A costo di andare controtendenza, non sono d'accordo con l'idea che le colpe dei padri (gli autori) abbiano da ricadere sui figli (i libri).
Dell'autrice X ispiratrice di questo thread, io lessi il primo libro diversi anni fa e lo trovai un'opera veramente accattivante, capace di intrattenere il lettore su più livelli di interpretazione, attraverso diversi chiavi di lettura, tali da far apprezzare l'opera tanto a un bambino, quanto a un adulto, se pur, ovviamente, in modi diversi.
Di quel libro conservo un ottimo ricordo e, sebbene a oggi non abbia ancora letto alcun seguito, non voglio di certo mutare le mie impressioni su quanto lessi alla luce di possibili esternazioni politiche della sua autrice, motivate o meno che esse possano essere.
Dopotutto, siamo soliti ripetere, proprio fra i tavoli della locanda, che un libro, nel momento in cui viene pubblicato, abbandona il proprio autore per essere consegnato alle mani dei lettori e per intraprendere una propria vita autonoma e indipendente: quale significato potrebbe avere una simile, e corretta, considerazione se poi fosse sufficiente un intervento sgradevole dell'autore per far rivalutare in negativo un'opera precedentemente considerata positiva?
Qualcuno, però, a questo punto potrebbe obiettare domandandomi: "Ok... se hai già letto il libro è un conto. Ma se lo hai ancora da leggere, sei sicuro che vorrai leggerlo sapendo cosa pensa l'autore/trice attorno al tema XYZ?!"
Per un libro, a oggi, non mi è ancora successo. Però, per la musica sì.
Di recente ho iniziato ad ascoltare con particolare piacere i Lynyrd Skynyrd. E quando dico ascoltare con particolare piacere, intendo in maniera ossessiva e continuata per intere giornate.
I Lynyrd Skynyrd, per chi non li conoscesse, sono un gruppo southern rock della Florida che è solito suonare esponendo sul palco una bandiera sudista e che, nelle proprie canzoni, non proclama valori che saprebbe apprezzare il partito democratico di Obama (una loro recente canzone, per esempio, nel proprio ritornello dice "Dio e pistole/ci mantengono forti/sono questi i valori su cui è fondata la nostra nazione"). E per quanto personalmente non voterei mai repubblicano, mi piacciono: mi piacciono i loro ritmi, mi piacciono molto anche i loro testi, e non trovo alcuna ragione utile a impedirmi di ascoltarli o di apprezzarli.
Dopotutto per estensione la questione potrebbe diventare anche drammatica. Dal momento in cui non mi piace la droga e sono astemio, dovendo escludere tutti i tossici e gli alcolizzati dai miei ascolti, dovrei praticamente eliminare quasi tutta (se non tutta) la musica rock!
Sono consapevole della delusione che può derivare dal confronto con le idee politiche di un personaggio pubblico. Io stesso, quando ho saputo che Bud Spencer si era schierato a sostegno di un certo partito politico italiano, mi sono sentito attorcigliare le budella. Ma non per questo ho smesso di rivedere i film della mia infanzia... con quelle botte da orbi che, sicuramente, hanno in parte ispirato le storie di Midda.
Non so... ripeto. Non sono convinto che le colpe dei padri abbiano da ricadere sui figli.
Se un libro è ben scritto, e offre una bella storia, continuerà a essere ben scritto e a offrire una bella storia anche se si dovesse scoprire che il suo autore è Hannibal Lecter.
Che poi, emotivamente, uno possa non desiderare leggerlo... quello è un altro paio di maniche.