Lei scrive:
Perchè quando vengono letti libri di esordienti/emergenti, gli stessi vendono così analizzati, sviscerati, rimproverati o elogiati, etc... etc...?
Rilancio la sua domanda con una "provocazione", perchè non dovremmo farlo?
Moderatore: nihal87
Perchè quando vengono letti libri di esordienti/emergenti, gli stessi vendono così analizzati, sviscerati, rimproverati o elogiati, etc... etc...?
Ricordate che scrivere un libro non è facile, richiede mesi di tempo e di preparazione.
E ricordate che ogni autore ha il proprio stile, inconfondibile e unico!
E ricordate che ogni autore ha il proprio stile, inconfondibile e unico!
saxosax ha scritto:E ricordate che ogni autore ha il proprio stile, inconfondibile e unico!
Io ormai posso dire di aver letto parecchi autori emergenti ed esordienti (in confronto a quanti ne avete letti voi probabilmente sono pochissimi, ma ne ho comunque letti parecchi per i miei canoni) e devo dire che su questo argomeneto commettono tutti lo stesso errore.
Ogni autore SI CREA il proprio stile unico e inconfondibile, non è che ce l'ha. Inevitabilmente chi comincia a scrivere lo fa emulando i suoi modelli e le sue prime opere (siano esse racconti brevi o interi romanzi) inevitabilmente saranno delle copie (belle o brutte, più spesso brutte) di quei modelli.
Il processo con cui un autore CREA il PROPRIO stile di scrittura comincia ben dopo la stesura delle prime opere, è un processo lungo e doloroso, che si ripete a ciclo continuo e spesso necessita di un intervento esterno (o più d'uno). Troppo spesso ho visto frase come quella citata (e NON mi sto riferendo alla conversazione da cui è tratta) usata come scusa per giustificare il non aver avuto la voglia o la capacità di intraprendere questo processo.
Comunque, se girate in aNobii, gli esordienti/emergenti vengono "massacrati" di più degli autori famosi e non ditemi di no, è così, leggete le recension
mpblack ha scritto:Sean dice che un autore deve ascoltare i pareri dei lettori, o non riuscirà mai a vendere. Ok, io posso ascoltare i pareri dei lettori, anzi, è giusto farlo, ma li elaboro e estrapolo ciò che più mi serve per migliorarmi. Non posso ascoltare tutti, è fisiologicamente impossibile, e non è giusto che un autore modifichi il proprio stile per far contenti i lettori. Non è così che un autore deve scrivere, non è giusto, è sbagliato! Innanzitutto si scrive per se stessi, per regalare e per provare delle emozioni. Se un autore scrivesse solo per i lettori, ve ne accorgereste subito, il libro sarebbe una schifezza!
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