Bene, mi fa molto piacere che la trilogia ti sia piaciuta!
Posso commentare un pò il tuo commento? Io stravedo troppo per Libba Bray, parlarne mi fa sempre piacere, anche se ovviamente poi non si può sempre pensarla uguale su tutto...
Allora, vediamo...
SPOILER!!!! claudia ha scritto: I commenti e i giudizi arguti che danno su chi le circonda sono notevoli e fanno apprezzare molto dei personaggi che altrimenti sarebbero solo da prendere a schiaffi.
Qui ti do ragione. Solo che gli unici due che avrei preso veramente a schiaffi sono Gemma (l'egoismo fatto persona) e Kartik (la stupidità fatta persona). Simon per quanto mi riguarda avrebbe dovuto metterlo sotto un autobus. E nemmeno le pene dell'inferno sarebbero state una punizione abbastanza severa per quel certo ammiraglio.
Ti dirò, subito dopo aver finito il libro anch'io ho avuto questa sensazione, che le ragazze tutto considerato avrebbero dovuto e potuto fare 'di più', usare la magia che avevano a disposizione per cambiare in concreto tutte le ingiustizie che avevano visto accadere. Poi ci ho pensato. Tutto considerato, credo che la Bray abbia tentato di trasmettere il messaggio che l'unica cosa che la "magia" (io la vedo come una metafora del potere che la consapevolezza e la fiducia in noi stessi può riuscire a farci raggiungere, del legame con le persone che per noi diventano importanti, anche se sono diverse da noi, anche se ogni tanto ci fanno star male) può veramente cambiare, siamo noi stessi. Al resto, dobbiamo pensarci noi. Non con uno schiocco di dita o un "Hocus Pocus", però. Studiando. Soffrendo. Imparando. Crescendo. E lottando, ma per davvero, nel quotidiano.
L'identità di Circe l'avevo capita subito anch'io (dopo "Harry Potter e la camera dei segreti", chi è che non fa più l'anagramma del nome del 'cattivo'?
), pure il suo resta uno dei personaggi che ho apprezzato di più in assoluto.
Che ci si sia proposti di trattare alcune tematiche come dicevi tu 'scottanti' nel contesto di una saga per ragazzi l'ho trovato ugualmente un intento ammirabile (per quanto, scusatemi se mi permetto, siamo nel 21 secolo, non dovrebbe esserci proprio niente di 'scottante' nel racconto di due ragazze innamorate...
) .
Con il tempo ho notato inoltre che sempre più scrittori tendono a trattare il loro pubblico di adolescenti come se si trattasse di "imbecilli" o di poppanti: grazie al cielo la Bray non lo fa, e questo per me è un altro punto a suo favore.
Ti dico invece i difetti che ho riscontrato io. Il finale, troppo frettoloso, quasi buttato via: 600 pagine scandite da una lentezza impietosa, per poi culminare in una battaglia che ne dura... quante, una ventina? Seppure. Coerenza narrativa altalenante. I Reami... simbolizzano più che altro una dimensione interiore, è vero, ma non per questo l'aspetto del viaggio e delle creature non avrebbe potuto essere approfondito di più.