Ed ecco qualche informazione in più sugli esclusivi ospiti della serata...
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Chariza,
dell'Impero dello Si-hai-paiChariza trattenne qualche istante il cavallo, poi, quando riuscì a vedere il bianco degli occhi dei suoi nemici, lo lanciò a sua volta contro di loro con l’intento di passare tra i due centrali. La mano sinistra scivolò rapida verso l’elsa della spada e le dita della donna si strinsero attorno ad essa con decisione; la sfoderò un attimo prima che i cavalieri le fossero completamente a fianco e, disegnando un arco di fronte a sé, raggiunse prima quello alla sua sinistra, che si accorse di avere il ventre squartato appena prima di cadere nel fango ormai privo di vita, poi quello alla sua destra trafiggendolo con la coda del fendente che lo separò in due metà esatte.(da
Chariza. Il Soffio del vento, di Francesca Angelinelli)
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Tutti i diritti sono riservati in virtù della legge del 22 aprile 1941 n. 633 e seguenti.
Qualsiasi plagio dell'opera o parte di essa verrà perseguito a norma delle vigenti leggi internazionali......................
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Reinhold Kyd,
del villaggio di WachtershauserContemplava il paesaggio dal finestrino aperto. Il vento faceva ondeggiare le tendine grigie, provocando un rumore sordo. Seduta di fronte a lui una giapponese. Lo sbattere delle tendine gli diede fastidio.
- Non chiudere, per piacere. C‘è uno sgradevole odore di fumo.
Fece quanto chiesto, sorridendo: provava un’innata simpatia per lei.
– Che cosa leggi? – le chiese indicando il libro che teneva in mano.
– Il maestro della betulla di Marisa Volpi. È bello. Prendi. Te lo regalo.
– Oh! No… mi piacciano di più i fumetti. Hai mai sentito parlare di Rieko?, è il mio preferito!
– Mi sembra… che la storia riguardi un ragazzo rapito da una tempesta il quale tenta di far ritorno in Giappone. Durante il viaggio incontra persone strane. Ebbene… è normale che sappia la storia: sono io la “creatrice” di Rieko.
– Tu – balbettò incredulo – sei Shikoku Misaki?
– Sono contenta, ragazzo, che ti piaccia Rieko. Dimmi un po’: come ti chiami?
– Reinhold. Sono andato a Walbank in cerca di avventure.(da
La bambola di vetro, di Teresa Di Gaetano)
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West al Denìo,
dal regno di Irrfad« A proposito, tu non volevi dirmi qualcosa per caso? »
Come volevasi dimostrare, Kat rimase, per la seconda volta in brevissimo tempo, senza parole, cosa poteva rispondere all'amico?
« Chi io? Sì... cioè no, cioè... prima sì, ma adesso non importa più. »
« Non sei mai stato bravo a raccontare bugie, su, parla. »
« No davvero, non è niente di importante. »
West inarcò un ciglio e incrociò le braccia, non sopportava quando si tentava di nascondergli le cose.
« Me lo dici con le buone o devo estorcerti le parole con la forza? »
« E va bene, te lo dirò, » sospirò Katòn rassegnandosi « ma almeno sforzati di credermi! »
« Ok, va bene, non vedo quando mai ti avrei dato del bugiardo, ma va bene. »
« West! Quando ti ho fatto il resoconto dettagliato della mia visita al Tempio di Roriath mi hai dato del bugiardo!! »
« Oh andiamo... non penserai mica davvero che io creda seriamente a questa storia della Dea? »(da
Ragnarok, episodio 05, di Yui00)
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Midda Bontor,
di Kriarya, città del peccato«Midda Bontor.» dichiarò con tono di voce forte e deciso, quello di un uomo abituato a essere obbedito, ascoltato «E’ questo il tuo nome, vero?»
«Mmm…» aggrottò ella la fronte, sollevando lo sguardo con aria sorniona «Può darsi: cosa cerchi, ragazzo?»
«In conseguenza delle accuse di pirateria già pendenti sul tuo capo nella provincia di Kirsnya, nonché in conseguenza di nuove imputazioni offerte a tuo carico, quali l’evasione dalle prigioni della capitale, il rapimento e l’assassinio di lord Sarnico, sono giunto qui per porti in stato d’arresto.» continuò con fermezza il tenente, non prestando attenzione al tono della donna «L’uso della forza è stato preventivamente autorizzato, ma personalmente preferirei evitarlo.»
Sorridendo divertita dalla chiara consapevolezza delle ragioni che invitavano l’ufficiale a offrirle tanta cortesia, la mercenaria levò lentamente le proprie mani verso di lui, prima di sollevarsi altrettanto delicatamente, quasi sensuale in un gesto indolente che non era proprio alla sua natura, a dimostrare la propria mancanza di avversione.
«Ce ne avete messo di tempo per decidervi a raggiungermi…» commentò, semplicemente.(da
Midda's Chronicles - Condannata (e altre storie), Condannata, di Sean MacMalcom)
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