Karl Felix Wolff (Karlstadt, 21 maggio 1879 – Bolzano, 25 novembre 1966) è stato un giornalista, scrittore e antropologo austriaco.
Nelle traduzioni italiane dei suoi libri il suo nome è spesso italianizzato in Carlo Felice Wolff.Karl Felix Wolff nacque a Karlstadt (oggi Karlovac, in Croazia), il 21 maggio 1879 da Johann Wolff, ufficiale dell'artiglieria austriaca, e da Lucilla von Busetti, discendente di una famiglia nobile italiana, residente in Sudtirolo. Ebbe cinque fratelli maschi, dei quali tre morirono da bambini. Dall'età di due anni visse sempre a Bolzano. Il padre era uno studioso di sociologia e si occupò personalmente dell'istruzione del figlio, che a 18 anni iniziò la professione di giornalista. Dopo aver partecipato alla Prima guerra mondiale riprese gli studi, nonostante l'ostacolo dato dalle scarse risorse economiche. Frequentò come uditore seminari specialistici a Berlino, Monaco e Vienna, dedicandosi all'antropologia con grande passione. La sua curiosità per le tradizioni popolari nacque casualmente grazie alle narrazioni di una vecchia signora della Val di Fiemme che lo aveva assistito durante una lunga malattia nel 1887 - 1888. Wolff si dedicò a lunghi pellegrinaggi nelle valli, alla ricerca dei narratori e dei frammenti delle leggende ancora esistenti. Familiarizzò con i vari dialetti, studiò abitudini, riti e figure arcaiche, giungendo a produrre scritti che nelle sue intenzioni volevano far rivivere in pieno qualcosa di ormai perduto. Le informazioni sul territorio vennero pubblicate in saggi di carattere scientifico e guide turistiche. Il fratello Richard illustrò una delle sue raccolte di leggende, che però all'epoca non venne pubblicata. Nel 1957 l'Università di Innsbruck conferì al Wolff la medaglia d'onore Excellentis in litteris quale riconoscimento per il merito dei suoi studi etnologici e linguistici sulle popolazioni reto - romaniche. Nel 1960 gli fu conferito a Bolzano il premio letterario Walther von der Vogelweide.
Morì a Bolzano il 25 novembre 1966.
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