Io li ho letti tutti e tre. Il primo me lo ha prestato Blackie, gli altri li ho presi in biblioteca. Mi sono piaciuti immensamente e il Darcy che ne esce è ancora più memorabile dell'originale (sarò accusata di blasfemia, lo so). E' vero che il secondo avrebbe potuto essere evitato, c'è un tocco gothic che è totalmente estraneo alla Austen, ma che d'altra parte ricalca molto il gusto del periodo.
Mi sia concessa una piccola nota: si sente che questo romanzo è scritto da una donna per le donne in un certo senso. E' sempre difficile per noi donne capire la sensibilità maschile (spesso anche se c'è una sensibilità) e nelle pagine di questo libro il percorso emotivo di Darcy è esattamente quello che noi donne vorremmo che gli uomini facessero.Ogni singolo pensiero è sviscerato, ogni gesto e parola analizzati... ogni movimento perfettamente studiato per rendere Darcy l'Uomo Perfetto.
Meravigliosa e di dickensiana memoria la figura del valletto. Impareggiabile il croquet che mette in ginocchio Lord Brummel.
Visto che ci sono posto anche il commento che avevo scritto su aNobii su "Orgoglio pregiudizio e Zombie"
Divertente, sotto molti aspetti divertente, ma di zombie ce ne sono veramente pochini e non sono praticamente descritti.
Quello che mi ha colpito all'inizio è stata l'assoluta normalità della presenza degli innominabili e della morte in generale. Non ci fanno caso e parlano di omicidi, vendette insensate e violenza senza battere ciglio, come se chiedessero quanto zucchero mettere nel thè. Elizabeth è caratterizzata da una violenza unica (ma non disturbante) mentre le sorelle mantengono più fedelmente i tratti con cui le eveva caratterizzate la Austen.
Non posso dire che non mi sia piaciuto ma neppure il contrario, e verso la fine ammetto di aver saltato qualche pagina. Quello che sicuramente colpisce è lo schifo reso divertente (tutti vomitano da matti in questo libro!). Credo che in fondo, il modo migliore per affrontarlo sia quello di prenderlo per quello che è: una parodia, con tutti i pregi e i difetti del genere.