enrico matteazzi ha scritto:Molto interessante questo Midda's Chronicles!
Grazie per l'interesse.
ma non ho capito bene in quale scenario è ambientato il tutto... insomma, è un fantasy medievale? Con elfi, nani, e quelle cose lì...?
Err... no.
No Tolkien. Mi spiace.
La saga nasce esplicitamente rivolta allo sword & sorcery, quindi ispirata - innanzitutto - al grande, immenso, ineffabile e irraggiungibile maestro Robert E. Howard. <faccina che si prostra in venerazione davanti al nome del Sommo>
Il mondo di Midda, per come è stato presentato a oggi, non presenta particolari razze condividere uno stesso territorio, quanto, più banalmente, una razza umana dominare il pianeta e spartirsi tutte le terre emerse (tre grandi continenti), dividendo i territori in numerosi stati, in vasta prevalenza monarchie, ovviamente impegnati in immancabili scontri... insomma, un po' come accade nel mondo reale!
Più che un dualismo bianco/nero, esistono tantissime sfumature di grigio e la stessa protagonista, in verità, potrebbe essere definita come una grandissima figlia di pu***na: il numero dei morti che ha lasciato sul proprio cammino è praticamente impossibile da contare e le azioni di cui si è resa protagonista non sono sempre state propriamente in linea con la morale comune.
In verità, una trama a lungo termine che collega tutti i racconti fra loro (e che è previsto, un giorno, termini il primo ciclo delle avventure di Midda) contiene un certo accenno all'eterno conflitto fra il bene e il male... ma in questo contesto Midda non può, neppure volendo, essere propriamente considerata il "bene".
Fra Aragorn e Conan, appunto, ella è più prossima al secondo che al primo...
Ovviamente esiste la magia... anche se, sino a oggi, è sempre apparsa in piccole dosi e qual formata da quelle che normalmente sarebbero considerate "arti oscure" (qui le sole apparentemente presenti) e, ancor più, negromanzia (che, comunque, è stata definita gerarchicamente inferiore alla stregoneria pura).
In linea generale, chi dovesse rivelare una qualche predisposizione alla magia non sarebbe assolutamente ben visto dal pubblico... e, di questo, non si potrebbe comunque offrire totale colpa al pubblico stesso, dove coloro che possiedono poteri di sorta, inevitabilmente, li impiegano a proprio unico tornaconto.
Come viene, in effetti, anche spiegato nel racconto "Trent'anni dopo":
Davvero avete pensato che quegli imbonitori, quei venditori di fumo a cui le tre grandi famiglie reali di insulsi regni si sono rivolte nel tentativo di XXXXXXXXXXXXXX, avrebbero mai potuto violare XXXXXXXXXXXXXX?
Chi detiene il vero potere non si venderebbe neppure di fronte alle ricchezze del più grande dei sovrani.
Tornando al tema principale, quindi, per ora niente elfi, niente nani, niente "quelle cose lì..."!
E se anche mai dovesse apparire (mai dire mai, in fondo) qualcosa di vagamente assimilabile a un elfo, non credo che sarà un fustacchione biondo platinato amante della poesia, ma probabilmente una grottesca caricatura umanoide, allo stesso modo in cui un ippocampo si è trasformato in un tremendo mostro scaglioso e molte altre creature mitiche e mitologiche sono state rappresentate in forme più "realistiche" fino a oggi nel corso dell'opera.
Ancora grazie per l'interesse!