PELINE STORY

Moderatore: demon black

PELINE STORY

Messaggiodi demon black » 20/04/2010, 18:29

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Peline Story, letteralmente "La storia di Perrine", è un anime giapponese, ispirato al romanzo In famiglia del 1893 di Hector Malot. La serie è stata prodotta dalla Nippon Animation e mandata in onda sulla Fuji TV nel corso del 1978. In italia è stata trasmessa per la prima volta nel 1980 su reti locali e replicata successivamente anche dal network Euro TV; la sigla dal titolo Peline Story di Paolo Cassella e Giovanni Tommaso, è cantata da Georgia Lepore.

La serie, composta da 53 episodi, è stata diretta da Hiroshi Saito nei primi 29 episodi e da Shigeo Koshi per i restanti e fa parte del progetto World Masterpiece Theater (Sekai Meisaku Gekijo) della Nippon Animation.

TRAMA

ANTEFATTO

La storia inizia verso la fine del 1800. Durante un viaggio in India Edmond Paindavoine, figlio di un ricco industriale proprietario di uno dei più grandi cotonifici francesi, in disaccordo con il padre Vulfran sposa Mary Doressany una ragazza anglo-indiana. Edmond viene ripudiato dal padre, che non accetta che la giovane nuora entri nella sua famiglia. Dal matrimonio nascerà Peline.

Dopo una dozzina d'anni i genitori di Peline decidono di partire dall'India per ritornare in Francia dal vecchio nonno di Peline, sperando di riallacciare i rapporti. La famiglia affronterà un lungo viaggio con un carro trainato dall'asino Palikare, guadagnandosi da vivere con il mestiere di fotografi ambulanti.

IL VIAGGIO

La serie animata inizia in Bosnia, all'indomani della morte del padre di Peline che lascia la giovane moglie e la figlia ormai tredicenne sole nel loro lungo viaggio. In agosto, dopo altri cinque mesi di viaggio, Peline e la madre raggiungono Parigi, ma la donna, debilitata per il viaggio e per le privazioni muore, nonostante la figlia abbia venduto tutto ciò che possedevano (carro, asino, gli ultimi gioielli, la macchina fotografica) per acquistare le medicine. Prima di morire la madre rivela a Peline l'amara verità: suo nonno paterno sicuramente avrebbe accolto a braccia aperte il figlio, ma probabilmente la nuora e la nipote sarebbero state respinte in quanto il vecchio era stato da sempre contrario al matrimonio tra i genitori di Peline e si era sempre rifiutato di avere rapporti con la giovane nuora.

In ogni caso Peline avrebbe dovuto comunque raggiungere il nonno nella cittadina di Maroucourt dove c'era la sede centrale della sua compagnia, per tentare di conquistare il suo affetto, nonostante l'avversione che il vecchio avrebbe avuto per lei. Peline affronta a piedi gli ultimi 150 km di viaggio, sola, disperata e senza soldi, rischiando di morire di stenti, ma finalmente raggiunge Maroucourt.

MAROUCOURT

Una volta arrivata nel paese del nonno paterno, Peline cerca prima di tutto di capire quale sia la situazione prima di agire. Si presenta in paese con il falso nome di Aulerie e riesce a farsi assumere come operaia carrellista nella fabbrica del nonno. Peline, anzi Aulerie scopre così che nonno Vulfran, reso cieco da una grave forma di cataratta, continua comunque a dirigere energicamente la ditta come se ci vedesse. Inoltre il vecchio è nella disperata attesa del ritorno del figlio Edmond, che, suo unico erede, avrebbe dovuto prendere in mano le redini dell'impero industriale che egli aveva costruito negli anni.

Nel frattempo in un nuovo stabilimento del nonno che sta per essere ultimato in una cittadina vicina, arrivano dei tecnici inglesi per montare i macchinari. Purtroppo l'interprete e traduttore della ditta è gravemente malato e i lavori rischiano di subire un pesante ritardo per l'impossibilità degli inglesi di comunicare con gli ingegneri francesi. Ad Aulerie, che conosce oltre al francese anche l'inglese insegnatole dalla madre, viene assegnato il nuovo compito di interprete. Aulerie assolve all'impegno in maniera estremamente brillante e i lavori di montaggio terminano con largo anticipo sui tempi previsti. La cosa viene notata dal nonno, che prende la ragazzina in simpatia anche se ovviamente non conosce la sua vera identità. In un primo momento le assegna il lavoro di traduttrice della sua corrispondenza in inglese e poi, riconosciuta la sua estrema efficenza e lealtà, la promuove sua segretaria personale invitandola a vivere nella sua villa.

Il nonno sta facendo ricerche per riuscire a rintracciare il figlio (non sa ancora che è morto) e riceve dai suoi informatori in India lettere in inglese con frammentarie notizie, che Aulerie gli traduce. Aulerie prova un grande affetto e una gran pena per il nonno, nonostante egli abbia più volte usato in sua presenza parole terribili verso sua madre, colpevole di tenere il marito "prigioniero" in India, impedendogli di tornare. Purtroppo Aulerie sa che le cose sono andate diversamente e che suo padre non tornerà mai più, ma non osa rivelare al nonno la sua vera identità, sia per la paura di essere respinta, sia perché così facendo, avrebbe implicitamente comunicato al vecchio Vulfran la morte prematura del figlio Edmond.

Alla fine, come era inevitabile, al nonno arriva dai suoi informatori la terribile notizia della morte del figlio in Bosnia, mentre con la moglie e la figlia tentava di raggiungere la Francia. Il vecchio cade in un terribile sconforto, sa di essere rimasto solo e che Edmond, il figlio adorato non tornerà, ma Aulerie gli rimane accanto e lo salva dalla depressione con il suo affetto incondizionato.

Il nonno, mentre si stava riprendendo dalla terribile notizia, si trova a parlare con nonna Françoise la vecchia balia del figlio, e le confessa il profondo affetto che ormai prova per questa ragazzina sconosciuta apparsa dal nulla, che da qualche mese lo allieta con la sua presenza. La vecchia donna gli rivela uno strano particolare: Aulerie assomiglia curiosamente al figlio Edmond quando era un bambino. Il nonno è cieco, quindi non si è mai accorto della cosa, ma questo fatto gli fa avere i primi sospetti su chi sia veramente Aulerie. Dopo alcune ricerche svolte in segreto, il suo avvocato riesce a risalire alla vera identità di Aulerie e finalmente Peline, ormai "smascherata" potrà abbracciare il nonno come sua nipote.

In seguito Peline suggerirà e sovrintenderà ai sostanziali cambiamenti che il nonno Vulfran apporterà nelle condizioni di vita dei suoi operai. Verrà costruito un asilo nido, dove le madri operaie potranno lasciare i figli durante l'orario di lavoro e verranno allestiti nuovi alloggi che sostituiranno i cameroni malsani dove erano costrette a vivere stipate decine di persone. Inoltre riuscirà a convincere il nonno a farsi operare agli occhi, ed egli finalmente, riacquistata la vista, potrà vedere nel volto della ragazza i lineamenti del figlio perduto.

Dopo il suo lungo ed avventuroso viaggio, Peline si renderà conto di avere trovato la felicità.


DAL ROMANZO ALL'ANIME

La serie animata è ispirata al romanzo In famiglia del 1893 di Hector Malot e secondo la tradizione del World Masterpiece Theater è abbastanza fedele all'opera originale soprattutto nella trama e nella psicologia dei personaggi, nonostante gli ampliamenti della storia effettuati per permettere all'anime di coprire un'intera "stagione" televisiva. Le principali modifiche sono quindi riscontrabili nell'aggiunta di numerosi episodi soprattutto iniziali dal momento che il romanzo inizia solamente con l'arrivo di Perrine e la madre a Parigi che nell'anime avviene nell'episodio 17 - Alloggio a Parigi: si può quindi affermare che la trasposizione vera e propria del romanzo inizi solamente da questo episodio. Questi episodi iniziali sono generalmente autoconclusivi e tutti i personaggi che vi sono presentati non sono quindi presenti nell'opera originale, se si escludono ovviamente Peline e Marie. Solamente Marcel, che nell'anime è il ragazzo del circo e che Peline incontra nell'episodio 5 - Un ragazzo solo, nel romanzo fa una breve apparizione all'inizio della storia.

Inoltre alcuni personaggi sono stati eliminati, aggiunti o hanno subito alcune modifiche nella loro psicologia:

l'ingegner Fabry: il suo ruolo è stato amplificato ed è diventato il principale confidente di Peline nonché colui che l'aiuta nella sua carriera, trovandole il posto di interprete. Nel romanzo ha invece un ruolo marginale

il cane Barone: assente nel romanzo ed introdotto principalmente per alleggerire la drammaticità della storia con elementi umoristici

Cesare, padre di Rosalie: assente nel romanzo è stato introdotto in sostituzione dell'accidiosa zia Zénobie, che contrariamente al padre di Rosalie, nel romanzo si comporta sempre molto male con Perrine

Theodore Paindavoine: in realtà nel romanzo i nipoti del nonno sono due, Théodor e Casimir. Il ruolo di Casimir è quindi confluito in Theodore ed in parte nel direttore Tarel

Rosalie: nel romanzo la ragazza praticamente scompare dopo l'incidente in fabbrica, mentre nell'anime continuerà ad essere amica di Peline fino alla fine della storia.

LE TEMATICHE

La storia di In famiglia di Malot da cui è stata tratta la serie animata, è per certi versi straordinariamente simile a Il piccolo Lord di Frances Hodgson Burnett. In questo caso non abbiamo un conte, ma un ricco industriale; la nuora ripudiata non è americana, ma indiana e ovviamente al piccolo Cedric si sostituisce la tredicenne Peline, che come il piccolo Lord, conquisterà l'affetto del burbero nonno e lo "costringerà" ad intraprendere sostanziali miglioramenti sociali a favore di coloro che lavorano per lui (costruzione di nuovi alloggi, asili nido, ecc.).

Ma la storia di In famiglia è senza dubbio più ricca ed attuale nelle tematiche. Viene affrontato il tema dell'immigrazione e delle spaventose condizioni di vita dei lavoratori, costretti a vivere stipati in stanze malsane, dei frequenti ed invalidanti incidenti sul lavoro, delle madri lavoratrici, che non sanno a chi affidare i figli durante l'orario di lavoro, e soprattutto viene affrontato il tema dei pregiudizi razziali.

La serie animata si rivolge anche (ma non solo) a bambini ed adolescenti, quindi molti degli aspetti più crudi del romanzo sono stati edulcorati. Ad esempio nel romanzo, Rosalie l'amica di Peline anche lei operaia, perde un dito della mano, schiacciato da un ingranaggio della macchina con cui stava lavorando: nella trasposizione televisiva Rosalie se la cava con qualche giorno di riposo.

Anche la tematica razziale è stata molto mitigata. Ne Il piccolo Lord la nuora è ripudiata dal nonno perché plebea, nel romanzo In famiglia invece, la nuora non è giudicata degna del figlio perché indiana, quindi "mora", di razza inferiore. Anche la nipotina, per il nonno non sarà mai accettata, perché "mora" come la madre. Nella trasposizione televisiva tutto questo viene quasi eliminato: la nuora è odiata solamente perché impedisce al figlio di tornare, e la nipote deve rimanere con la madre in India perché essendo mezza indiana mal si adatterebbe al clima francese.

E per finire c'è un ultimo aspetto importante. Peline è in fondo la rappresentazione dell'emigrante, che parte da molto lontano e con un lungo e disperato viaggio della speranza, raggiunge un paese straniero per rifarsi una vita contando solo sulle sue forze, alla ricerca della felicità.

Come si può vedere quindi, pur se a volte mitigate, le numerose tematiche affrontate dalla serie animata sono sicuramente non banali e meritevoli di riflessione.


LE CITAZIONI

In Famiglia e quindi anche Peline Story, sono debitori di numerosi classici della letteratura. Chi assiste alla serie animata, non può non cogliere la somiglianza con la trama de Il piccolo Lord di Frances Hodgson Burnett (stessi dissapori nonno-padre, stesso odio del nonno verso la madre, stesso amore che il burbero nonno ha verso la nipote).

Nella storia di Peline/Pierina si può intravvedere anche un riferimento a Il principe e il povero di Mark Twain. In questo caso Peline, ragazza di buona famiglia (la principessa) scende lentamente all'inferno dell'estrema indigenza impersonando Aulerie (la povera) e alla fine riuscirà a dimostrare la sua vera identità, portando però per sempre dentro di se la conoscenza della miseria estrema. Analoghi riferimenti si possono riscontrare nel romanzo La piccola principessa di Frances Hodgson Burnett, romanzo del quale proprio la Nippon Animation ha prodotto una trasposizione televisiva nota in Italia col titolo di Lovely Sara. Anche in quel caso la piccola Sara, ragazza di buona famiglia come Peline, dopo aver perso ogni suo avere è costretta a lavorare come sguattera sperimentando le terribili condizioni lavorative dell'epoca. Alla fine anche Sara, come Peline verrà "ritrovata" (nel suo caso dall'amico del padre defunto) e riassumerà il ruolo che le competeva.

Il romanzo I Miserabili di Victor Hugo è esplicitamente citato dall'anime (ma non dal romanzo) Jean Valjean come Peline, si nasconde dietro il falso nome di signor Madeleine per nascondere il suo passato e le sue origini.

Per finire, c'è l'implicito riferimento a Robinson Crusoe di Daniel Defoe. Peline "approda" a Maroucourt dopo aver perduto i compagni di viaggio (i genitori) e la nave (il carro). Non possiede nulla e deve costruirsi tutti gli utensili i vestiti e le scarpe con le proprie mani. Non è un caso che la capanna in cui Peline vivrà per alcuni mesi e che trasformerà in una casa, sia su un'isola...


IL PERSONAGGIO

Peline è un personaggio complesso, sicuramente più profondo del suo omologo Cedric de Il piccolo Lord, ma anche della Perrine/Pierina, protagonista del romanzo da cui la serie animata è stata tratta.

In Peline troviamo il carattere dolce ed altruista della madre, ma anche quello intraprendente, freddo e determinato del nonno. Possiamo riscontrare questo dualismo già dai primi episodi: la madre è prostrata dalla morte del marito e vorrebbe restare presso la sua tomba in Bosnia, ma la figlia la incita a partire per la Francia ed in questo è quasi spietata nel costringere la madre ad abbandonare per sempre il marito morto. Durante il viaggio poi si assiste molte volte ad un capovolgimento dei ruoli: spesso è Peline che diventa la madre, accudendo la mamma ormai debilitata come se fosse sua figlia.

È Peline che suggerisce al nonno di costruire nuovi alloggi per gli operai (come avrebbe fatto la madre), ma è sempre Peline che costringe con estrema determinazione il nonno a fare il suo dovere, partecipando ai funerali dei bambini morti nell'incendio di una casa adibita a fatiscente asilo nido.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che Peline è dopotutto una ragazzina di 13 anni, con la sua paura di sbagliare, in balia di avvenimenti più grandi di lei. Probabilmente il personaggio del cane Barone, non presente nel romanzo, è stato introdotto anche per evidenziare questo aspetto pre-adolescenziale di Peline, inserendo inevitabilmente scene ludiche e divertenti che alleggeriscono la trama.

IL NOME DELLA PROTAGONISTA NELL'EDIZIONE ITALIANA

Nel romanzo In famiglia da cui è stata tratta la serie animata, la protagonista è Perrine, nome generalmente italianizzato nelle traduzioni in Pierina; il falso nome che Perrine usa per presentarsi dal nonno è Aurélie (Aurelia in italiano). La serie animata, nella sua versione originale giapponese, rispetta i nomi del personaggio; per l'edizione italiana fu invece inizialmente scelto di chiamare la protagonista Valentina e solo in un secondo tempo fu deciso di ritornare ai nomi originali, ma per un'errata translitterazione dell'hiragana il nome Perrine divenne un improbabile Peline. Anche il falso nome di Peline ebbe la stessa sorte: Aurélie divenne Aulerie nella edizione italiana.

IL DOPPIAGGIO

L'anime Peline Story ha oltre una cinquantina di personaggi, è quindi fisiologico che gli stessi doppiatori abbiano prestato la voce a personaggi diversi. Purtroppo si assiste anche al fenomeno inverso, senz'altro più fastidioso: alcuni personaggi, anche importanti, hanno infatti voci differenti nel susseguirsi delle puntate. Peline è un caso emblematico e limite visto che ha ben quattro voci diverse, che si avvicendano durante i vari episodi. Nelle prime nove puntate la voce di Peline è quella delle sorelle Rita e Antonella Baldini che si alternano anche nel corso della stessa puntata. Dall'episodio 10 ("Il rivale pericoloso") la voce di Peline diventa quella di Roberta Paladini che può considerarsi la "voce ufficiale" di Peline e che accompagnerà il personaggio fino all'episodio 44. Nell'episodio 45 ("Notizie dalla Bosnia") la voce del personaggio passerà definitivamente a Laura Lenghi che doppierà tutti i rimanenti episodi, prestando contemporaneamente la voce anche a Rosalie, un altro importante personaggio.

CENSURE E TAGLI

Il romanzo originale ha aspetti decisamente crudi, ma la trasposizione televisiva, che ha ingentilito la storia nei suoi aspetti più problematici, non ha dato adito a grandi interventi censori da parte dei curatori dell'edizione italiana. Si possono quindi riscontrare solamente alcuni tagli minori, probabilmente dovuti alla necessità di regolare la lunghezza degli episodi e solamente due tagli di scene lunghe e importanti, uno solo dei quali ascrivibile a censura vera e propria.

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Re: PELINE STORY

Messaggiodi koukla » 05/08/2010, 20:02

Questo cercavo!
Ai miei bimbi piace la sigla che abbiamo scovato in un cd con vecchie canzoni di cartoons.
Ma l'asino di Peline (o era un cavallo???) sbaglio o si chiamava Palikari?!?!?

Ti segnalo il video con la sigla su You-tube: Il precedente, postato da te è stato rimosso per problemi... :shock:

Peline Story - Sigla YouTube
Ultima modifica di koukla il 05/08/2010, 20:06, modificato 1 volta in totale.
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Re: PELINE STORY

Messaggiodi demon black » 05/08/2010, 20:04

Anche io ricordo Palikari ma...calcola che l'ho visto una volta sola e quindi non ricordo bene :roll:
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Re: PELINE STORY

Messaggiodi koukla » 05/08/2010, 20:07

Sai perché me lo ricordo? Perché in greco, Palikary significa GIOVANOTTO e mi ha sempre fatto ridere riferito ad un asino!!! :lol: :lol: :lol: ;)
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Re: PELINE STORY

Messaggiodi demon black » 05/08/2010, 20:18

koukla ha scritto:Sai perché me lo ricordo? Perché in greco, Palikary significa GIOVANOTTO e mi ha sempre fatto ridere riferito ad un asino!!! :lol: :lol: :lol: ;)


:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:

...beh...in fondo non ricordo che l'asino era anziano :ugeek:

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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