“Siamo della stessa materia di cui sono fatti i sogni, e la nostra breve vita è circondata dal sonno”
Una piccola provocazione che mi costerà l’esclusione eterna dal paradiso della letteratura

“La Tempesta” (1611) di W. Shakespeare può essere considerata in un certo qual modo un’opera fantasy? La maggior parte dei critici sono concordi nel definirla di genere fantastico, quindi molto vicina al fantasy.
Ecco la trama:
(Antefatto di cui si viene a conoscenza attraverso i dialoghi nel corso di tutta l’opera)
Il mago Prospero, legittimo Duca di Milano, e sua figlia Miranda, sono stati esiliati per circa dodici anni in un'isola dopo che il geloso fratello di Prospero, Antonio — aiutato dal re di Napoli — lo aveva deposto e fatto allontanare con la figlia che all’epoca aveva tre anni. In possesso di arti magiche dovute alla sua grande conoscenza e alla sua prodigiosa biblioteca, Prospero è servito controvoglia da uno spirito, Ariel, che egli ha liberato dall'albero dentro il quale era stato imprigionato dalla strega Sicorax, esiliata nell'isola anni prima e morta prima dell'arrivo di Prospero. Il figlio della strega, Calibano, un mostro deforme, è l' unico abitante mortale dell'isola all'arrivo di Prospero. Provocato dalla avvenenza di Miranda, tenta di unirsi a lei per creare una nuova razza che popoli l'isola. Per questo Prospero lo riduce in schiavitù.
A questo punto inizia il dramma. Prospero, avendo previsto che il fratello Antonio sarebbe passato nei pressi dell'isola con una nave, scatena una tempesta che causa il naufragio della stessa.
Sulla nave c'è anche il re Alonso, amico di Antonio e compagno nella cospirazione, e il figlio di Alonso, Ferdinando. Prospero, con i suoi incantesimi, riesce a separare tutti i superstiti del naufragio cosicché Alonso e Ferdinando credono ognuno che l’altro sia morto.
La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero, il quale, con la sua arte (magia), tesse delle trame in cui costringe gli altri personaggi a muoversi.
Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della ciurma, che crede esseri divini discesi dalla luna, e insieme cercano di mettere in piedi una ribellione contro Prospero, che però fallisce. Nel frattempo tra Ferdinando e Miranda si innamorano perdutamente. Infatti il loro matrimonio sarà la causa della riconciliazione di Prospero con suo fratello Antonio.
La magia è certamente uno dei protagonisti del dramma, in quanto è attraverso essa che Prospero riesce a muovere in suo aiuto il mondo naturale (è lui che crea la tempesta) e quello spirituale (Ariel) che crea le allucinazioni e le voci che guideranno tutti i personaggi verso la soluzione finale alla grotta di Prospero. Si è anche molto parlato di magia buona (Prospero) e cattiva (Sicorax) anche se, personalmente non trovo che la magia di Prospero sia propriamente buona, dal momento che ne se serve per incatenare a sé e rendere schiavi Ariel e Calibano, e per vendicarsi dei suoi antichi nemici.