1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi koukla » 12/10/2009, 16:06

Ciao Fra!
Che onore avere la tua anteprima!!
Posso farti un paio di domande? Come sai io sono nuova del genere fantasy, anche se leggo libri da quando avevo 5 anni (mia mamma gestiva una carto-libreria, quindi ho saltato qualche tappa!), e vorrei tanto sapere alcune curiosità. Quando abbozzi un libro, racconto o che altro, i nomi li conii dal niente o sono comuni in oriente? Per farla breve: esistono lo Si-hai-pai e la città di Hoh-ma o sono frutto di fantasia?
Immagino che le dinastie e le scale gerarchiche corrispondano a realtà, ma i nomi? Hanno significato? Anche il titolo Kizu no Kuma...da dove nasce?
Scusa se ho esagerato, ma mi interessa veramente scoprire quanto lavoro c'è dietro un libro...noi lo divoriamo in pochi giorni, ma quanto ci impiega l'autore a "crearlo"?
Tanti complimenti sin d'ora e grazie x lo spazio ed il tempo che ci concedi!!!
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi FraAngel82 » 12/10/2009, 17:22

Non ti preoccupare, a me fa piacere rispondere alle domande.
Dunque, di solito quando creo i personaggi, specie quelli orientali, seguo due metodologie che possono apparire in contrasto: da una parte seguo l’istinto, la musicalità dei nomi, dall’altra però tengo sempre accanto un dizionario di giapponese o visito siti di babynaming per trovare il significato dei nomi e fare in modo che, anche se lo so solo io, il nome del personaggio in qualche modo lo rispecchi.
Chariza ad es, è nata così. Si è presentata con questo nome e tale è rimasto, anni dopo ho scoperto che Chariza è un nome malesiano che significa “chiarezza”… e direi che cmq ci sta.
Yukai invece ha un significato, è un gioco di parole tra la parola “spettro, demone” (yokai) e la parola “allegrezza” (yukai) appunto.
Mizuaki significa “acqua stanca”. Midori verde, Ryokin significa proprio “drago dorato”… e via dicendo.
Lo stesso vale per i toponimi. Lo Si-hai-pai e Hoh-ma in particolare non esistono e anche se in questo caso come scelta dei nomi mi sono affidata più all’istinto, perché c’è (c’era?) molta Cina dell’idea originale dello Si-hai-pai, per quanto riguarda la geografia mi sono ispirata a quella reale dell’Asia, così come per creare Hoh-ma ho cercato di riflettere città come Beijing e Kyoto.
Nessuna dinastia corrisponde al vero. E’ tutto inventato. Lo Si-hai-pai richiama tanto oriente reale, Cina, Giappone, Corea, ma è tutto inventato perché è un mondo di fantasia dove ci sono elementi che prendono spunto da società e civilà reali per amalgamarsi e creare qualcosa di irreale. Uno spazio immaginario in cui poter far muovere personaggi e creare storie senza dover sottostare al rigore di un romanzo storico. Per cui mi sono dovuta inventare tutto, la geografia, la storia, la cultura…
Anche se poi finisce per assomigliare a… per forza di cose, perché il modello è quello dei wuxia cinesi e dei chambara giapponesi.
Quindi anche la lingua. Kizu no Kuma significa la ferita/cicatrice dell’orso in giapponese ed è un titolo che è metafora della vicenda narrata e rappresenta una parte del personaggio protagonista ^__^ ma non vi svelo altro.
Guarda, per scrivere Chariza ho impiegato circa un anno. Poi dipende, magari ci vuole poco per scriverlo, ma tanto per organizzarlo prima e per correggerlo dopo.
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi koukla » 12/10/2009, 17:55

Wow! Precisa, concisa ed esauriente! Grazie di tutto...che bello poter "scocciare" gli autori dei libri letti...li rende un po' più nostri!
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi FraAngel82 » 12/10/2009, 18:04

scocciatemi pure quanto volete, io sono qui

OT: ehm, ragazze, ne approfitto per chiedervi una cosa. Avrete capito che io sono immensamente imbranata con le faccende di forum, mi piacerebbe invitarvi agli eventi come faccio su facebook e aNobii, se vi va, cioè, così ci si incontra dal vivo. Dove lo posso fare?
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi gio » 12/10/2009, 18:29

Non so, potresti postarli qui o al tavolo degli esordienti, intanto io penso a creare un tavolo ad hoc dedicato agli EVENTI fantasy (non ci avevo pensato, ma è una buona idea!) Appena ci riesco ti avviso! Intanto se hai qualcosa da annunciare, sfrutta il tavolo esordienti!
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi FraAngel82 » 12/10/2009, 18:36

no, dai, ti aspetto... aspetto gli "eventi fantasy".
nel frattempo faccio un ragguaglio veloce:

domenica 18 ottobre, ore 17.00, Brescia, Libreria Bookstop - presentazione di Werewolf

dal 29 ottobre al 01 novembre - LUCCA COMICS!!! Stad Avelion, self area, padiglione passaglia, piazza napoleone
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi gio » 12/10/2009, 18:39

puf puf pant pant... ci sono ci sono ho fatto!!
ecco il tavolo:

viewforum.php?f=68

no ti resta che aprire il nuovo argomento con città e evento nel titolo!!
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi FraAngel82 » 12/10/2009, 18:44

Banzai!
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi demon black » 14/10/2009, 0:16

Quindi anche Gaiko finisce in un monte governato dai Draghi, giusto?
...quale?
Visto che guarisce l'anima e si ritempra....Drago Verde? :roll:
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi FraAngel82 » 14/10/2009, 9:35

Sbagliato! ;)
:lol:
Vedrete, vedrete... e poi mi saprete dire che ne pensate anche di questa storia nuova.
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi ziadada » 18/10/2009, 17:31

In ritardo, perché ahimè il tempo per noi stesse e per le cose che ci piacciono è sempre rubato, condivido anch'io qualche impressione sui romanzi. Avendo ormai definitivamente perso l'occasione di dare un parere "a caldo", diciamo che provo a dire fare qualche riflessione un po' più meditata, anche grazie ai chiarimenti che Francesca ha dato nel frattempo su alcuni passaggi della trama (grazie! :) ) che avevo frainteso...

Dunque, nelle primissime pagine del primo libro, proprio quando il lettore è lì a chiedersi che cosa l'aspetta, ci imbattiamo in un combattimento: Chariza incontra sul sentiero due malintenzionati a cavallo, e passando loro in mezzo con un fluido gesto della spada sventra il primo e taglia a metà il secondo. Dico subito che questo passaggio mi ha conquistato, e per più motivi: il fulmineo svolgersi dell'azione, l'iperbolicità della stessa (nessuna persona vera con una spada vera può dividere in due per il lungo un essere umano con un solo colpo...), la situazione generale (un personaggio in inferiorità numerica ed apparentemente svantaggiato - in questo caso una donna - rovescia la situazione e risulta vincitore). Tutto questo assieme dice al lettore che ha di fronte un guerriero fuori dal comune; ed a me, che sono una piccola appassionata del genere, dice pure qualcosa di più: non siamo solo in una storia ambientata nell'oriente medioevale, siamo in una storia WUXIA! (e cioè, esattamente quello che stavo sperando di trovare). Da qui in poi, io mi aspetto di venire a sapere che la mia eroina ha perfezionato le sue qualità attraverso un prolungato addestramento mistico-militare, e che con ogni probabilità la sua spada ha qualcosa di particolare. Quando nel seguito trovo appunto confermate le mie aspettative, sono contenta :-P , proprio perchè è così che la letteratura di genere funziona: la missione è scrivere qualcosa di nuovo tenendosi incardinati ad elementi riconoscibili che il lettore di quel genere si aspetta, eventualmente per sovvertirli poi, ma attraverso un percorso o un'evoluzione della storia e dei personaggi... (continua)
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi ziadada » 18/10/2009, 18:02

... Alla luce di quello che cercavo di spiegare sopra, ho provato a chiarire a me stessa come sia successo che i due libri (che sono, a tutti gli effetti, un libro solo) mi abbiano a volte catturato ed a volte respinto.
Ho letto con grande piacere tutte le descrizioni, in particolare tutte quelle legate al mondo vegetale o dei piccoli animali, ma anche ad esempio quella del palazzo imperiale (quando i soldati si addentrano progressivamente portando il corpo della sicaria trovata morta). Le ho trovate tutte molto appropriate e molto ben scritte. Ho apprezzato molto anche la costruzione del sistema dei diversi ordini-monasteri, ognuno con le proprie attribuzioni e caratteristiche, come anche tutti i combattimenti e le scene ambientate nella sala da te...
Ci sono però d'altro canto dei passaggi del racconto in cui invece le mie aspettative venivano in parte contraddette e che leggevo con disagio.
Da un romanzo ambientato nell'oriente antico, ad esempio, mi aspetto di imbattermi in personaggi che diano grande importanza al rispetto, specie per autorità e superiori, alla compostezza ed dominio di sé. Se poi il racconto mi porta al cospetto di un imperatore, mi aspetto di trovare una persona circondata da un inespugnabile sistema di sicurezza, separata anche dai suoi famigliari più prossimi da un rigidissimo protocollo e abituata da un lato a non concedere nulla ai sentimenti personali qualora questi non siano conformi e funzionali alla ragion di stato e dall'altra a disporre della vita e della morte altrui con la massima naturalezza...
Quando alcuni dei personaggi di Chariza si discostano da questo modo di agire e di pensare da un certo punto di vista questo ce li rende più vicini e più facili da comprendere, ma nello stesso tempo li stipicizza, e fa perdere alla storia qualcosa in più di complessità e ricchezza di cui avrebbe potuto avvantaggiarsi....

Il tutto IMHO, ovviamente... :)
Ultima modifica di ziadada il 19/10/2009, 13:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: 1 Chariza di F. Angelinelli (Settembre 09)

Messaggiodi FraAngel82 » 18/10/2009, 21:31

Ciao! Sono appena tornata dalla presnetazione a Brescia e sono un pò cotta. Però ci tenevo a rispondere, per non dimenticarmi poi, stordita come sono.
Io capisco il ragionamento che fai, però il fatto è che, nonostante la passione per l'oriente, resta un fatto che non si può cambiare: io non sono nè cinese nè giapponese. Per cui, inevitabilmente, i miei wuxia sono mediati da un occhio occidentale.
E io non credo che questo sia un male, quel stipicizzare che noti, per me è qualcosa invece di importante, perchè io non voglio scimmiottare il wuxia o rifarlo. Non potrei, ma posso mettere la mia passione nella costruzione di un mondo che si richiami all'oriente.

Da un romanzo ambientato nell'oriente antico, ad esempio, mi aspetto di imbattermi in personaggi che diano grande importanza al rispetto, specie per autorità e superiori, alla compostezza ed dominio di sé.

Io creco che questo ci sia, però è mediato attraverso il mio approccio.

Ad es, a me non è affatto piaciuta la trilogia fantasy di Sean Russel, la Saga di Wa, proprio perchè lui (a parte non conoscere altra punteggiatura se non i puntini di sospensione) usa solo stereotipi: l'imperatore è il primo imperatoree della Cina, con tutta la sua storia di progressima follia, i barbari del nord sono i mongoli cattivi, brutti e cafoni, come ce li presenta l'annalistica cinese, i monaci sono buddhisti e i guerrieri samurai. E' tutto troppo poco personale. Io non ho capito qual'è la visione dell'autore in quella Saga, ho rivisto solo una serie di cose che cinesi e giapponesi avevano fatto meglio in tante altre occasioni.
Io non credo di aver inventato nulla, intendiamoci, ma quando scrivo dello Si-hai-pai e dintorni cerco di partire da ciò che è storico, da ciò che è vero, da culture e tradizioni esistenti, per poi però creare qualcosa di diverso. E' qualcosa che ho ritrovato in altri autori occidentali che scrivono d'oriente e che ho apprezzato.
Il fatto di essere occidentali secondo me è qualcosa non possiamo mai dimenticare quando affrontiamo la scrittura di testi simili, tante cose sono e resteranno distanti da noi. Perciò io preferisco magari discostarmi dai canoni tipici del genere, uscire dallo stereotipo, però sapere che quel personaggio, nel bene e nel male, con tutti i suoi difetti, viene da me e non da un "canone".
Con umiltà, io scrivo il mio fantasy orientale, sapendo che in cima a un ideale montagna ci sono i grandi maestri della narrativa wuxia, che sono però cinesi.
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