DaisyDery ha scritto: Nihal alla fine abbiamo trovato un terreno comune di intesa
e che terreno, l'arena di Hunger Games
In realtà però ho ritrovato anche nei commenti di alcuni utenti che la trama dell'arena era stata già "sfruttata" in un'altra saga "Battle Royale" che chissà magari leggerò.
Quello che mi fa strano è che non è stata l'arena a piacermi.
E' stato il tutto!!
Non solo l'arena e i suoi combattimenti, ma tutte le domande che Katniss si pone, tutti i suoi dubbi, le sue paure!
La vita nel distretto e anche la vita a Capitol City!
Non ho trovato niente buttato là a caso e mi è sembrato che ogni tassellino avesse il suo posto, ben preciso.
Domani, non ora che sono stracotta dopo trecento pagine
, inizierò il terzo capitolo. Non so cosa mi aspetta sinceramente, sicuramente una bella lotta, ma non vedo l'ora di "rivedere" i pensieri di Katniss.
E' strano perchè pochi personaggi femminili mi hanno attirano in questo modo e di certo quasi nessuno ha 17 anni!
Solitamente le trovo un pò stupidotte e sceme, ma lei ha due biiiiiiip giganti!
La sopravvivenza è ciò che ci spinge ad andare avanti ed è sempre così!
Io penso anche alla nostra situazione italiana. Alcuni intorno a me dicono "Ci vorrebbe la rivoluzione!" Ma chi è che ce lo fa fare di scendere in piazza, urlare e inveire? Io inveisco contro la tv e con chi ha voglia di ascoltarmi, ma alla fine non faccio nulla di concreto se non usare il mio voto e questo perchè non sono ridotta alla miseria. Vivo in una casa calda, mangio a sazietà e dormo in un letto ancora più caldo della casa. Perchè dovrei rischiare qualcosa? Mi sento ipocrita a non farlo... ma continuo a non farlo! Fisso la nostra nazione che va in pezzi pensando che prima o poi qualcun'altro si metterà lì e riattaccherà tutti i pezzettini senza che io mi sia scomodata.
Forse è questo che mi è piaciuto enormemente. Mi ha fatto pensare al fatto che è la disperazione che provoca le rivolte, ma soprattutto una scintilla. Come la collana lo fu per i francesi.
E mentre pensavo a questo mi è venuto in mente il Libro di Goldstein in 1984 in cui si spiegava che provocare l'oppressione a lungo andare prova una rivolta.
Oddio tutto questo pensare mi fondo il mio povero cervellino.
Vi farò avere notizie dopo la lettura del terzo capitolo