ATTENZIONE! IL MESSAGGIO CONTIENE SPOILER E SI AUTODISTRUGGERà Eccomi qua!
Ho finito di leggere il libro qualche giorno fa, e visto che ci tenevo a fare un commento come si deve mi sono preso qualche giorno per riordinare idee e sensazioni.
Partiamo dall'inizio... anzi no
. Partiamo dal dire che la lettura mi è piaciuta
Non è il tipo di libro che in genere prediligo, per motivi che dirò (forse
) più sotto, ma la storia non mi ha annoiato e in alcuni punti mi ha proprio preso. Mi è piaciuta molto la sobrietà di claudia, la consapevolezza che l'ha portata a non esagerare, come spesso capita quando si tirano in ballo poteri mentali e "magie". Ci sono anche delle cose che non mi sono piaciute tanto, alcune per questioni di gusto mio e altre che secondo me sono un po' più oggettive. Ora cerco di spiegarmi.
Partiamo (sul serio sta volta
) dall'inizio. Quando la storia comincia non si ha affatto la sensazione di trovarsi in un racconto che parla di antiche società perdute e tecnologie dimenticate, e questo è un bene: la sorpresa è piacevole e gradita (o almeno lo è stata per me). Sembra invece di leggere un racconto paranormale, che tenderebbe a sconfinare nel mistico. La ricerca dei due ragazzi sul significato dei simboli che vedono e le vicende che li portano da Adel e da Hennio, nonché l'incontro stesso coi due, sono molto belli e misteriosi; tranne quando i due Tresiani tentano di dare le prime spiegazioni, ovviamente incomplete, di che cosa stia succedendo
Qui, almeno per me, è cascato l'asino, e mi è anche arrivato giusto in testa
Quando Hennio e Adel cominciano a usare parole come "poteri mentali" "dimensioni parallele" "portali di mensionali" ecc... tutto il misticismo, che è il punto forte dell'inizio, viene sbattuto con un calcio fuori dalla finestra per non fare più ritorno. Questo elemento mi ha rallentato di parecchio la lettura, soprattutto perché avevo paura di ritrovarmi a leggere una storia infarcita di termini pseudotecnici messi lì un po' a caso; poi naturalmente ho scoperto che mi sbagliavo
Si prosegue con l'arrivo ad Estreria. Mi è piaciuto l'ambiente, anche se (questa è una di quelle cose che considero appartenenti al gusto personale) non mi ci sono immedesimato molto. Il motivo è che gli elementi sono pochi e sparsi qua e la un po' a necessità (nel senso che claudia ogni tanto si rendeva conto di dover dare qualche indicazione sulle diversità fra Estreria e la Terra, quindi slatava fuori un canguro qui, una tuta scintillante di là ecc...). Questo per il mio gusto personale è una pecca, perché a me piacciono le ambientazioni a 360°, a costo di perderci pagine e pagine: mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa sul clima, sulle zone fuori le città, sulle abitudini e le occupazioni degli abitanti e sulla loro economia.
Sui personaggi di Alex e Sofia sono d'accordo con gio e trem, a volte sono inverosimili: accettano con troppa facilità tutti i cambiamenti a cui vengono esposti e costretti. La loro storia personale, a differenza degli altri, l'ho trovata forse TROPPO intensa. Io immaginerei che, circondati da tutto quel ben di dio, sia in termini di persone che di oggetti, avrebbero fatto presto a dimenticarsi dell'attrazione che provavano l'uno per l'altro.
Ogni tanto poi c'è qualcosa che non torna a livello di trama. Come altri notavano le motivazioni per cui i personaggi fanno quello che fanno (come il Re) a volte non sono molto verosimili. Diciamo che si vede che per parecchio tempo nemmeno claudia sapeva il PERCHè di molte cose, poi la spiegazione è arrivata, ma è stata messa in atto quando era ancora immatura e da qui deriva l'effetto un po' strano che fanno certe situazioni.
Ultimissima cosa: Adel ed Efidia. Sono molto importanti all'inizio, Adel in particolare, poi però si perdono per strada, quasi claudia si fosse a un certo punto dimenticata di loro. Efidia la salva alla perfezione: il fatto che il lettore quasi si dimentichi di lei serve ad amplificare l'effetto sorpresa quando si scopre che è lei la traditrice. La povera Adel invece rimane nell'anonimato
Ho finito. Spero di aver proposto degli spunti di riflessione validi.
Grazie a Claudia per aver scritto questo libro, che spero sia il primo di molti.