Il fantasy italiano è messo male?

Leggere, rileggere, e leggere ancora. Come, quando, cosa e perchè...

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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi nihal87 » 27/07/2010, 20:39

Tornando al fantasy italiano... mi mancano un centinaio di pagine per finire La Pietra degli Elementi della Redivo.
Io mi sono ufficialmente innamorata di questa scrittrice! E questa saga dimostra senza ombra di dubbio che il fantasy italiano non è affatto messo male!!! che oltre a lei ci sono tanti scrittori valenti, che piano piano formeranno la loro carriera e diventeranno i "grandi del fantasy italiano", io su questo non ho nessun dubbio!
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi SeanMacMalcom » 27/07/2010, 20:47

(ho spezzato gli argomenti per non intrecciarli)

ziadada ha scritto:Un po' come Leonardo che è solo l'autore del dipinto più famoso del mondo ;)


Pur apprezzando le ragioni da te esposte, sei consapevole di come questa frase non sia poi così difendibile? :?

La Gioconda è famosa... ma siamo davvero sicuri che sia "il dipinto più famoso del mondo"?
E se anche fosse "il più famoso"... siamo sicuri che fama e merito vadano di pari passo?

Perché dire che la Gioconda sia il dipinto migliore al mondo sarebbe come dire che chiunque dopo Leonardo ha sprecato la sua vita a dipingere quadri sostanzialmente già condannati in partenza a essere "scadenti" nel confronto con la Gioconda. Quindi da Caravaggio a Monet, da Van Gogh a Picasso (nel suo periodo buono)... sarebbero tutti artisti "inutili" perché, nonostante tutte le loro opere, tutta la loro maestria, non si sono saputi porre allo stesso livello di un singolo dipinto.
Secondo me si scade, a un certo punto, nell'idolatria... ancor prima che nella semplice ammirazione.

La Gioconda può piacere, può entusiasmare... ma la si vuole davvero porre innanzi a qualsiasi altra opera?
ISDA può piacere, può entusiasmare... ma lo si vuole davvero porre innanzi a qualsiasi altra opera?

Come già detto... mi spaventa questo "Ipse Dixit": così come Aristotele (per colpa dei suoi seguaci) ha rischiato di segnare la fine del progresso filosofico umano, Tolkien potrebbe rischiare di segnare la fine della letteratura fantasy. :? :? :?
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi ziadada » 27/07/2010, 21:02

Beh, questo non ha molto senso. Tolkien poteva creare l'elfico come divertimento accademico da condividere con gli amici, e non scrivere nulla oppure scrivere una ciofeca... :?
Piuttosto direi che parte della potenza del Signore degli Anelli viene dall'essere incastonato in un vero e proprio universo, con la sua storia (la sua lingua), la sua cosmologia, la sua teologia, la sua geografia...
Pensa che adesso ci sembra normale che in un libro fantasy ci sia la mappina, ma ai tempi, quando aprendo il libro mi cadde in grembo la mappa rimasi letteralmente sbaccalita... e questi, lo sottolineo, sono solo i corollari del romanzo, la cui grandezza, secondo me, sta poi soprattutto nell'essere un romanzo moderno ed avere l'afflato epico di una grande epopea antica...
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi ziadada » 27/07/2010, 21:04

ziadada ha scritto:Beh, questo non ha molto senso.


questo era riferito al discorso della lingua, il tuo successivo messaggio non l'avevo ancora visto...
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi SeanMacMalcom » 27/07/2010, 21:05

ziadada ha scritto:Beh, questo non ha molto senso. Tolkien poteva creare l'elfico come divertimento accademico da condividere con gli amici, e non scrivere nulla oppure scrivere una ciofeca... :?
Piuttosto direi che parte della potenza del Signore degli Anelli viene dall'essere incastonato in un vero e proprio universo, con la sua storia (la sua lingua), la sua cosmologia, la sua teologia, la sua geografia...
Pensa che adesso ci sembra normale che in un libro fantasy ci sia la mappina, ma ai tempi, quando aprendo il libro mi cadde in grembo la mappa rimasi letteralmente sbaccalita... e questi, lo sottolineo, sono solo i corollari del romanzo, la cui grandezza, secondo me, sta poi soprattutto nell'essere un romanzo moderno ed avere l'afflato epico di una grande epopea antica...


In questo ti quoto assolutamente. :)
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi ziadada » 27/07/2010, 21:11

Comunque, come cercavo di spiegare nel thread su Anobii, il fatto che nel passato siano stati creati dei capolavori non significa né che si debbano creare dei generi conseguenti né che si debba smettere di scrivere leggere o scolpire :)

D'altro canto, se uno si mette a scrivere un romanzo, e ci mette il manufatto magico perduto e ritrovato ed il cattivone oscuro ed il gruppo di compagni di razze diverse che si mette in cammino per una missione contro ogni speranza, o scrive meglio di Tolkien oppure i suoi guai se li è anche un po' andati a cercare... :roll:
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi SeanMacMalcom » 27/07/2010, 21:19

ziadada ha scritto:Comunque, come cercavo di spiegare nel thread su Anobii, il fatto che nel passato siano stati creati dei capolavori non significa né che si debbano creare dei generi conseguenti né che si debba smettere di scrivere leggere o scolpire :)


La correttezza, in questa definizione, sta IMHO nel considerare l'esistenza (o la possibilità di esistenza) di altri capolavori oltre a ISDA. Tu stessa dici infatti "dei capolavori"... e non "il capolavoro".

Dal mio punto di vista, quello che è sbagliato è, invece, voler considerare ISDA come l'unico capolavoro esistente (e che mai potrà esistere) del fantasy: così facendo tutto il resto perde di significato, là dove, in fondo, è intrinseco della natura umana ambire all'evoluzione, al miglioramento, al progresso e non al regresso.
Credo sia perfetto considerare ISDA come un punto di inizio, un traguardo da raggiungere e da superare... ma non accoglierlo come un limite invalicabile. Altrimenti, appunto, se tutto ciò che meritava di essere scritto e di essere letto, è stato scritto e letto ne ISDA, qualsiasi altra opera fantasy perde di significato... e non solo nel panorama italico. :)
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi nihal87 » 27/07/2010, 21:29

non credo che sia limitante il fatto che esista qualcosa di migliore...
Maradona, come quasi tutti pensano, è il più grande giocatore di tutti i tempi... non per questo il calcio è finito ;)
d'altronde io penso che gli scrittori (dimmi se sbaglio :-P ) scrivano per il piacere di scrivere e di lasciare qualcosa a chi li legge... non necessariamente per essere i migliori!! o no?

io ho detto solo che i tratti del fantasy che più piacciono sono quelli del SdA e che in italia non abbiamo la tradizione di ciò e che quindi i nostri scrittori spesso si limitano nel scopiazzare invece che magari, come hai detto tu, impegnarsi nell'utilizzare ciò che noi abbiamo.
L'idea della Risoli dell'utilizzare gli dei è a parer mio molto bella e decisamente innovativa!! Gli dei greci o romani (non mi ricordo quelli che usa :? ) sono ciò che è più vicino a noi invece che alla cultura nordica...!
Anche solo rivedere gli Gnomi sarebbe qualcosa di innovativo, ma forse non ci sono scrittori in grado di farlo in maniera adeguata!

[OT]ps a questo proposito vi chiedo un consiglio... conoscete libri fantasy (o meglio autori fantasy) che usano gli dei nordici? mi piacciono di più :-P [OT]
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi ziadada » 27/07/2010, 21:31

SeanMacMalcom ha scritto:Dal mio punto di vista, quello che è sbagliato è, invece, voler considerare ISDA come l'unico capolavoro esistente (e che mai potrà esistere) del fantasy: così facendo tutto il resto perde di significato, là dove, in fondo, è intrinseco della natura umana ambire all'evoluzione, al miglioramento, al progresso e non al regresso.

Sono del tutto d'accordo con te: credo che imbatterci in qualcosa di grande sia non un punto di arrivo, ma un punto di partenza, per tutti; per chi scrive come stimolo a fare di più e meglio, per chi legge per non "tornare indietro" e lasciarsi propinare da leggere cose sciatte e tirate via...
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi ziadada » 27/07/2010, 21:35

nihal87 ha scritto:[OT]ps a questo proposito vi chiedo un consiglio... conoscete libri fantasy (o meglio autori fantasy) che usano gli dei nordici? mi piacciono di più :-P [OT]

beh, dovrebbe esserci "American gods", ma lascio la parola a qualcuno che l'abbia letto... Gli dei nordici fanno una breve comparsa anche in "Il re pescatore" di Tim Powers, ma restano abbastanza marginali (anche se io lo consiglio comunque perché è bello per essere bello :-P ). L'esempio più bello e centrato che mi viene in mente è nel "Castello di acciaio" di Sprague De Camp e Fletcher Pratt, di cui si è parlato anche qui in locanda: molto molto divertente!
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi nihal87 » 27/07/2010, 21:43

ziadada ha scritto:
nihal87 ha scritto:[OT]ps a questo proposito vi chiedo un consiglio... conoscete libri fantasy (o meglio autori fantasy) che usano gli dei nordici? mi piacciono di più :-P [OT]

beh, dovrebbe esserci "American gods", ma lascio la parola a qualcuno che l'abbia letto... Gli dei nordici fanno una breve comparsa anche in "Il re pescatore" di Tim Powers, ma restano abbastanza marginali (anche se io lo consiglio comunque perché è bello per essere bello :-P ). L'esempio più bello e centrato che mi viene in mente è nel "Castello di acciaio" di Sprague De Camp e Fletcher Pratt, di cui si è parlato anche qui in locanda: molto molto divertente!


American Gods lo leggerò sicuramente visto Gaiman figura fra i Miei Dei :lol:
Grazie mille per gli altri, me li segno!!! :-P
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi SeanMacMalcom » 27/07/2010, 22:06

nihal87 ha scritto:non credo che sia limitante il fatto che esista qualcosa di migliore...
Maradona, come quasi tutti pensano, è il più grande giocatore di tutti i tempi... non per questo il calcio è finito ;)


Non sono concorde.
Tu dici Maradona, io dico Pelé, un altro magari dice Baggio... ognuno ha le sue idee, che siano di maggioranza o no poco ha importanza dato che non esiste un metro assoluto per dire chi è il migliore. E se anche esistesse, sarebbe comunque un limite che si potrebbe cercare di superare per dimostrare di essere il migliore. Nessuno gioca per perdere... partecipare è importante, è gratificante, ma chi gioca parte dal presupposto di voler vincere. Perché questo è lo spirito del gioco.
Ogni record nasce non quale limite inviolabile ma, al contrario, quale limite da violare... nello sport e anche nella vita.

Ti faccio un esempio iperbolico.
Prova a immaginare di avere la certezza ASSOLUTA (perché il discorso ha senso quando si parla di certezza assoluta, priva di speranza) che il giorno che hai appena vissuto abbia da considerasi quale il migliore della tua intera vita.
In che modo vivresti tutti gli altri giorni?

L'umanità, da sempre, ha necessità della speranza. La speranza di evolversi, la speranza di migliorarsi, la speranza di andare sempre oltre.
Elimina a un uomo la speranza ed eliminerai anche il senso stesso della sua vita.

d'altronde io penso che gli scrittori (dimmi se sbaglio :-P ) scrivano per il piacere di scrivere e di lasciare qualcosa a chi li legge... non necessariamente per essere i migliori!! o no?


Premesso che molti, soprattutto in passato, hanno scritto per famE (non famA, proprio famE), lascio perdere questa categoria per non traviare il senso del tuo discorso.

L'atto dello scrivere, a mio umile avviso, è un atto di autocompiacimento (e non uso altri termini per rispetto verso il pubblico infantile del forum).
E' un atto che nasce come fine a se stesso, per dare uno sfogo a un'esigenza. E questo permette agli scrittori di scrivere anche in assenza di un pubblico e in presenza di chiari limiti personali (anche un bambino di 7-8 anni scrive le proprie storie e ne è fiero e orgoglioso).

Tuttavia, in un discorso di "migliore assoluto e invalicabile", sarebbe l'atto del far leggere ciò che si è scritto che risulterebbe inibito.
Perché io dovrei espormi al pubblico ludibrio essendo consapevole di quanto il mio scrivere non potrà mai produrre nulla di meritevole, là dove tutto ciò che meritava di essere scritto viene considerato già scritto?
Sarebbe, tornando agli esempi agonistici, come sfidare a braccio di ferro contro Yuri Chechi in diretta mondiale illudendomi di aver possibilità di vincere.

Io, personalmente, scrivo da anni Midda per autocompiacimento. Mi piace, mi diletta, mi rilassa...
Perché, però, invece di tenerla nel mio PC, preferisco pubblicarla quotidianamente, ponendola ipoteticamente innanzi agli occhi del mondo, nella buona e nella cattiva sorte?
Perché la pubblicazione quotidiana, per me, è una sfida che da maggiore senso a ciò che scrivo... una sfida volta a tentare di conquistare l'apprezzamento di un qualche pubblico... l'interesse di un qualche lettore... e, continuamente, a migliorare me stesso, a superare ogni giorno i limiti raggiunti il giorno prima, nella consapevolezza di poter e dover sempre migliorare. Non credo che un giorno arriverò a competere con un Maestro (che sia Tolkien, che sia Howard, che sia Salgari... quello che vuoi)... ma non considero neanche l'opera dei Maestri quale necessariamente conclusa e conclusiva, là dove, altrimenti, il mio scrivere sarebbe un semplice "scimmiottare" quanto già scritto da altri, un atto vano e privo di senso.

Dopotutto impegnarsi a scoprire l'acqua calda può essere accademicamente interessante... ma umanamente risulta solo svilente. :)
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Re: Il fantasy italiano è messo male?

Messaggiodi SeanMacMalcom » 27/07/2010, 22:32

Una postilla a quanto sopra.

Il discorso del limite rappresentato dal migliore, fra l'altro, rischia di generare anche uno spiacevole effetto qual controparte del riconoscimento di tanta perfezione... ossia la pigrizia fisica e mentale.
Nel momento in cui, nello scrivere, un autore fantasy dovesse partire dal presupposto che tutto ciò che era meritevole di essere scritto è già stato scritto (ne ISDA o in altre opere) avrebbe una scusa mentale per non impegnarsi: dopotutto, che sia il 100% o l'1% cosa cambierebbe?

E' solo nella speranza (reale o illusoria che sia) di poter andare sempre oltre, di poter arrivare un giorno più lontano di chiunque altro, che si può essere spronati a dare il massimo, a tendere i propri muscoli sino alla rottura...
In caso contrario, tanto varrebbe restare a letto a fare zapping in TV (motivo per cui il calcio in Italia è lo sport nazionale... ma vissuto attivamente solo dall'1% della popolazione e passivamente dal residuo 99% che neppure tenta di correre dietro a un pallone... :roll: :roll: :lol: :lol: ).
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