Allora, ho partecipato a una discussione simile in un altro gruppo di aNobii, tutto sommato ho voglia di rispondere anche qua!
Ho letto solamente il primo volume della trilogia "
Il Libro del Destino", intitolato "
L'Erede di Ahina Sohul", della giovane Elisa Rosso.
L'ho comprato spinta da una forte curiosità; in primis perché seguivo (e seguo... però un po' meno) il suo blog e all'epoca il libro l'avevo trovato nelle librerie a inizio di Maggio mentre la pubblicazione ufficiale in Italia risaliva al mese di Novembre... e in secundis volevo vedere cosa era capace di scrivere e inventare una ragazza della mia età, infatti ho letto parecchi romanzi del baby boom italiano e non.
Allora, la trama potrebbe sembrare ben fatta: insomma, al primo impatto il recupero delle pagine di un libro profetico delle terre di Nadesh sembra un tocco originale più che sufficiente per un fantasy scritto da una quindicenne... tuttavia i personaggi e l'andamento della storia mi sono apparsi fatti apposta, senza una vera e propria conseguenza concreta. avvengono perchè devono avvenire.
In poche parole, Eynis è una ragazza in stile maschiaccio che usa la magia e il richiamo delle ninfe da giovanissima mentre gli altri sono scarsi in tutto, lei uccide facilmente goblin e caccia da sola in una foresta anche se è fondamentalmente una ragazza "contro la violenza", ferma un getto d'acqua "alzando un braccio" per richiamare un incanto e salvare gli intrappolati della diga.
Poi c'è il solito burlone e stupido ma "prescelto" della storia,
Bedwyr (
non si capisce come si dovrebbe pronunciare... e per quale ragione ci sono tutte queste
y?
) che in realtà è il discendente della dinastia reale di
Ahina Sohul (la città degli uomini di Nadesh) e la sua spalla destra, nonchè migliore amico di sempre, Rooth. E adesso arriviamo ai ribelli, il capo intendo.
Jadifh che teoricamente sarebbe un amorphos con le ali quindi quasi alla stessa altezza del Signore delle Nebbie e del Veggente Sam, il quale apprende tutta la storia dall'aquila che segue i nostri protagonisti.
Non vado troppo per le lunghe, in questa trilogia c'è un po' di tutto: casate di lupi, elfi, elfi marini, draghi che parlano, nani brontoloni, discendenti dispersi qua e là e una ragazza elfa che non conosce il suo passato... e naturalmente è figlia di un potente mago di Idhala, la città degli Elfi per eccellenza.
Non affrettatevi a leggere, la mia non è una recensione negativa nè positiva a dirla tutta. Un po' neutra perché non mi ha regalato nessuna emozione né mi ha convinto.
Sono onesta ma la lettura mi ha ricordato altri libri forse più noti:
Eynis mi è parsa troppo familiare (Nihal delle Cronache del Mondo Emerso, Ewilan di Ewilan dei Due Mondi e quasi tutte le ragazze di fantasy sanno fare tutto
), Jadifh è
il-bello-e-dannato-della-storia (un personaggio che non può mancare, anche se sa di vecchio con il suo fisico scolpito, la giovane età e un destino crudele già scritto non voluto...
troppo Twilight, Dubhe delle
Guerre del Mondo Emerso e in fondo un po' ovunque si trova un personaggio cattivo-affascinante-maledetto-amante-della-eventuale-protagonista), il tatuaggio di Bedwyr mi è parso simile alla cicatrice che compare a
Eragon una volta trovata Saphira... insomma, Bedwyr doveva intraprendere il viaggio e gli fanno un segno sul braccio con dell'inchiostro blu e un giuramento. Non saprei... già vista una scena simile...
Ad ogni modo, poi c'è Galdwin, ovvero l'adulto ed esperto in combattimento che farà da maestro ai tre (...ehm...anche questo è tipico dei romanzi di genere fantasy quindi fin qui tutto okay...), poi c'è l'intera compagnia troppo simile alla compagnia dell'anello di Tolkien. Infine mi è dispiaciuto per la figura del
Signore delle Nebbie... sono rimasta letteralmente scioccata quando ho letto che si era messo a ridere da solo sul suo trono... O.O'''''''''
Dal capitolo 27 in poi degenera il cattivone...
Questa è solamente la parte dedicata ai personaggi, adesso passiamo agli eventi che descrivono l'intera avventura: Eynis scopre di non essere figlia del cacciatore di Batilan e decide la notte stessa di seguire il gruppo di Galdwin dopo che quest'ultimo le aveva domandato di unirsi a loro... non mi sembra molto credibile. Ci sono molte scene di "decapitazione" ma mai la descrizione di una goccia di sangue che imbratta la terra o si mescola alla fanghiglia.
Il finale è prevedibile, anche se ho trovato banale il fatto che Bedwyr consegni all'amorphos-mezzo-lupo (o non ricordo) il cofanetto in noce in cui vi erano riposte delle pagine in bianco anziché quelle del Libro del Destino, scritto a suo tempo da Sam. E non riesco a capire il fatto di mandare a fuoco una città e poi entrarci subito con le fiamme ancora attorno; forse l'autrice voleva semplicemente dire che gli amorphi hanno appiccato il fuoco per costringere gli avversari a uscire e a prendere una decisione e quando le fiamme si sono abbassate giusto un po' sono entrati nel villaggio... a parte questa traduzione non so cos'altro aggiungere. Credo proprio che voleva dire questo!
Comunque sia... Il libro non mi ha entusiasmato sotto molti punti di vista (la costruzione dei personaggi, gli eventi fin troppo prevedibili, lo stile povero e semplice) ma in fondo rappresenta una storia di una ragazza influenzata da molte letture immortali come Tolkien e Narnia.
Non le do ragione perché ha 16 anni:
una scrittrice o scrittore sa quando la sua opera è finita e si prende tutta la responsabilità quando tale lavoro viene pubblicato, perché ogni lettore ha i suoi gusti e ha il diritto di esprimerli mantenendo educazione e tralasciando qualunque cosa possa offendere pesantemente lo/la scrittore/rice. Se decide di pubblicare qualcosa [
e soprattutto riesce a pubblicarlo] deve aspettarsi bocconi amari e una cucchiaiata di critiche positive dal pubblico perché è un esordiente e la gente deve imparare a conoscerlo. L'impegno c'è, si vede, e mi dispiace vedere tante somiglianze che non hanno fatto che distogliere la mia attenzione dalla trama e a farmi pensare a
Tolkien & Co. Ma sono certa che queste somiglianze non sono state mica programmate, sono piuttosto coincidenze sfuggite all'occhio dell'autrice.
Ha molto da imparare ma è un grande passo quello di Elisa Rosso: essere pubblicati da una grande casa editrice a soli 15 anni è un passo importante ma deve dimostrare di essere capace di trattare di fantasy e non solo. deve dimostrare di sapere maturare nella scrittura e di inventare qualcosa di veramente suo. Avrei trovato carino se magari fino al secondo romanzo della trilogia i personaggi avessero proseguito alla ricerca delle pagine... ma, ahimè, le hanno recuperate subito dopo aver ingannato gli amorphi (e sicuramente gli amorphi-guerrieri dell'esercito delle Nebbie non si sono accorti dell'imbroglio perché l'autrice li ha descritti come esseri stupidi, insignificanti, abituati solo a combattere e non a pensare... ^^), tuttavia è originale l'utilizzo di un personaggio misterioso come Sam nel libro.
Ecco su scala i personaggi più convincenti: Nadyr (il capo del clan dei lupi bianchi se non sbaglio...), Eynis (anche se ha una moltitudine di difetti nella descrizione mi tocca confessare che è sempre molto più convincente di Bedwyr&Co.) e Sam il veggente (misterioso e partecipa-nonpartecipa alla storia, bel personaggio! ^^).
L'11 Novembre del 2009 è uscito in tutta Italia, edito dalla Piemme Edizioni nella collana Piemmefreeway per young adults (secondo me è adatto anche a chi ha 10/11 anni, non penso debba esserci un target! XD), il secondo volume della trilogia: "
Il Libro del Destino - Il Principe delle Nebbie".
Su questo non posso esprimere nessun parere perché non l'ho ancora letto (troppe cose da leggere! X_x) e pertanto non posso neanche dire se la Rosso è migliorata rispetto all'esordio o se nel libro in questione mantiene gli stessi errori del primo volume.
Spero di aver reso l'idea e di aver aiutato qualcuno con questa mia opinione. ^_^
Elisa è giovanissima e ha tanto da imparare quindi non deve abbattersi per qualche recensione così così... servono di più le recensioni cattivelle che quelle tutte "rosa e fiori" perché si individuano gli errori commessi in modo tale da non ripeterli in eventuali lavori successivi. Tuttavia sono convinta che mi stupirà... anche se sono una lettrice difficilotta da convincere, specialmente col fantasy.
Chi lo sa ?