di Il Prenna » 07/06/2010, 11:24
Eccomi qua a recensire questa trilogia:
- partiamo dalle considerazioni generali, ossia che l'ambientazione: un universo parallelo dove il potere è in mano ai maghi che, evocando spiriti da un'altra dimensione, sono in grado di compiere magie. In più la figura di Bartimeus mi ha preso davvero bene, specie le note che permettono a noi comuni mortali di seguire la sua narrazione su più livelli. L'autore con quelle note si è guadagnato la mia fantasia, infatti ha praticamente riscritto la storia dell'uomo in modo da includere anche i folletti, i jinn e gli altri tipi di spiriti dell'Altro Mondo... e spesso gli aneddoti erano davvero spassosi, specie se Bartimeus provava nella sua infinità umiltà, a darsi delle grandi arie per questo o quella cosa che aveva fatto in passato.
Da qui in avanti ci potrebbero essere degli spoiler
1. L'amuleto di Samarcanda
Questo è il libro di apertura della trilogia e devo dire che merita tutte le mie lodi. La presentazione iniziale di Bartimeus è davvero una piccola chicca, un sugoso antipasto per lo svolgimento del libro. La trama del libro è un abile intreccio di tante storie, che portano a una situazione originale e fuori dai soliti cliché. C'è la storia di Nathaniel, un apprendista mago molto dotato (ma non per questo eletto da qualche profezia o ultimo della sua stirpe) che viene maltrattato non solo dal suo maestro, ma anche dai suoi colleghi e superiori, che si divertono a prenderlo in giro, trattando male anche le uniche persone a cui Nathaniel era legato. Questo fatto spinge il ragazzino a cercare vendetta e a mettere in crisi sia Lovelace (il capo dei maghi "bulli) che il suo maestro, colpevole a suo dire di non averlo difeso. Quindi a muovere i passi del nostro eroe non sono sentimenti di altruismo o la consapevolezza di stare per salvare il mondo, ma pura e semplice vendetta. E per vendicarsi evoca un Jinn piuttosto famoso, ossia Bartimeus, che intreccia la sua storia millenaria con quella del ragazzo, facendoci fare dei flashback a ritroso nella storia dell'universo parallelo. Il ragazzino ordina al Jinn di rubare un amuleto a Lovelace e di nasconderlo nello studio del maestro. Quello che non sa è che questo amuleto, il mitico e leggendario Amuleto di Samarcanda, è un pezzo fondamentale per un colpo di stato che Lovelace e compagni stanno organizzando, per cui si ritrovano, ragazzo e Jinn in qualcosa di più grande di loro (beh forse Bartimeus si offenderà e dirà che non c'è niente di più grande di lui) e dovranno fare una corsa contro il tempo per riuscire a salvare non solo la loro pelle, ma l'intera società britannica. In questa corsa spesso Bartimeus darà prova della sua vera natura...
In conclusione per me è stato un libro brillante e innovativo, dove nulla è scontato e dove la risata è facile, grazie alle incursioni di Bartimeus
2. L'occhio del golem
Della trilogia è quello che mi è piaciuto di meno... Stavolta la storia rientra nei soliti cliché, dato che oramai il ragazzino è cresciuto e viene considerato come un piccolo prodigio... Passi per l'arroganza di Mandrake (ossia il nome falso di Nathaniel perché sapere il vero nome di un mago significa averlo in pieno potere), che si crede di essere molto avanti, ma stavolta è la struttura della storia che secondo me non regge per nulla... In fin dei conti il povero Mandrake, per quanto dotato ha 15 anni, però qua viene descritto come molto più maturo della sua età. In ogni caso con l'introduzione del personaggio di Kitty e della resistenza e con qualche trovata davvero geniale qua e là (vedi per esempio lo scheletro fuori di cotenna) il libro si lascia leggere, anche se non è all'altezza del primo...
3. La porta di Tolomeo
Questo dei tre è decisamente il migliore... Bartimeus torna al massimo del suo splendore per quanto riguarda le battute,ma un po' meno dal punto di vista fisico, dato che il buon Mandrake in pratica non gli lascia un attimo di riposo e non riesce a ricaricare la sua essenza. Mandrake ha fatto carriera è adesso, dato che l'impero inglese è in guerra, fa in pratica il ministro della propaganda, ma tiene comunque d'occhio la situazione interna, dove tra le rivolte dei comuni, sempre più refrattari alla magia, e gli intrighi interni la situazione è davvero esplosiva. La storia è intervallata dalla storia dell'amicizia che secoli fa ha legato Bartimeus a un giovane mago, ossia Tolomeo. Da sola questa parte merita davvero, perché è qualcosa di davvero stupendo e chi mi ha toccato il cuore. La storia è ricca di colpi di scena, i protagonisti vengono incrociati e descritti molto meglio, ricompare una "rediviva" Kitty, Mandrake ritrova la sua parte più intelligente, il ritmo è serrato e il finale... beh il finale è decisamente geniale, sia per la prima parte (e che secondo me trasmette anche dei valori niente male) sia nella seconda e ultima parte, che è davvero originale, per quanto ti lascia decisamente a bocca aperta...
In te c'è più di quanto tu non sappia, figlio dell'Occidente cortese. Coraggio e saggezza, in giusta misura mischiati. Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d'oro, questo sarebbe un mondo più lieto.