Non sono un mago propriamente detto, nonostante possa fare tutto ciò di cui è capace e anche di più. No, sono piuttosto un detentore del Fumo, entità universale e millenaria che cerca da secoli di far piombare il mondo nell'oscurità. In senso buono. Almeno così mi ha detto.
Col Fumo ho viaggiato, mi sono creato identità e reputazioni in quasi ogni angolo della Terra, e ho recentemente scoperto di essere in qualche modo immortale. Cioè, muoio ma ritorno sempre, come di fatto fa il Fumo.
Stavolta sono Dimacco, compagno di una combriccola altroviana che crede ancora nell'utopia delle fiabe. Una gran bella compagnia, comunque. Con loro sono persino riuscito ad aggiungere alle tante un'altra carica politica, "Ministro della Guerra e Comandante delle Armate di Fanteria ed Artiglieria del territorio nazionale di Hashim", naturalmente dopo aver ucciso (anche se non sarebbe il termine tecnico) il capo-carismatico/padre-della-principessa-buona di turno.
Cos'è cambiato da un anno fa? Essenzialmente niente. A parte il mantello, oh, quello sì. Ora è immenso, potrei perdermi nelle sue dolci e oscure volute. Anzi, a volte lo faccio. Non è più una cappa, un abito con una forma definita. Ora mi avvolge col suo amoroso torpore buio.
Prima
Dopo
Intanto MINIO avanza. Il che, viene da dire, è una cosa buona. I Naicos fanno un buon lavoro.
Nuove minacce arriveranno, è sempre così. Bisogna esser pronti.
Resoconto del periodo sabbatico dalla vita di DimaccoATTENZIONE: questa sintesi non è indispensabile per capire gli eventi seguenti, ma può essere un utile chiarimento sull’esperienza dell’omniomante nel periodo d’assenza da Hashim.
La narrazione è al passato, in quanto, come si spiegherà in seguito, i fatti, nonostante non passati, non si sono verificati in un tempo definibile come presente, bensì in una dimensione temporale che si rifà più o meno alla nostra definizione di passato, anche se con esso non hanno nulla a che fare.
Il resoconto è corredato da estratti dal Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid, per una migliore comprensione dei portenti, degli organismi e dei fenomeni presenti nella narrazione.
Da non leggere a meno che non sia estremamente necessario.Momento Primo, giorno uno
Sbucai dal mio momentaneo viaggio buio, per finire nel sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali.
Estratto dal
Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid
sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali: il tempo a noi noto si divide in MOMENTI, articolati in PRIMA, DOPO, ADESSO, SUBITO, PROSSIMAMENTE, PRECEDENTEMENTE, IERI, OGGI, DOMANI, PRESTO, INFINE, UNA VOLTA, PIU’ TARDI, POI, ALLA FINE, FINORA, NEL FRATTEMPO, che insieme costituirebbero lo svincolo del SEMPRE. Tuttavia ognuno di questi momenti è stato (o sarà un giorno) un ORA, per il fatto che il tempo fugge eppure è sempre presente. Questo infatti scorre attraverso tutti questi MOMENTI (o RACCORDI). L’incastro tra le dimensioni temporali (termine di adattamento) permette il non disfacimento della realtà in MOMENTI, per cui questi si esaurirebbero, appunto, in un momento.
Vedere anche →tempo di Occamid →momenti del tempo di OccamidOra, questo si presentava come una grande sfera cava vista da dentro, di un diametro di almeno cento miglia, il cui centro, che poi sarebbe SEMPRE, funzionava come il centro della Terra, ma al contrario. Invece di attrarre, il tempo emanato da SEMPRE esercitava una repulsione che, intuitivamente, spingeva contro la superficie della sfera, in modo che questa fungesse da appoggio, come la superficie della Terra.
Estratto dal
Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid
SEMPRE (momenti del tempo di Occamid): SEMPRE funge da centro del →sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali e, contemporaneamente, da centro gravitazionale rispetto alle superfici interne di esso. L’accelerazione gravitazionale registrata sulla superficie è poco minore di quella esercitata sulla superficie della Terra (8.9 m/s²). Per la →legge di gravitazione universale diminuendo la distanza da SEMPRE, la forza repulsiva aumenterebbe esponenzialmente; ciò permette un esempio.
Se un uomo avesse una forza tale da saltare dalla superficie del sistema verso l’alto e raggiungere (intuitivamente) SEMPRE, e arrivasse a coincidere con esso e addirittura a superarlo, inizierebbe a cadere lungo la retta passante per il suo baricentro e per SEMPRE, verso la superficie del sistema. Questo, almeno teoricamente, sarebbe un veloce mezzo di trasporto per un uomo dotato di superforza per andare da un capo all’altro della sfera. Se non fosse per il fatto che, nel momento in cui il corpo coincidesse con SEMPRE, l’uomo in questione sarebbe SEMPRE, e verrebbe a conoscenza di tutti gli →avvenimenti presenti, passati e futuri, sebbene li dimenticherebbe subito dopo. Inoltre SEMPRE si troverebbe a respingere le pareti del corpo dall’interno, e con una forza tale da far esplodere l’uomo in questione e sparpagliarne le budella lungo tutta la superficie del sistema.La sfera non era illuminata, anzi era completamente nera, ma di un nero brillante, che permetteva di distinguere ogni cosa al suo interno.
Il mantello mi ricadde a terra, fondendosi con la superficie.
Iniziai a deambulare, filosofeggiando mentalmente, e spesso anche a voce alta, sul perché ero stato corrotto dalla luce, e quale fosse più giusta tra luce e ombra.
Mese tre, giorno ventuno
Smisi di camminare. Sapevo che erano passati 7948919 secondi, ma non ero giunto a una conclusione.
Estratto dal
Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid
tenuta del tempo relativo: questa pratica consiste, semplicemente, nel tenere il tempo contando. Che possa essere di un minuto, un’ora o un anno, il conto richiede naturalmente un’unità di misura, spesso il secondo.
E’ possibile tenere il conto di unità di tempo relativamente lunghe e contemporaneamente pensare normalmente tramite il cosiddetto →orologio biologico, nell’organismo umano raramente suscitato dal cervello.Pensai di smettere momentaneamente di scervellarmi sul mio problema e decisi di svagarmi in qualche modo.
Dopo un po’ mi venne voglia di costruire qualcosa. Optai per un edificio a cupola, di un’altezza di centocinquanta metri e un diametro di ottanta. Sorse dal fumo con qualche fatica, ma alla fine si ergeva, nero e imponente, sullo sfondo della sfera, la quale era abbastanza grande da far almeno sembrare la superficie del palazzo piatta. Decisi di chiamarlo Protocollo.
Successivamente ne costruii altri, a forma di piramide, di chiesa, di prisma, con torri, guglie, archi, contrafforti. Ne feci otto, rispettivamente chiamati Idillio, Duna, Plantageneto, Ciglio, Tomo, Sinistro, Imperatore e Canicola.
Questo mi intrattenne per quattro giorni, principalmente per la progettazione.
Mese tre, giorno ventisei
La questione non era tanto sentirsi solo, quanto non sapere per cosa usare quegli immobili. Bisogni da soddisfare non ne avevo, tranne risolvere il mio problema psicologico. Tuttavia realizzai che l’arte non necessitava di un bisogno da soddisfare o una funzione da adempiere, e altrettanto l’architettura.
Decisi perciò di tornare sul problema dell’oscurità, e mi accorsi che di fatto gli edifici mi erano utili: ora non potevo semplicemente andare a zonzo, ma dovevo prestare attenzione ai mastodontici ostacoli sul mio percorso. Iniziai quindi a compiere complesse acrobazie mentre pensavo.
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parkour: disciplina metropolitana con lo scopo di spostarsi nel modo più sicuro, diretto e veloce possibile. Parkour è anche tutto ciò che può tornare utile in una fuga.
Questo necessita perciò di riflessi pronti e coscienza dell’ambiente circostante.Mese quattro, giorno sei
Presto il parkour si evolse in uno spettacolo di salti e piroette, un circo di equilibri precari e percorsi intricati. La mia mente iniziò a funzionare più velocemente.
Inoltre avevo trovato il luogo perfetto per Minio. Non ci avevo pensato prima, ma il posto presentava una probabilità su un sittilione di essere trovato dal più potente dei negromanti, compreso Caun.
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Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid
sittilione: unità matematica di quantità calcolata dal Prof. Occamid. Per un cervello normale è inimmaginabile; si esprime in parole povere con “inconcepibilmente tanto”.Eressi molti altre costruzioni più piccole, con scalinate, gallerie sotterranee, parapetti, cavalcavia. In breve divenne una grande città.
Vuota. Una grande città vuota.
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Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid
serendipità: la sensazione che si prova alla scoperta di una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra.Provai serendipità. Ecco la metafora giusta.
L’oscurità era la città vuota. Inutile, fine a sé stessa, ma inattaccabile dalla luce.
Aveva bisogno di persone che la popolassero. Le persone avrebbero portato la loro luce, ma questo non sarebbe stato un problema per la città.
Non sono stato corrotto dalla luce. Sono stato abitato dalle persone che la contengono. E ciò non ha minimamente scalfito la superficie del mio buio.
Non avevo alcun problema. Caun mi ha instillato il dubbio con la sua magia.
Potevo tornare. Tornare ad Hashim.
Prima però avrei dovuto trovare un nome alla città del sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali.
Serendipità era il nome perfetto.
Mese cinque, giorno quindici
Salutai Serendipità dando un’occhiata a tutti i suoi edifici maggiori, i primi, ammirandone gli intarsi. Poi aprii uno squarcio nel fumo e mi gettai dentro, già assaporando la vista dei compagni che avevo lasciato di là dal varco.
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Dizionario enciclopedico dei portenti, degli organismi e dei fenomeni bisognosi di spiegazione del Prof. Occamid
distribuzione del tempo nei raccordi: il tempo come esperienza di un organismo si distribuisce diversamente da come possiamo immaginarlo. Se nell’universo il tempo ha una velocità x, in luoghi come il →guanto dell’infinito e il →sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali avrà una velocità di circa (8.5 • 10^-8)x, causando una maggiore densità di tempo nei secondi rispetto al primo. Tuttavia una connessione tra uno e l’altro come ad esempio un →passaggio buio altera l’equilibrio tra le proporzioni, causando un rimescolamento e causando un’accelerazione esponenziale del tempo nei secondi, teorizzato in [1/(8.5 • 10^-8)]x = 11,664,000x. Perciò il tempo si troverebbe a scorrere più velocemente in posti come il →sistema di canalizzazione e di raccordo delle contestualità temporali rispetto al nostro universo, almeno fino all’apertura di un altro →passaggio buio.