Eccomiiiiiiii!!! L'ho finitoooooooooooooooo!!!!
Sono iper felice
ho commentato al tavolo in maniera sobria ora qui posso dirvi tutto quello che penso.
Allora nei primi tre libri non ho molto da dire. Sono belli, ma non mi hanno fatto riflettere più del dovuto.
Il quarto invece mi è piaciuto da morire e ad ogni frase dietro c'era una filosofia, un pensiero e una morale!
Allora... partiamo da Gwydion. E' evidentemente un pò superbo e prova enorme piacere nel sapere di poter ingannare qualcuno tanto da volerglielo rivelare ad ogni costo soprattutto alla sorella, ma è anche un uomo che invecchiato si è fatto più saggio e la sua voglia di paternità mi ha quasi commosso. Molto spesso si pensa che ad amare di più i figli sia la mamma, ma io non la penso così. Esistono tanti babbi completamente snaturati quanto le mamme. Esempi lampanti ne ho nel mio paese, ma sorvoliamo.
Il modo in cui Gwydion decide di ottenere il suo nipote/figlio è decisamente complesso e anche qui il suo ingegno e la sua "voglia" di ingannare vengono fuori. Arianrhod è decisamente ipocrita e molto stupida. Capisco il suo non volere figli, l'obbligo della maternità non c'è per nessuno, ma addirittursa volersi fregiare del nome di vergine quando là dava ai tritoni... proprio NO! Per un secondino ho avuto pietà di lei ed ero dalla sua parte nel voler difendere il suo non essere madre, ma poi è veramente impazzita!
Llew mi ha fatto tenerezza fin dalla prima all'ultima pagina. L'arrivo di Bleudewudd speravo che l'avesse finalmente messo in pace facendo sì che la sua vita potesse finalmente prendere la piega sperata, ma anche qui noooo!!!
Lei è una stregaccia malvagia! L'avrei capita se veramente si fosse innamorata di quello zotico, ma invece nemmeno di lui era contenta! Una stregaccia malvagia che si meritava di essere una formica e non un gufo!
I gufi sono belli e svolazzano in giro, lei doveva essere un insetto schifido che viene mangiato o spiaccicato da chiunque.
Il tema ricorrente in tutti i libri è proprio il ruolo della donna. Effettivamente il donare la vita è un dono meraviglioso secondo me. Io non ho figli, ma spero di averne per potergli insegnare le cose che ho imparato, per potermi prendere cura di loro, per sapere che un giorno anche quando sarò morta ci sarà qualcosa di me che vaga per il mondo.
Grazie mille per aver messo in catena questo libro