[Nessuno - In camera]
Un riposo privo di sogni, come sempre in questi ultimi quasi sette anni, mi sta dominando quando le grida dei due cuccioli figli dell'uomo, provenienti dalla camera accanto alla mia, mi costringono a ritornare cosciente del mondo a me circostante.
« Signore!!! Signore!!! »
Picchiano i loro pugni contro la parete in legno che divide la mia stanza dalla loro, in un'agitazione, un'emotività che non hanno mai dimostrato in questi giorni.
Solo per un fuggevole istante la mia mente cerca di estinguere il caso considerando il loro quale un semplice capriccio, la ricerca di una compagnia nel buio della notte, dove, nonostante l'affezione che possano aver sviluppato nei miei riguardi, sono certo che preferirebbero di gran lunga la compagnia di uno spettro alla mia.
Così mi rialzo di colpo dal letto e, subito, la falce è fra le mie mani.
« Allontanatevi dalla parete! » ordino loro, con tono che, ormai hanno ben appreso, non può ammettere replice « ORA! »
Un istante dopo, la lama della mia falce, arma maledetta, forgiata da forze al di là di questo mondo per il compimento di un triste incarico di morte, si abbatte contro la parete in legno, squarciandola quasi fosse coltello incandescente contro semplice burro.
E, attraverso il varco così aperto, immediatamente al mio sguardi si dimostrano le figure dei due bambini uno stretto all'altra, tremanti di un terrore pari a quello provato in occasione dela morte del loro genitore.
« Cosa accade?! »
Domanda retorica, mi accorgo immediatamente, essere la mia, dal momento in cui mi sarebbe stato sufficiente volgere lo sguardo verso la sola finestra presente nella mia stanza per ottenere già una risposta più che adeguata.
Nel cielo sopra la città o, meglio, sopra la locanda, un gruppo di tre figure - almeno in questa misura ne conto sul solo versante a me offerto, probababilmente sono di più - stanno apparentemente lievitando, in realtà volando in posizione statica, grazie all'ausilio di tre grandi ali sulle loro schiene. Non riesco a riconoscere la loro specie di appartenenza, non riesco a distinguere le parole che stanno sussurrando attraverso quelli che sembrano essere dei becchi, ma riconosco senza alcuna incertezza la natura mistica dell'energia che stanno richiamando a sé, tali da formare delle specie di sigilli infuocati davanti ai propri corpi. Sigilli rivolti proprio verso la locanda nella quale ho trovato ospitalità.
Non so quale incantesimo possano star pronunciando... ma quello che vedo non mi piace per nulla!
« Presto... seguitemi! » grido ai bambini, richiamandoli a me.
Con una mano raccolgo rapidamente gli orecchini, lasciando indietro tutto il resto. Non c'è tempo per rivestirsi, non c'è tempo per pensare a nulla, tranne che a fuggire: quando l'energia richiamata da quelle creature verrà scatenata, sarà meglio essere ben lontani da questo edificio...
In un attimo mi ritrovo a correre verso le scale e da lì alla sala centrale della locanda, a torso nudo, con la mia falce legata sulla schiena, gli orecchini stretti nella mia mancina e i due bambini praticamente appesi al mio collo, e sostenuti dalle mie braccia.
« VIA DA QUI! » ruggisco verso tutti gli avventori, in quello che, allora, voglio considerare quale occasione di sdebitarmi verso la locandiera, là dove, altrimenti, non avrei particolare interesse a preoccuparmi della vita di questa gente.
[gdr off]
Vi presento i
Khangar'd... nome mongolico (mi sembra più che appropriato per l'origine della nuova minaccia orientale) per i garuda indù!
(fonte dell'immagine:
http://jessada-nuy.deviantart.com/art/K ... a-68091887)
Ho immaginato almeno dodici (tre per ogni punto cardinale) di questi simpatici uccelli attorno alla locanda... e l'intento del loro attacco è, ovviamente, decisamente distruttivo verso la locanda (e, soprattutto, verso un certo nano spione!)