia di scansionarsi l'intero libro di Martino per crearne una copia pirata? E ammesso che Martino abbia pubblicato direttamente in e-book, fra loro (che avranno pagato per averlo) in quanti vorranno metterlo in share con il mondo?
Secondo me nessuno. Motivo per cui il rischio di pirateria, come si scherzava all'inizio, ha da considerarsi quale una sorta di riconoscimento per la fama dell'autore.
Poniamo il caso, tuttavia, che qualcuno, pirata convinto, ponga in circolazione il libro di Martino quando lui ne ha vendute anche solo 5 copie.
Quante "migliaia di utenti", pur avendo potenzialmente la possibilità di scaricarlo pirata, avranno interesse a scaricarlo pirata?
Beninteso che la pirateria è sempre e comunque illegale, come già detto e sottolineato, quale è veramente il rischio che un autore che potrebbe diventare un bestseller non lo riesca a divenire solo in conseguenza all'incidenza negativa della pirateria a discapito delle sue vendite?
Cioè... a volte, da come se ne parla, sembra quasi che il mio amico Martino potrebbe essere il nuovo Buon Vecchio Zio Martin italiano, ma che non lo sia solo perché il suo libro è stato piratato e migliaia o più di utenti lo hanno letto a sbafo invece di pagarlo.
Forse mi sbaglio... ma sebbene qualunque libro piratato abbia formalmente lo stesso rischio di essere scaricato e letto a sbafo da "migliaia di utenti", non dovrebbe esistere comunque una certa diretta proporzionalità fra il numero di copie vendute (e, di conseguenza, la fama di un libro) e il numero di copie piratate?
Se un libro vende 1.000.000 di copie, potrebbe anche essere (e sarebbe sbagliato, si chiaro!) che 200.000 copie vengano lette illegalmente. Ma se un libro vende 10 copie, mi sembra difficile l'idea che anche soltanto 20 o 200 copie lo possano altrettanto essere.
Poi... per carità. Fosse anche 1 copia, a livello di principio, sempre illegale resta. Ma, a costo di sbagliarmi, credo che il rischio della pirateria incida maggiormente su autori/editori di successo che su piccola e media editoria... e quindi che, per quanto resti comunque un danno in termini economici (e di consistenti proporzioni, trattandosi di grandi numeri), non sia un danno tale da impedire l'avvento di una nuova J.K. Rowling... o erro?!