Ed ecco il seguito di Esbat
Trama:
Che cosa accado a un demone quando entra in contatto con il mondo degli uomini, e ne conosce gli orrori? Grazie al potere di una stella, Hyoutsuki e Yobai valicano i confini fra i tempi e le dimensioni e prendono sembianze terrene, celando la loro identità sotto nomi fittizi. Ma niente può frenare l'impeto di una battaglia che si protrae da millenni e che questa volta ha come scenario le guerre degli uomini. Molte figure femminili attraversano il loro cammino: una Dea che ne controlla le sorti, ostacolandoli e traendoli in inganno, e due umane, la misteriosa Adelina e la giovanissima Ivy dai capelli bianchi e dagli occhi tristi, che ama le storie fantastiche e ha il dono di poterle cambiare. Ma quando i mondi si incontrano non c'è comunque scampo. I demoni diventano più simili agli uomini, e gli uomini e le donne acquistano poteri che forse non desiderano. Perché c'è una soglia, tra luce e ombra, che non può essere violata nemmeno con lo sguardo. Un viaggio tra i sentieri della mente di creature soprannaturali, di esseri umani coraggiosi e storiche battaglie che hanno plasmato il destino del mondo: questo è "Sopdet", un romanzo dai mille volti.
Ebbene sì, lo confesso, ho commesso uno dei sette peccati capitali del lettore di fantasy: leggere il secondo capitolo di una trilogia senza conoscere tutto quello che veniva prima.
Eppure, nonostante questo scivolone madornale, il libro mi è piaciuto tantissimo e, anzi, mi ha stimolata a procurarmi immediatamente il precedente per poter approfondire la conoscenza dei protagonisti e delle loro motivazioni. Anche se, in realtà, non è indispensabile per seguire il filo del racconto e immedesimarsi nella vicenda.
Non è un horror splatter e questo, nel mio personale metro di giudizio, fa già guadagnare dei punti a Lara Manni. Ci sono sì descrizioni raccapriccianti, ma non disturbano e anzi la cosa più sconvolgente (la panca, tanto per essere chiari) non vede spargere neanche una goccia di sangue (sigh!).
I demoni sono personaggi estremamente rigorosi e sarebbero anche affascinanti se non fosse quel per quel disgusto che hanno verso gli esseri umani, che li spinge ad ucciderli con la stessa facilità e lo stesso rimorso che proviamo noi nell'eliminare le zanzare. Ci considerano semplicemente esseri inferiori e ripugnanti, schiavi del nostro corpo e dei nostri istinti (niente di nuovo, a dire la verità), se non fosse che a volte anche le zanzare hanno il loro fascino!
Come ho già detto, mi sono piaciuti molto il rigore del mondo demoniaco, e il fatto che sia accostato alla cultura giapponese, che sto scoprendo ultimamente e che mi affascina oltremisura. In effetti, un uomo bellissimo, con lunghi capelli argentei, il volto severo e con indosso un kimono bianco, è un'immagine alla quale si fa fatica a resistere.
Hyoutsuki è un buono che buono non è, ma neanche cattivo, per i suoi canoni. E' semplicemente quello che è, e quello che deve essere. E il finale ribadisce questa idea, senza ombra di dubbio.
Yobai è un cattivo che ha un sogno e che odia con tutto se stesso chi gli nega la libertà.
Lo scontro tra i due si lega, ma senza interferire sulla Storia, alle guerre degli uomini; perché comunque quando si tratta di malvagità, noi umani non siamo secondi a nessuno.
Una nota sibillina per chi leggerà il libro, poi magari ci scambiamo le opinioni: io l'ho capito durante la conversazione in ospedale con Max.