di SeanMacMalcom » 06/04/2010, 16:48
Qualche informazione in più, per chi - sciaguratamente - non sapesse di cosa stiamo parlando ormai da giorni.
(i nomi e i fatti qui riportati fanno volontariamente riferimento all'anime e all'adattamento italiano)
In origine era la Guerra Galattica. Incredibile torneo organizzato nella città di Nuova Luxor dalla fondazione di Thule e portato a compimento per opera di lady Isabel, vede richiamati da diversi angoli del mondo mitici guerrieri con armature scintillanti, in lotta l'uno contro l'altro per la conquista della Sacra Armatura. Fra loro, immediatamente, si comprendere che quattro saranno i protagonisti, mentre con gli altri non si avrà poi molto a che fare (verranno utilizzati, appunto, per servire il the di lady Isabel): Pegasus, addestrato da Castalia in terra di Grecia; Sirio il Dragone, addestrato dal Maestro dei Cinque Picchi in Cina; Crystal il Cigno, addestrato dal Maestro dei Ghiacci in Siberia; e Andromeda, addestrato da Albione nell'isola di Andromeda.
Nel bel mezzo della Guerra Galattica, dopo un terribile scontro che ha quasi visto morire Sirio per mano di Pegasus (ma da lui, poi, subito salvato quasi a costo della sua stessa vita), giunge Phoenix, fratello di Andromeda, cavaliere rinnegato proveniente dall'Isola della Regina Nera.
Phoenix, dimostrando di essere subito il migliore, mette tutti a tacere e si frega la Sacra Armatura, aiutato in ciò da una schiera di adepti. I Cavalieri ancora in grado di muoversi (Andromeda e Crystal) cercano subito di recuperare la Sacra Armatura... ma ci riusciranno solo in parte. Una nuova sfida viene così lanciata da Phoenix: i quattro Cavalieri di lady Isabel dovranno affrontare i corrispettivi Cavalieri Neri al suo servizio, nonché lo stesso Phoenix. Al vincitore, così, sarà destinata la Sacra Armatura.
La sfida fra i Cavalieri Neri e i quattro Cavalieri di lady Isabel si sviluppa in maniera avvincente, vedendo forti legami unire in amicizia Pegasus, Sirio, Crystal e Andromeda, sino alla vittoria finale su Phoenix. Proprio nel momento dell'apparente trionfo, però, si dimostra chiaro come Phoenix sia solo un esecutore di un oscuro volere superiore, un nemico che trama nell'ombra per la conquista della Sacra Armatura.
Altri, infatti, si presentano, cavalieri e non, per ottenere il possesso dell'Armatura d'Oro, e contro di loro i quattro prediletti di lady Isabel dovranno ogni volta prontamente intervenire, ritrovando, fortunatamente, anche qualche aiuto in tre altri giovani che si definiscono Cavalieri d'Acciaio, un corpo d'elite scelto preposto per volere del duca Alman, nonno deceduto di lady Isabel, per la difesa della nipote.
E' proprio nel corso di queste innumerevoli disavventure che un'incredibile realtà viene rivelata ai cavalieri: lady Isabel, altri non è che la reincarnazione della loro amata dea Atena, ridiscesa fra i mortali per portare la Pace e la Giustizia per tutti i popoli.
Il compito dei cavalieri appare ora molto più chiaro e un ritrovato Phoenix, creduto morto ma, altresì, sopravvissuto, sembra completare al meglio la squadra. Purtroppo, però, nuovi pericoli si impongono in loro contrasto, pericoli ora rappresentati da una schiera di cavalieri apparentemente superiori a tutti loro: i cavalieri d'argento. I cavalieri d'argento (dei quali, tecnicamente, fanno parte anche Castalia, il Maestro dei Ghiacci e Albione, sebbene non saranno fra coloro che attenteranno alla vita di lady Isabel), si presentano inviati a Nuova Luxor per volere di Arles, Sommo Sacerdote di Grecia, il quale, parlando impropriamente a nome di Atena, ha comandato l'assassinio di lady Isabel e il recupero della Sacra Armatura.
Lo scontro con i cavalieri d'argento è cruento e conta molte spiacevoli sconfitte, fra cui la perdita della vista del Dragone, accecatosi volontariamente per riuscire a sconfiggere il potere dello scudo di Medusa che, altrimenti, lo avrebbe ridotto in una statua di pietra.
Mentre i cinque protettori di Atena (o quattro, visto che Phoenix comprende intelligentemente come la vita a palazzo sia una rottura di scatole e decide, per questo, di mantenersi a distanza, intervenendo solo quando strettamente necessario) cercano di riprendersi, per come possibile, dallo scontro con i cavalieri d'argento, una scoperta sconvolge, improvvisamente, tutto ciò che credevano di sapere.
La Sacra Armatura, in verità, non è un esemplare unico: esistono, infatti, ben dodici Armature d'Oro, per dodici cavalieri superiori, i più forti del mondo. Uno di loro, Ioria del Leone, viene inviato a Nuova Luxor per riuscire a reimpossessarsi finalmente dell'armatura del Sagittario (fra l'altro appartenuta a suo fratello maggiore Micene, considerato da tutti quale un traditore in quanto l'aveva sottratta anni prima dal Grande Tempio): il potere di Ioria è devastante e contro di lui né Pegasus, né Tisifone (sacerdotessa guerriera che deve, per ragioni d'onore, deve far fuori Pegasus o, in alternativa, far...si Pegasus) sembrano poter avere speranza di sopravvivenza. Ma quando tutto sembra perduto (e Tisifone sembra essere ridotta in fin di vita), l'Armatura del Sagittario compare inattesa, disponendosi di propria spontanea volontà attorno al corpo di Pegasus, in sua difesa. Questo segno, nonché la comparsa di lady Isabel/Atena in scena, fa comprendere a Ioria l'errore di giudizio commesso da Arles e lo fa partire alla volta della terra di Grecia per cercare di arginare un'assurda guerra che non porterebbe a nulla di buono.
Ma Arles non si è semplicemente "sbagliato": è proprio un gran figlio di buona donna assetato di potere e di desiderio di conquista sul mondo intero. E, così, dopo aver invitato lady Isabel e i suoi cavalieri ad Atene, complotta un attentato a suo discapito.
Una freccia d'oro, scagliata da Beteljeuce (un cavaliere inutile, che muore dopo uno sputosecondo) trafigge così al petto lady Isabel, la quale è destinata a morire in dodici ore. Dodici ore nel corso delle quali, per salvare la loro dea, i quattro (più uno) dovranno attraversare dodici Case per dodici Cavalieri d'Oro, affrontandoli e vincendoli in combattimento per guadagnarsi il diritto a raggiungere le stanze del Sommo Sacerdote Arles, a richiedere il suo intervento.
Ha così inizio la Corsa alle Dodici Case, nel corso della quale, in ordine, Crystal (morto congelato), Sirio (morto perché precipitato nel regno dei morti), Phoenix (morto "oscurato in un mondo di luce"), Sirio (sì, ancora... morto perché asceso al cielo), Crystal (sì, di nuovo... morto semicongelato) e Andromeda (morto con una rosa vampira nel petto) si sacrificheranno per riuscire a permettere a Pegasus di arrivare in cima, mentre tutti gli altri cavalieri di lady Isabel resteranno, ovviamente, a servire pazienti il the alla loro signora, senza neppure rendersi conto di quanto ella sia moribonda.
Pegasus arriva così di fronte ad Arles e scopre una terribile verità: Arles altri non è che il cavaliere d'oro di Gemini, il quale, schizzofrenico, ha:
(1) ucciso Arles (Primo Ministro di Grecia) per prenderne l'identità;
(2) attentato alla vita di lady Isabel ancora in fasce;
(3) comandato l'assassinio di Micene di Sagitter, reo di esser intervenuto a sventare il punto 2.;
(4) ucciso il vecchio Sommo Sacerdote (fratello di Arles) per prenderne il posto;
(5) rovinato la vita di un sacco di gente, fra cui Phoenix.
Proprio Phoenix, risorto, affronterà Arles mentre Pegasus, ridotto a uno straccio (cieco, sordo, muto, e privato anche del tatto e del gusto), riuscirà a raggiungere la statua di Atena, servendosi del suo scudo per dissolvere, con un riflesso di luce, la freccia nel petto di lady Isabel.
Milady, così, si risveglia, e insieme ai suoi cameri... err... cavalieri di bronzo e ai cavalieri d'oro sopravvissuti, percorre in cinque minuti scarsi la strada che tutti gli altri ci avevano impiegato dodici ore per fare, e raggiunge Gemini, in tempo per dirgli "cattivone, non farlo più".
Gemini non è d'accordo e così prima viene batostato da Pegasus (che per l'occasione assorbe in sé l'energia - o cosmo, come si dice in questa serie - dei suoi quattro compagni prediletti e moribondi... gli altri no, perché tanto servono solo per il the) e, poi, decide di suicidarsi (era schizzofrenico... l'ho detto prima, no?!), ponendo finalmente la parola fine a tutto.
No... scherzavo.
In realtà non è finito nulla.
Poco dopo gli eventi sopra citati, Hilda di Polaris, regina di Asgard, ha un tete-a-tete con un dio oscuro, che le pone al dito l'anello dei Nibelunghi e ne plagia la volontà. Così, una ragazzina buona e innocente che baciava anche i lupi peggiori, improvvisamente diventa una pazza omicida che squarcia i coniglietti e fa appassire i fiori al suo passaggio, e, oltretutto, decide di dichiarare guerra alla terra di Grecia e al mondo intero, smettendo di pregare Odino affinché non faccia sciogliere i ghiacci polari e condannando, in tal modo, il pianeta ad essere sommerso dalle acque. Ovviamente solo la sorellina di Hilda ha un vago sentore che qualcosa di brutto sia accaduto, mentre i sette cavalieri di Asgard non pongono neanche per un istante in dubbio il volere della loro regina.
Lady Isabel, invitata a morire nel corso di un attentato a nuova Luxor (e salvata non dai camerieri, come al solito inutili, ma dai cinque cavalieri ritornati in scena con fighissime e nuove armature lucenti), decide così di andare di persona a trovare la mandante del proprio tentato assassinio.
Giunta ad Asgard, la fanciulla apprende quanto è successo per voce della sorellina di Hilda, e decide di mettere nei casini i suoi cavalieri, rischiando nuovamente la vita per il destino del pianeta: inizia a pregare lei Odino al posto di Hilda, ma essendo vestita con un abitino leggero in una terra dove anche gli orsi polari hanno freddo, è condannata irrimediabilmente a morire entro il calare del sole.
Unica speranza di salvarla, per i quattro (più uno) è ovviamente sconfiggere i sette cavalieri di Asgard, impossessarsi delle gemme presenti nelle loro cinture, tramite essi richiedere a Odino la sua spada e, con quella, liberare Hilda dall'anello del Nibelungo.
Ha inizio una nuova Corsa, più breve ma decisamente più interessante di quella alle Dodici Case, dove per ogni cavaliere, ora, viene riservato un ampio momento di flashback e introspezione psicologica a spiegare chi sia ognuno di loro e perché sia pronto a morire per Hilda di Polaris (in verità, uno di loro si rivela essere anche un emerito b.....ravo ragazzo, ma tanto finisce con l'essere ucciso come tutti gli altri).
Ancora una volta, così, Crystal, Sirio (tornato cieco), Andromeda e Phoenix si sacrificano - chi più, chi meno - per permettere a Pegasus di fare la parte dell'eroe. E proprio al culmine degli eventi, la verità sull'identità dell'oscuro signore dietro a tutto questo viene rivelata: si tratta di Nettuno, signore degli abissi, il quale con questa strategica mossa voleva estendere il suo dominio sul mondo intero, trasformando l'interno pianeta in un vasto oceano.
Hilda viene liberata, ma prima che lo champagne possa essere stappato, un'onda spazza via lady Isabel, trascinandola negli abissi.
Indovinate cosa accade?!
Esatto!
I quattro (più uno) cavalieri di Atena sono costretti a scendere nel regno di Nettuno, là dove scopriranno di avere a disposizione poche ore per sconfiggere i sette Generali degli Abissi, a custodia delle Sette Colonne dei Sette Mari, prima che le acque destinate a sommergere l'intero pianeta finiscano con l'uccidere lady Isabel, subito candidatasi al ruolo di martire per l'umanità.
I sette Generali, in verità, sono un branco di idioti e fra di loro nessuno merita di essere ricordato con la sola eccezione di colui che si scopre essere il vero psicopatico dietro alla resurrezione di Nettuno: Saga, fratello di Gemini!
Essì... lo schizzofrenico aveva anche un fratello gemello, il quale anni prima aveva addirittura contribuito a renderlo schizzofrenico.
Nonostante tutto, i Sette Generali vengono sconfitti, Sirio perde (di nuovo) la vista, Crystal si cava un occhio, Phoenix salva Andromeda... e, insieme a Tisifone (candidata numero uno a sacrificarsi per Pegasus) cercano di sconfiggere Nettuno, aiutati anche dall'armatura di Sagittario, da quella di Libra (scopertosi essere il Maestro dei Cinque Picchi) e quella di Acquarius (maestro del Maestro dei Ghiacci, nonché ultimo maestro di Crystal).
La Colonna di Nettuno (all'interno della quale era intrappolata lady Isabel) viene mandata in frantumi da un gesto suicida di Pegasus, il quale, comunque, sopravvive e permette ad Atena di reintrappolare Nettuno in un vaso in cui già lo aveva sigillato prima che quel furbone di Saga lo liberasse.
Il mondo può tornare a tirare un sospiro di sollievo...
... o forse no?!
Ehhhhhh... no!
Dopo vent'anni, infatti, all'anime viene aggiunta una nuova serie di OAV, che, in quasi continuity con l'anime (sembra dimenticare la saga di Asgard), prova a raccontare nuovi eventi a seguito della saga di Nettuno, spiegando il perché, nel corso della stessa, i cavalieri d'oro sopravvissuti non abbiano mosso un dito, per quanto ufficialmente difensori numeri uno della dea Atena.
Ma di questo vi parlerò un altro giorno...