Filo diretto con... Pierluigi Curcio

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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi gio » 27/12/2009, 19:56

Ei sei anche una buona matita! :lol: Taranis, Eirween e Pellegrino sono proprio loro! Cioè sei riuscito a far passare quell'immagine :-)

Il tuo Daniil invece è più terrrribile :roll: ma... il ciuffo di capelli che era rimasto lì quasi per presa in giro? Non si vede?

Chi è il primo della seconda fila? Non leggo bene il nome e non mi fa venire in mente nessuno :-O

La tua Fiamma ispira più simpatia di quella del libro, vedendola così, quasi quasi cambio idea su di lei :|
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi Dubricius » 27/12/2009, 20:32

Il ciuffo di capelli lo ha tagliato, stonava troppo col cranio rasato mentre il primo della seconda fila è un personaggio secondario: Onan il sicario.
Fiamma beh ... è un'opportunista ed il suo bel viso non l'aiuta. Preferisco mille volte Meabh. ;)
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi gio » 27/12/2009, 22:01

Dubricius ha scritto:Fiamma beh ... è un'opportunista ed il suo bel viso non l'aiuta. Preferisco mille volte Meabh. ;)



Anch'io!!! Meabh e Eirween!
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi Dubricius » 31/12/2009, 2:20

Ok ragazze. La colpa è vostra: ho ripreso una volta per tutte in mano "Vendetta" e sto apportando alcune modifiche che dovrebbero migliorarlo e parola ... sarete le prime a leggerlo e, se saremo fortunati, tenterò di coinvolgere nuovamennte sonia anche perchè non mi spiacerebbe che si dedicasse alla copertina o ai personaggi :-P
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi koukla » 31/12/2009, 9:39

E vaaai! Benissimo: stupendo proposito per il 2010! Mi raccomando non arrenderti...con calma ti posterò alcune mie riflessioni, forse può aiutarti nella ristesura, ma non toccare troppo!!! ;)
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi Dubricius » 31/12/2009, 11:13

Ho letto le recensioni su anobii, quindi, mi affiderò al tuo giudizio imparziale prima di tentare di ricollocarlo o di farlo partecipare ad altri concorsi :-P
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi koukla » 02/01/2010, 22:46

Dubricius ha scritto:Ho letto le recensioni su anobii, quindi, mi affiderò al tuo giudizio imparziale prima di tentare di ricollocarlo o di farlo partecipare ad altri concorsi :-P

Scusa...non ho capito??? Che recensioni hai letto?
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi koukla » 02/01/2010, 23:55

Ecco, finalmente ho un attimo di tempo per porti un paio di domande, o meglio, chiederti delucidazioni.

All'inizio del libro ci sono molte informazioni, nomi, luoghi, citazioni: tu devi essere molto ferrato in storia Britannica e io, da assoluta ignorante in materia, ho preso le tue nozioni come oro colato...ma non ci ho capito molto! Taliesin chi è? Come mai ci sono un paio di citazioni tratte dal suo libro senza informazioni su di lui come persona? All'inizio credevo fosse il bardo, il cantastorie del racconto e che avrei avuto delucidazioni in seguito, poi me lo sono completamente dimenticato fino a ritrovarmi un'altra volta il suo libro menzionato a metà storia...al che mi son chiesta Taliesin, Taliesin, Chi era costui? ma non l'ho più scovato neppure nell'elenco dei personaggi...lo stesso vale per Cadfael... Da dove sbucano e che ruolo hanno? Altro cruccio me l'ha provocato il fantomatico piccolo popolo, con tanto di fate: Mi son persa qualcosa cammin facendo? (leggo talmente velocemente che potrebbe anche darsi... :roll: )
Ultima cosa, ma forse la più importante, non hai pensato di inserire ad inizio libro una paginetta del diario di Lucio Artorio Casto? Ci vedrei bene una sua introduzione, per mettere un po' d'ordine epocale nelle battaglie menzionate lungo la storia...io mi ci sono persa... E' vero, non conosco affatto questo periodo storico, ma è comunque un romanzo quindi dovrebbe essere un po' più chiara la cronologia, no?!? Non ho proprio capito dove porre Artorio: nella quarta di copertina si dice che Vendetta precede di qualche anno le vicende di Artorio, ma, al tempo stesso, narri che nel 410 d.C. attendono il ritorno di colui che un tempo li guidò nella loro nuova patria e le cui gesta si tramandano di padre in figlio, ma quanti anni ha 'sto tizio per essere a cavallo di più generazioni?!?!? :shock:

Scusa,ho finito... :roll: So di essere una rompi...., lo dice anche mia mamma che devo sempre spaccare il pelo in due, ma se non capisco una cosa voglio chiarezza: soprattutto perché il libro è veramente bello e mi scoccia tralasciare particolari perché m'è sfuggito qualcosa!!!!
Aspetto con ansia le risposte, poi mi rileggo Vendetta dall'inizio! :-P
Grazie e a presto! K.
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi Dubricius » 03/01/2010, 3:32

SPOILER

Beh ... complicato da spiegare è dir poco, anche perchè in questi giorni in cui sto rimettendo mano a "Vendetta", cerco di proporre collegamenti più specifici col passato e con Lucio Artorio Casto, un ufficiale di cavalleria romana realmente esistito nel II Sec. d.c.. Nacque sotto il regno di Antonino il Pio e morì sotto Settimio Severo attraversando i regni di Marco Aurelio, Commodo, Pertinace e Dido Giuliano. Si parla quindi di un lasso di tempo che va circa dal 161 al 197 d.c.
La particolarità di Lucio Artorio Casto è che visse realmente in Britannia per più di un decennio e si ritrovò a controllare quasi alla stregua di un dux e forse anche di un Re e cioè con ampio potere di comando, una fetta di territorio sul vallo di Adriano che va dal forte di Camboglanna fino a Carlisle estendendosi a sud fino al forte di Bremetennacum Veteranorum ( Ribchester) dove risiedette la forza maggiore dei 5500 sarmati che scortò, per volontà di Marco Aurelio, dalla lontana Pannonia. Il punto qual'è? Nennio, nella sua Historia Brittonum, parla di Artù come un dux, quindi , comandante militare romano. Merlino nelle sue profezie parla di un ritorno del re( e secondo la leggenda alcuni attendono ancora il ritorno di Artù quando la Britannia sarà nuovamente in pericolo)e ed effettivamente tra il IV ed il V secolo è assodata una resistenza britanna contro gli invasori sassoni per circa un cinquantennio e spesso e volentieri salta anche qui il nome di Artù associato a quello di Uther Pendragon ed Aureliano Ambrosio. La mia idea? E se la profezia di Merlino si fosse già avverata?
Ricorda, in questo caso si parla di "reincarnazione". In vendetta anticipo il ritorno dell'unificatore nella figura di Arthòs che però viene trucidato prima che Pellegrino riesca a raggiungerlo e, se hai capito chi fosse in realtà Pellegrino, capisci il motivo della sua presenza alla capanna. Per avere le idee più chiare dovresti leggere Artorius ed mi sta balenando la balzana idea di unire i due libri ed aggiungervi il terzo conclusivo. All'epoca di Vendetta, parliamo delgi inizi del IV sec. d.c. la Britannia è stata da poco abbandonata dalle legioni romane e la ribellione di Lucio Costantino Flavio sedata nel sangue. Sono gli anni in cui Vortigern prende il potere assassinando Costante, figlio di Costantino ed esiliando i due fratelli minori: Aurelio Ambrosio ed Uther Pendragon. Perchè si parla di un unificatore? Perchè ho ipotizzato che il sogno del Myrddyn ( Pellegrino), cominciato ben prima della venuta di Artorius fosse "l'unificazione" di tutti i clan di Britannia sotto un'unica effige, così come fu ai tempi di Bran il benedetto o come si tentò successivamente con Boudicea. La storia è tragica poichè alla fine tutti i tentativi son finiti nel sangue ... come per dire: il destino è ineluttabile e non si può cambiare. Spero di esser stato chiaro su questo punto, sono quasi le quattro del mattino e non so quanto riesca a connettere chiaramente. Questo comunque è uno dei motivi per cui sto rimettendo mano a Vendetta, renderlo più in linea con Artorius e con gli avvenimenti passati e futuri nel contesto storico arturiano che ho comunque scritto successivamente, anche se i fatti narrati si riferiscono a circa due secoli prima.
Pellegrino, Dubricius, Aurelio Ambrosiano sono stati pressocchè identificati con il Myrrddyn, cioè Merlino e come non rendere più affascinate la sua figura di druido errante se non associandola col piccolo popolo? In quanto a Cadfael è un nome completamente inventato così come la poesiola che ho scritto di seguito, mentre il riferimento a Taliesin è un omaggio dato che il bardo sembra essere vissuto nel VI sec. d.c.
Se hai qualche altra domanda spara pure, ti ripeto, data l'ora, non so quanto posso esser stato chiaro dato che posso aver dato per scontate cose che magari non puoi sapere.

Ps. secondo studiosi come Linda A. Malcor ed il prof. Scott Littleton potrebbe esser stato proprio Lucio Artorio Casto a porre le basi per la leggenda arturiana. ( Ci credi? Li ho conosciuti entrambi e sono di una simpatia unica)
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi Dubricius » 03/01/2010, 3:53

Altra cosa: come mi è venuta in mente la reincarnazione? Colpa dei druidi e di Taliesin che credevano in quest'ultima ed è stato proprio lui a darmi l'idea:

metamorfosi:

Sono stato qui in diverse sembianze e manifestazioni, prima di trovare a me la forma più adeguata. Sono stato la stretta lama della spada e sono stato anche la lancia dorata. ( Le riconoscerei, se esse mi si mostrassero ancora) Sono stato una goccia di pioggia nell'aria e ancora, una stella splendente nel cielo. Sono stato la parola in un libro e la parola all'inizio del libro. Sono stato la luce di una lampada, per tre volte in successione, ciascuna in un'epoca. Sonon stato un ponte che si stendeva su tre volte venti fiumi. Come aquila volteggiai nei cieli e come nave solcai i mari. In battaglia comandai i guerrieri, ma fui anche il nastro sulla culla del neonato. Sono stato la spada impugnata in una mano e lo scudo impugnato nell'altra, durante la battaglia. Sono stato la corda di un'arpa per noi anni e poi per un anno fui vittima di un incantesimo che m'imprigionò negli spruzzi del mare.Sono stato l'attizzatoiio nel fuoco e poi un albero nel profondo della macchia. Nulla esiste con il cui essere io non mi sia in qualche modo legato. Acqua e schiuma sono stato, nonchè la spugna che arde nel fuoco. Sono in realtà un legno misterioso.
Manfred Bockl - La vera storia di Merlino - Newton & Compton editori .
( per il mio modesto parere, trovo riferimenti allo stesso Merlino soprattutto quando parla dell'incantesimo che lo tenne prigioniero tra i flutti del mare - secondo la tradizione, Vivien o Nimue ( i nomi si accavallano a seconda delle fonti) lo imprigionò in una grotta nei pressi del mare.
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi koukla » 03/01/2010, 10:16

WOW!!! :o
Dopo tutto ciò che hai scritto (considerata, oltretutto, l'ora.... :shock: ) non posso che ammirarti maggiormente!
Noi lettori in realtà "profaniamo" letteralmente le vostre opere...abituati, purtroppo, a letture leggerine e romanzetti da spiaggia, non immaginiamo nemmeno il lavoro che sta dietro a Romanzi come il tuo (da notare la "R" maiuscola... ;) ). Ti ringrazio infinitamente per i chiarimenti: esco dall'avventura Vendetta notevolmente arricchita, sia a livello di cultura che di percezione del lavoro letterario. Scusate l'ignoranza, ma solo ora mi rendo pienamente conto di quanta spazzatura (senza offesa x nessuno in particolare e, soprattutto, non riferendomi ad alcuno scrittore Altroviano) trovi la pubblicazione al giorno d'oggi... Come era già stato discusso ad una tavola rotonda presente da qualche parte qui in Locanda, l'editoria ha strani criteri di valutazione che esulano dalla mia comprensione! Spero tanto tu riesca ad ottenere la visibilità che meriti per il tuo Romanzo e per il successivo Artorius, che attendo con impazienza di leggere. Per quanto riguarda il mio terzo grado, ti chiedo nuovamente scusa: non volevo essere pignola, ci tenevo veramente a comprendere appieno la situazione e l'ambientazione degli avvenimenti.
Stavolta ho realmente finito: mi son pure preparata uno schizzo di "calendario" col quale mi vado a rileggere la prima parte del libro! Ah, dimenticavo: il mio personaggio preferito è sicuramente Pellegrino, ma, in quanto donna, non posso che associarmi ad Eirwen. Ammirevole la capacità (credo tutta femminile) di cambiare radicalmente la propria vita per assecondarne le evoluzioni naturali: lasciare un'esistenza da combattente e ritrovarsi in una nuova battaglia per tenere legato a sé l'uomo che ama...; ritirarsi in vita quasi monastica per proteggere la figlia neonata... Beh, se non è coraggio questo!!!! ;)
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi Dubricius » 03/01/2010, 11:55

Mi inchino e ti abbraccio, ma sono conscio di alcune pecche di "Vendetta" ed è per questo che ci sto rimettendo mano, anche per spiegar meglio i collegamenti col passato.( ho dato molte cose scontate senza scriverle in una prefazione, ma quella che mi era stata promessa dalla casa editrice è andata magicamente in fumo trasformandosi in una quarta di copertina e mi son ritrovato il libro così stampato, blah) Ho deciso anche di cambiare alcuni nomi e renderli più realistici, anzi apro un sondaggio tra te e Gio che avete letto il romanzo( ma naturalmente è aperto a chiunque voglia dire la propria): quale nome latino mettereste a Fiamma? Potrebbe essere una Cornelia? Lucilla? Domitilla? Lucrezia? Ci sono siti con nomi romani che possono aiutarvi, ne cerco uno che possa inquadrarsi col carattere del personaggio ma ancora non ne ho trovato uno che mi abbia pienamente convinto.
Sei stata veramente troppo buona e, parola mia, sarai la prima a leggere la nuova versione del testo.
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Re: "Artorius" e "Vendetta" di Pierluigi Curcio

Messaggiodi gio » 03/01/2010, 13:49

Fiamma...

Be' Domitilla io lo escluderei sa di bambolina. Gli altri ci penso. Ci vorrebbe qualcosa di serio, perchè Vendetta non è luogo per nomi frivoli, ma non troppo da donna matura, dato che Fiamma poveretta non è potuta diventare una donna veramente matura... ci penso.
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