Va bene. Lo dico. Non avrei mai pensato di esserlo e invece forse sì.
Sono una schifosa fanta-esterofila, di quelle che tanto fanno arrabbiare - giustamente - gli emergenti del panorama fantasy nostrano.
Eppure non so. Ora che ho letto Martin e ancor di più la Hobb (lasciando stare i mostri sacri come Tolkien), be', io non trovo un autore italiano (parliamo sempre di fantasy) che mi abbia conquistato al pari di loro. Non mi riferisco tanto alle storie (le vicende narrate da Martin ad esempio, non è che mi facciano proprio impazzire, ha fatto fuori tutti i miei prediletti ), ma al modo in cui vengono scritte.
Penso alla Hobb. Malvagi a tre dimensioni, non semplici macchiette senz'anima modalità vi-distruggo-conquisto-odio tutti. Mai un infodump per spiegare aspetti dei mondi narrati. Mi vengono in mente i velieri viventi della saga di Borgomago. Un concetto non semplice o scontato che viene messo lì, senza note al testo. All'inizio non capisci tanto bene, sicuramente ti chiedi cosa sono questi velieri, ma grazie al cielo la Hobb non si sogna di farti la storiella e tanto meno di fartela raccontare dai soliti passanti-amici-conoscenti che fanno due chiacchiere, per la serie "Come tu sai, i velieri viventi sono..."
A Borgomago tutti sanno cos'è un veliero vivente. Le famiglie dei mercanti li possiedono da generazioni, nessuno ha bisogno di spiegare qualcosa di tanto normale.
Tu non lo sai, invece. Perchè sei nuovo di queste terre. Be', pagina dopo pagina, anche tu capisci, impari, conosci. E quando sai tutto dei velieri viventi e delle altre tradizioni, be', ti senti davvero uno del posto, senti di aver percorso le vie di Borgomago insieme ai protagonisti, senti di essere "entrato" nella storia.
Ebbene. Non tutti gli autori stranieri che ho letto mi sono piaciuti allo stesso modo, certo. Però -ad oggi - nessuno degli autori italiani mi è piaciuto a questo modo.
Attenzione, ci sono alcune opere che mi sono piaciute moltissimo e autori che ritengo davvero capaci. Ma - ribadisco fino ad ora - non ai livelli di alcuni autori esteri.
Perchè? Immagino la risposta sia la solita ed è anche giusto. Gli autori stranieri che giungono fino a noi, sono già molto scremati, sono quelli che sono stati più amati dai lettori del loro Paese, quindi è più probabile che piacciano anche a me.
Quindi, se so la risposta, perchè questo post?
Era una riflessione-confessione, perchè per un attimo (dopo l'ennesima notte trascorsa a Borgomago) ho pensato che mi addicesse la definizione di esterofila che ho sempre guardato con sospetto.
Ma no, sarà una fase.
Una domanda che si collega a quella di B.Frank: mi dite il titolo di un fantasy italiano che secondo voi è, non bello-piacevole-promettente, ma è MERAVIGLIOSO? C'è un libro che senza dubbio alcuno definireste il migliore tra tutti i fantasy italiani che avete letto?