Capitolo 2: diplomazia e sorprese

[gio]

GEC

Sono contenta che Kim sia con noi, la sua presenza è già stata fondamentale in passato e non credo sia stato un caso incontrarla ora...
Mentre procediamo silenziosi, percepisco nell'aria qualcosa che... qualcosa che non mi convince... Una sorta di vibrazione di energia. Mi volto a cercare lo sguardo dell'elfo nero per vedere se ha percepito qualcosa, ma il suo sguardo non mi rivela nulla.
Affretto il passo e raggiungo Dageron. "C'è qualcosa..." mormoro, posandogli una mano sul braccio.

[B. Franck]

[Dangeron]
Gec si avvicina come se ualcosa non andasse e mi riferisce i meii dubbi; mi guardo attorno attentamente, mentre, faccio un cenno a Krog di tenersi pronto; spesso le intuizioni degli elfi possono essere molto utili <Rimani in guardia> le rispondo a bassa voce, mentre continuo a camminare.
Dopo qualche minuto ci ritroviamo davanti ad un carro distrutto; faccio cenno di fermarci e dico <Attenzione! un paio con me voi seguiteci da dietro; potrebbero esserci persone vive>

[gio]

GEC

Quando vedo il carro, ecco che le mie sensazioni si materializzano e prendono forma. E' lì, è quello il problema... "No, Dageron non avvicinar..." Mentre dò voce alle mie sensazioni mi rendo conto che il nano non è già più al mio fianco. "Oh, per gli Déi!" esclamo preoccupata e mi muovo velocemente per raggiungere lui e Nedved che procedono verso il carro. Non oso gridare per non richiamare l'attenzione, ma... "Dageron" mormoro senza che lui mi senta, "è una trappola!"

[SeanMacMalcom]

[Nessuno]

Il sussurro della saggia, per le mie orecchie, è simile a un urlo (figurarsi quanto spiacevoli, pertanto, appaiono le reali urla): il ciò, rapido, impugno la mia falce, preparandomi al peggio.

[demon black]

Sissi

Dopo che Kim si è aggiunta alla compagnia, riprendiamo la marcia. Passato qualche tempo, Gec avverte qualcosa...infatti incontriamo un carro distrutto!
Dangeron e Ned vanno avanti per vedere se ci sono soppravvissuti ma Gec cerca di fermarli inutilmente.
Si precipita dietro a loro per avvertirli che è una trappola ed io la seguo.
"Gec, tutto ok? Sicura che sia una trapp.." non faccio in tempo a finire la frase quando il sibilo di una freccia mi fa voltare. La freccia si conficca nel terreno a pochi centimetri da Gec e me "Ok, è una trappola!"

Mi giro verso il carro e urlo "Dangeron, è una trappola! Uscite da lì!"
Sguaino Eril e mi tengo pronta.

[B. Franck]

[Dangeron]
Io e Nedved andiamo avanti perlustrando il terreno; il carro pare abbandonato quando vedo un ombra <Trapp....> ne io jne l'elfo riusciamo a gridare, dato che cadiamo in una rientranza profonda tre metri <Dannazzione ci hanno giocato> vedo un paio di persone che mettono la testa nella fossa ma non le riconosco.

[Soldato verde]
Come aveva detto il sommo si sono avvicinati; io è un paio di guerrieri saltiamo fuori dalla fossa dove caodono un nano e un elfo mentre mi faccio vedere dal resto del gruppo. Faccio un cenno e dal prato appaiono una ventina di arcieri visto che da subito noto che gli animi sopratutto quello grosso e un' elfa che mettono mano alle armi <ci sono una ventina di arcieri pronti a lanciarvi frecce avvelenate, e altri dieci in arrivo....al posto vostro starei attento a non muovermi. L'eccellentissimo sapeva del vostro arrivo ma LUI vuole parlarvi non uccidervi>

[demon black]

Sissi

Mi giro verso Gec "Strano che Dang non si sia precipitato qui quando l'ho richiamato...che facciamo Gec? Ci arrendiamo?"

[gio]

GEC

è troppo tardi, mentre una freccia fischia a pochi palmi dalle nostre teste, vedo Dageron e Nedved sparire alla vista...

sissi mi sta chiedendo qualcosa quando percepisco un nuovo spostamento d'aria, è un attimo faccio appena in tempo a buttarla per terra insieme a me, quando un'altra freccia attraversa l'aria sopra di noi.

Mi volto per cercare l'elfo oscuro e capire se ci aiuterà.

Urlo ad ad Adaidy, Angi e Kim di cercare rifugio tra i massi, tanto ormai la segretezza non è più un requisito indispensabile, direi...

[SeanMacMalcom]

[Nessuno]

Osservo l'evoluzione della situazione e, prima ancora di domandarmi in che modo i nostri avversari siano riusciti a mascherare i propri odori e i propri respiri al punto di ingannare i miei sensi, cerco di valutare entro quali termini poter rischiare le vite dei miei attuali "compagni di squadra".
Purtroppo molti sono giovani, alcuni appartengono a razze che neppure riesco a identificare e di cui, peggio, non conosco neppure esattamente le capacità. La mia falce è un'ottima arma, forgiata per uccidere da dei di cui chiunque, io per primo, proverebbe timore a pronunciare i nomi, ma in una simile situazione non mi potrei muovere certo di riuscire a uccidere venti uomini prima che almeno uno fra loro non riesca a scoccare la propria freccia.
Vedo la saggia che cerca il mio sguardo, ma, sinceramente, non desidero offrirle risposta alcuna ai suoi dubbi, là dove, altrimenti, una reazione artefatta potrebbe farci perdere la sola occasione di salvezza: forse, infatti, una maligna astuzia potrà esserci di soccorso, concedendoci un colpo di scena inatteso, utile a ribaltare le sorti di una trappola dalla quale, altrimenti, potremmo non avere alcuna via di uscita.

« Comunica pure ai tuoi uomini di non scoccare alcuna freccia... » prendo voce, rivolgendomi all'unico interlocutore sino a ora offertosi alla nostra attenzione, nel mentre in cui faccio roteare, lentamente, la mia falce ad assumere una posizione orizzontale, sorreggendola solo con la destra « ... desidero semplicemente deporre la mia arma innanzi a te, in segno di resa. » soggiungo, provando a muovere un passo verso il soldato verde.

Spero che le reazioni dei miei compagni si propongano sufficientemente aspre nel confronto con un gesto da loro considerabile qual vile e codardo, dal momento in cui tutto ciò potrà solo contribuire a rendere più realistico il tutto.

« Non sto riservando alcun inganno... » proseguo, con tono pacato, chinandomi appena, a voler dimostrare sottomissione « ... ecco, la mia sola arma è tua. Prendila. » definisco, appoggiando la falce a terra, a meno di un passo dal portavoce del gruppo, e subito retrocedendo, in attesa che il destino compia il proprio naturale decorso.

[demon black]

Sissi

Non faccio in tempo a finire di parlare quando altre freccie vengono scoccate nella nostra direzione. Gec mi butta a terra ed Eril finisce sotto di me.
Dalla mia posizione sdraiata vedo l'elfo oscuro che depone l'ascia davanti al soldato verde...bene, se l'unica soluzione è quella di arrenderci per il momento...seguo il suo esempio ma Eril resta con me!
"Eril, piccola, torna ciondolo" le sussurro l'ordine .
Eril rimpiccolisce e, attivando gli incantesimi di difesa che Silvanus a inciso su di essa, si aggancia al mio collo come un normale ciondolo.
Per fortuna che nella caduta era finita sotto di me e quindi, tranne Gec, nessuno se ne è accorto.

Gec ed io ci rialziamo e dico rivolta all'elfo oscuro "Per una volta sono d'accordo con te. Gec?"

[SeanMacMalcom]

[Nessuno]

E' bello poter contare sulla reattività dei propri compagni. Nella sola occasione in cui avrei gradito la loro diffidenza e i loro insulti, cosa ottengo?! Fiducia?!?!?!
Speriamo che siano tanto fiduciosi in me anche nel momento in cui li inviterò a gettarsi a terra...

Non lascio trasparire la mia irritazione per il sostegno riconosciutomi dalla giovane elfa silvana, mentre attendo con pazienza che il soldato prenda possesso della mia falce.

[gio]

Gec

Colgo un lampo, un'ombra fuggevole di stizza nello sguardo dell'elfo oscuro. è solo un attimo ma è bastato. Quella di Sissi non è la reazione che si aspettava. Ma allora...

"Ferma" urlo a Sissi, alzando il tono più del consueto, e trattengo mia nipote con la mano. "Non vedi che l'elfo oscuro ci sta consegnando? Vuol salvare solo se stesso!"

Spero sinceramente di aver colto nel segno con questa reazione...

[nihal87]

[Lotar]

Sono sconvolto! Il carro si è rivelata un bella trappola in cui siamo caduti come pesci in una rete.
Perfetto. Impugno Eicha e mentre le frecce fischiano attorno a noi creo un muro d'aria che mi protegge. Ma Nessuno ha la bell'idea di arrendersi e gli altri gli accordano fiducia! Combattere! Combattere deve essere il nostro motto non arrendersi. sbuffo. zittisco Eicha e il muro si dissolve. Mi arrendo, nuovamente.