di Mortalfilo » 24/04/2010, 19:27
Quel figlio di monsignora di facili costumi ha aggirato la Camera evocando Falcioro?! Non è demoniacamente possibile! Io posso! Lui no! E' solo un ragazzino di tremila anni! Quanti ne ho io?
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...Perlomeno duecento volte di più!
Uh, basta, basta, mi sta svolazzando tutto il manto. Un bel respiro...
Intanto Gywchtex è ancora lì e, giustamente, non si muove.
"Uh, ciao Gywchtex, ti offrirei qualcosa ma è un momentaccio..." Per colpa di quel piccolo borioso ho perso alcuni dei più importanti libri della storia dell'uomo. Li dovrò ricreare dopo, quando ne avrò voglia.
"Sì, capisco, se vuoi ti..." Allude alla stanza.
"No, non disturbarti, faccio io qui. Intanto vai, se hai da fare." Annullo l'effetto della Camera per lasciarlo andare.
"Sì, beh, allora vado. Ciao, Dimacco." Si gira e passa l'uscio.
"Ripassa, dopo, se hai tempo!" gli dico mentre chiude la porta.
Apro un paio di libri e ne escono dei gispissidi che con le loro otto scheletriche mani prensili iniziano subito a mettere a posto.
Corro lungo il corridoio e raggiungo le scale. Camminando sul soffitto, però, che stimola il pensiero.
Allora, devo escogitare qualcos'altro. Però la Camera Zenone era uno dei miei trucchi migliori.
Adesso cosa faccio? Potrei rendere tutta la realtà che lo circonda un'illusione, ma nel momento in cui lo svegliassi (perché a un certo punto dovrei svegliarlo) saremmo punto e a capo.
Oh, andiamo, Dimacco (credo che sia la prima volta che mi chiamo per nome; vuol dire che è grave), hai combattuto miliardi di creature, maghi, despoti, guerrieri, eroi, demòni, assassini, colossi, scienziati, strumenti inanimati da combattimento, morti e non morti, falsi déi e falsi profeti, imperi, ribelli, astri, fantasie, eserciti, flotte, malattie, cosmi, leggi della fisica, colori, montagne, mari e boschi. Hai letto milioni di libri. Hai una conoscenza pari trecentoduemila volte le enciclopedie Gillibia Maggiore e Minore. Hai un regno, dannazione, hai una cappa! Ci sarà pur qualcosa di utile in una delle due!
Tutto il mio dominio mi passa davanti agli occhi. Vedo stanze, armi, libri, fedeli sudditi, abissi, microcosmi, sudditi un po' meno fedeli, storie, magie, scienze, territori a perdita d'occhio, animali di ogni genere possibile e immaginabile, Dimacco, vari Aleph (alcuni autentici, altri non tanto), zone d'ombra, viscere, onde di diversa natura.
Niente che mi possa servire. Possibile?
Eppure stava andando tutto così bene, la Camera Zenone funzionava e...
Camera. Zenone. Paradosso. Un paradosso è quello che ci vuole. Quando si dice l'illuminazione. Anche se io sono ancora buio.
Dopo aver pensato un po', ammetto che il migliore in questo momento è la Nave di Teseo. In questo modo non lo ucciderò, in un certo senso.
Intanto sono arrivato davanti alla porta del sotterraneo, o meglio, sopra. Kywort è dentro che sbraita, Blackie è a terra, Galaxia è alla mercé del marito, ma Atxe l'ha appena attaccato. Lì vicino i sono due cadaveri di demoni. Perfetto.
E a quel punto che salto giù. Inizia l'azione. Non si torna indietro. Ci mancherebbe.
Prendo la Regina (non sarebbe neanche la prima volta) e l'allontano dal monarca. Afferro Atxe per la collottola (pronunciando sottovoce un veloce "scusa") e lo spingo verso un angolo.
Stavolta non può vincere. Non Kywort, almeno. Non lui LUI.
Lo immobilizzo con una billiba a catenaccio invisibile mentre già minuscoli pezzi di carne e tessuti si alzano dai corpi morti dei Naicos.
Uno ad uno, i frammenti degli esseri vanno a sostituire le parti di Kywort. Tutto questo mentre lui è cosciente. E' solo immaginabile il dolore che prova.
Persino gli organi interni sono man mano rimpiazzati dalle cellule dei demòni. La pelle cambia poco a poco, gli occhi mutano, i capelli cadono.
L'operazione arriva fino al cervello. Intacca la memoria, l'identità. I suoi ricordi se ne vanno uno a uno.
Finalmente finisce. Quello che ho davanti è ora effettivamente Kywort? Di lui non rimane niente. Nave di Teseo.
"Chi sei?" gli domando. Ha gli occhi sbarrati. La bocca aperta cerca all'inizio di balbettare qualcosa, ma si abbandona poi all'oblio. l'entità precedentemente chiamata "Kywort" non esiste ufficialmente più. In questi casi non c'è magia nera che tenga.