"Scusa se scrivo."?!

[gio]

Internet avvicina le persone, e mentre questa è una grande potenzialità, spesso mi sembra che venga un po' fraintesa, da entrambi i lati. I lettori si permettono di pensare di poter dire allo scrittore come deve fare il suo mestiere, l'autore si permette di credere di poter ribattere e cercare di far cambiare opinione, o dare degli incompetenti, ai lettori che non lo amano. A volte bisognerebbe semplicemente ripristinare un po' di distanza: l'unico punto di incontro tra queste due categorie di persone dovrebbero essere i libri. E' vero che a volte ci può essere un dialogo interessante, pacifico e di reciproca crescita... ma più "vivo" internet più penso che il tempo perso a stare dietro a persone che non conoscono il proprio posto difficilmente può essere ripagato in termini di crescita da quei rari scambi positivi.

Oh Niji, sottoscrivo ogni parola!!! Grazie per averlo detto così bene!

[gio]

blackie, giustamente, dice:

Perchè uno che pubblicato il primo libro con un'editrice piccola è un esordiente e uno che pubblica il suo primo libro con un'editrice grande è un emergente? Non è sempre una prima opera?

Allora, in effetti un autore al primo libro è esordiente anche se pubblica con le grandi. Mi pare che il termine emergente si usi solo dopo il primo libro.

E fin qui, ok. Il problema è che in Italia (non so quale sia la situazione in altre nazioni europee, a questo punto sarei curiosa di saperlo), si è creata una situazione un po' "malata", in quanto a editoria.
Fai conto che viviamo in un Paese dove ci sono centinaia di microcase editrici che pubblicano una miriade di titoli che, nella maggior parte dei casi, non vedranno quasi le librerie. Titoli stampati in pochissime copie, che spesso l'autore deve acquistare da sè e che finiscono distribuite nella cerchia di parenti e amici.
In questo modo, basta che dai un'occhiata su anobii, ci sono migliaia di italiani che possono dire di aver scritto un libro. Ora, la domanda è: sono scrittori?
A mio parere sarebbe un uso improprio del termine...

Sono autori di un determinato libro. Ecco.

Una volta, fino a qualche decennio fa, questi dubbi non c'erano. Se uno scriveva un libro o riusciva a pubblicarlo con una casa editrice "normale" e agli occhi dei più era uno scrittore o se lo teneva nel cassetto e non si poneva il problema di distinguere gli scrittori dagli "autori di un testo"....

Oggi c'è confusione. Il panorama editoriale è malato.

Mi è capitato di leggere libri di "autori esordienti" che hanno pubblicato con case editrici a pagamento, che non assomigliavano per niente a un libro. Pieni di errori, anche di ortografia. Il fatto di aver pubblicato un libro in questo modo fa di queste persone "scrittori"? ai loro stessi occhi, spesso sì.

mah....

[nihal87]

diciamo che il livello di scrittore che piace a me è... indovinate chi? beh quello che uso sempre... Ken Follett
lui credo si possa sentire realizzato ovviamente parlo di questo calibro, non lui lui e solo lui. Al suo livello di realizzazione metto Neil , John Grisham, Stephen King ecc...
generalmente scrittori dalle cui storie sono nati film/miti e leggende e che hanno fan in tutto il mondo e di tutte le razze e specie che hanno un bagaglio di lavoro immane e che si confermano quasi sempre all'altezza delle aspettative. Purtroppo non ho ancora letto niente di Grisham, ma ne ho di libri quindi lo farò sicuramente! I film tratti dai suoi libri mi piacciono un bel pò
Però è un mio metro poco bello e poco carino nei confronti di chi scrive libri minori. Rimane il fatto che secondo me è così che se sono uno che scrive libri aspirerei a quello per tutta la mia vita!

[demon black]

Quindi la differenza tra scrittori e autore è molto sottile ora rispetto a qualche decennio fa, giusto?

[gio]

Quindi la differenza tra scrittori e autore è molto sottile ora rispetto a qualche decennio fa, giusto?

per me personalmente no nel senso che io ho chiaro chi definisco scrittore e chi no, ma soprattutto in certi ambiti, sì, direi che la differenza è sottile e alcuni non la colgono.

Il segreto per fare chiarezza? A mio parere, la modestia.
Ma dove non c'è... ahi ahi.

[demon black]

Il segreto per fare chiarezza? A mio parere, la modestia.
Ma dove non c'è... ahi ahi.

Se è solo quello il segreto, so già chi escludere!

[saxosax]

Voglio dire la mia sull'essere scrittore, che ognuno prenderà come vuole.

Essere scrittore, come essere ogni altra cosa, è una qualità che non ti possono attribuire gli altri. Non puoi chiedere agli altri se lo sei o non lo sei, e loro non possono permettersi di dirtelo.
Tu devi sapere che cosa significa esserlo, devi chiederti se lo sei e ti devi rispondere (se ti interessa saperlo ovviamente ).
Essere scrittore significa produrre un'opera, scritta, che sarà ad uso e beneficio degli altri, e tu devi aver fatto tutto ciò che è in tuo potere per renderla la migliore possibile. Devi averci investito tempo e fatica, senza stufarti, senza dire "va beh dai così può bastare", senza esserti fermato prima di aver raggiunto il tuo massimo grado di perfezione, senza esserti fermato prima di aver dato agli altri il massimo che potevi dar loro.
Se hai fatto questo sei uno scrittore, punto. Non sono certo gli attributi a conferirti questa qualità. Puoi anche essere un presuntuoso, nel qual caso sei uno SCRITTORE presuntuoso, puoi essere ignorante, il che ti rende uno SCRITTORE ignorante, puoi essere geniale, e di conseguenza essere uno SCRITTORE geniale, puoi essere una stupido, e questo significa che sei uno stupido SCRITTORE. Ma uno scrittore rimani. È una cosa che puoi sapere solo tu.

[gio]

Be' diciamo che in Italia la pensano in parecchi come te, Saxo.

Una domanda provocatoria: vale anche per le altre professioni? Ad esempio, io amo molto disegnare, sono un'artista?

[demon black]

Sax....non è un discorso un filino presuntuoso il tuo?

[saxosax]

Sax....non è un discorso un filino presuntuoso il tuo?

Dove sta la presunzione?

[saxosax]

Be' diciamo che in Italia la pensano in parecchi come te, Saxo.

Una domanda provocatoria: vale anche per le altre professioni? Ad esempio, io amo molto disegnare, sono un'artista?

Hai fatto di tutto per dare il meglio di te? Hai tolto a te stessa tutto il necessario per darlo alla tua passione? Se l'hai fatto allora lo sei. Poi non sai disegnare sarai sempre una disegnatrice scarsa, ma questo è solo un attributo.

[gio]

ma a questo punto ognuno può attribuirsi i titoli che preferisce? Tutto rientra nel campo della soggettività?

[saxosax]

è esattamente quello che voglio dire. Il titolo, se vuoi chiamarlo così, è assolutamente soggettivo. Sono solo gli attributi ad essere oggettivi.