10. Il Giglio Nero di Marion Zimmer Braddley (Dic 10 /Gen11)

[niji]

sono d'accordo con Gio... il Giglio Nero è proprio una favoletta, tranquilla tranquilla. Anzi, forse è vero che, come ha detto nella sua critica Sophie, rischia di avere personaggi un po' stereotipati... però io me lo ricordo come una lettura piacevole, me la sento adatta al periodo Natalizio.
Ma non consideratemi, per me Marion è una Dea... d'altra parte il mio ragazzo la ritiene soporifera quindi sono anche abituata a chi la vede diversamente.

PS: sul "pagine e pagine in cui non succede niente"... sarà che io mi sono innamorata del fantasy proprio con La Spada di Shannara, ma non mi sono mai trovata a lamentarmi della "lentezza" di un fantasy. Mi serve tempo per interiorizzare, costruire il mondo nei suoi dettagli, imparare a crederci... Al contrario, ogni tanto mi infastidisce se la narrazione è molto veloce.

[Sophie]

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PS: sul "pagine e pagine in cui non succede niente"... sarà che io mi sono innamorata del fantasy proprio con La Spada di Shannara, ma non mi sono mai trovata a lamentarmi della "lentezza" di un fantasy. Mi serve tempo per interiorizzare, costruire il mondo nei suoi dettagli, imparare a crederci... Al contrario, ogni tanto mi infastidisce se la narrazione è molto veloce.

Sì, sì, credo anch'io che sia assolutamente una questione di gusti personali, certo!
Vedi, io teoricamente sarei per il "né troppo lento né troppo frettoloso", però mi rendo conto che la perfezione è difficile da trovare Vero è che fra una narrazione fresca e incalzante, e un mattoncino da 9000 pagine, di cui 675 sono di descrizione di foglie e treccioline di nani (e questo è Brooks), preferisco la prima alternativa. Ma credo sia perché la 'sospensione dell'incredulità' (avendo io la testa perennemente fra le nuvole, aggiungerei ) l'avvio come se niente fosse: se il narratore mi dice che da qualche parte davanti al personaggio c'è una foglia che svolazza, io ci credo, non ho motivo di dubitare. I dettagli sul come è fatta la foglia, o da che parte spira il vento, se non sono strettamente necessari dal punto di vista dello sviluppo della trama diciamo che me li risparmio volentieri. Insomma, vero è che sono un tipo impaziente. Però ormai ho capito che ciò che aiuta di più me a calarmi nella storia, non è la cura meticolosa dell'ambientazione (che pure è un valore fondamentale) ma la la caratterizzazione psicologica del personaggio.

PS: sono quasi le tre del mattino, perdonate l'eventuale 'non-grammaticalità' di alcune frasi, questa benedetta insonnia mi farà diventare completamente matta...

[Sophie]

Mi par di notare, ragazze mie, che qua non sono l'unica ad aver avuto problemi ad arrivare all'ultima pagina de "Il giglio nero"... Fatevi forza e coraggio, che prima o poi ce la farete!!

[Tremalnaik]

Io, per la verità, non l'ho nemmeno cominciato dato che sono troppo occupata dai libri in catena Adesso ho quasi finito Lothar, poi ho gli occhi di Roxanne e il mendicante di sogni, poi devo leggere per commentare Jacopo di Messinger e i figli del serpente di Barone Me lo dite quando posso leggere il giglio

[yui00]

Il Giglio Nero l'ho letto tramite Blackie
Boh, forse sarà anche per il fatto che l'adorata zia è una delle mie scrittrici preferite in assolute, ma a me il libro è piaciuto, la Bradley non mi ha mai deluso (tranne nei libri spacciati per suoi e invece sono scritti dalle sue assistenti -_- ma qui si sconfina in un altro argomento )
Tra l'altro da Mel avevo intravisto il seguito, La Dama del Giglio, ed ero molto tentata di comprarlo

[Il Prenna]

Riletto anche io, come al solito tanto di cappello alla zia, anche se a volte (ma molto meno che con la donna del falco) il punto di vista non mi era congegnale... In ogni caso è davvero un bel libro e quando ho un attimo con calma lo recensisco bene e leggo tutta questa discussione...

[koukla]

Io sono nella situazione di Trem... non sono sommersa dalle letture, ma le ho belle incatenate per una ventina di giorni ancora...al limite sforo sul tempo e me lo leggo a febbraio!

[demon black]

Io l'ho iniziato da poco (sono ancora a 60 pagine) perchè stavo finendo Belgariad di Eddings ma devo dire che, se non fosse stato per Gio che mi ha detto di proseguire perchè poi migliora, lo avrei abbandonato a metà di pagina 18
L'introduzione è talmente ingarbugliata che non c'ho capito nulla , l'unica cosa che ho letto alla fine, è la nascita delle 3 principesse.
Ora sono a pagina 60 e la storia è carina, si, ma...nulla di che

Vado avanti con la lettura

[demon black]

Mi spiace, ma mi sono arresa a pag. 80...
La storia è carina ma non mi attira così tanto da leggerla
La continuerò più avanti, non l'ho abbandonata del tutto.

Ora il libro è in viaggio verso Claudia!

[orialla]

Dopo 150 pagine non è ancora migliorato, quindi mollo e torno a leggere David Copperfield che è decisamente più appassionante.

Quoto in pieno Sophie con la cui recensione concordo al 100% e dico a Elli e quanti non siano amanti della zia Marion che questo non è decisamente il suo stile, si vede che trattasi di operazione commerciale.

E' una favoletta, come dice Gio, e a me le favolette non piacciono.

[gio]

Operazione commerciale? Il giglio nero????

Ma zia Marion non è scrittrice da operazione commerciale! in che senso?

[orialla]

Che secondo me l'hanno un pò usata per fare un libro che non mi pare tanto concordante con la sua solita modalità di scrittura, ma posso sbagliare

[niji]

mah, non riesco a vederla come una cosa commerciale.
anche se qua non sono famosissime, non conosco la may, ma andre norton (che purtroppo non c'è più... ;___; e da cinica lettrice "ma non poteva finirmi le halfblood chronicles, prima??" - anche io c'ho un bell'occhio, tra le millemila cose che ha scritto, ad andarmi a prendere il ciclo incompleto! -) non è proprio l'ultima arrivata... la Bradley e la May sarebbero coetanee e la Norton è nata quasi 20 anni prima e questa pubblicazione l'ha vista con una cariolata di libri già all'attivo (quindi alla pubblicazione del Giglio Nero, nel 90, Marion e Julian avevano circa 60 anni, la Norton tipo 78), avrei avuto qualche dubbio in più se le altre due fossero state delle giovani esordienti che speravano di essere lanciate con questa collaborazione, ma così... secondo me si sono divertite a creare qualcosa insieme, comunque si giudichino i risultati.
E' vero che non è prettamente in stile Bradley e sicuramente non è tra i miei preferiti, dei suoi libri. Credo che la "pecca" sia l'essere molto una favoletta, come già segnalato... e in fin dei conti a me questo non dispiace, quindi l'ho trovato godibilissimo.