Ottima questione!!!
Meno banale di quanto forse potesti pensare che sia!!!
L'argomento può essere affrontato su due livelli... uno più "in storia" e uno più "dietro le quinte".
Cercherò di essere più chiaro possibile...
Come ho già avuto occasione di raccontare altre volte, Midda nacque, in verità, come lo studio per una serie di strisce da pubblicare settimanalmente online. Sdraiato nel mio candido lettino, con una matita azzurra in mano (utile per fare l'abbozzo da ripassare poi con la matita nera e trasferire nel PC), nel gennaio del 2008 tratteggiai una prima immagine di Midda... e questa immagine, addirittura, aveva anche il caschetto alla Valentina di Crepax!!!
Decisamente elegante, direi!
Qualche settimana più tardi, impegnandomi in un primo vero e proprio disegno di Midda (fatto questa volta direttamente al PC con l'ausilio della tavoletta grafica), il caschetto si vide sostituito da qualcosa di diverso... dove, improvvisamente, mi resi conto di non averla mai realmente immaginata così ordinata mentre la scrivevo e la descrivevo. Questo è quanto venne fuori:
Si può notare come da un caschetto alla Valentina di Crepax si sia passati già a qualcosa di decisamente diverso e più disordinato.
Più tardi ancora, disegnando invece su carta il personaggio, questo fu quello che ne risultò:
Inutile sottolineare come, con l'andare avanti del tempo, nei miei disegni e nella mia mente quei capelli si posero sempre più disordinati, in coerenza, del resto, con lo stile di vita della mercenaria: dove altri personaggi femminili, come Carsa Anloch che troverete nel secondo volume, mantengono capelli lunghi e sempre ordinati, Midda non si preoccupa più di tanto di tale aspetto del proprio io... anzi... sebbene non sia ancora emerso in maniera esplicita, ritengo altamente probabile che i capelli se li tagli da sola a colpi di spada.
In effetti, da un punto di vista "in storia", volendo essere veramente oggettivi, Midda dovrebbe preferire un taglio alla soldato Jane, con capelli praticamente rasati che non le possano essere mai d'ostacolo né possano offrirsi, a un avversario, quale occasione di "presa" su di lei. Nel suo mondo, però, la femminilità è espressa in ampia misura proprio dalla lunghezza dei capelli... e in questo l'idea di raderli o quasi è da escludersi anche per lei: medio-corti, sì... corti anche (come si vedrà in Trent'anni dopo, nel secondo volume), ma mai cortissimi.
In conseguenza di quanto sopra, inevitabilmente, la resa grafica del personaggio, quando richiesta alla mia disegnatrice, è stata quindi volta al disordine, non per una scelta della disegnatrice ma per una mia esplicita volontà. Sono stato io a chiederla così perché, dopotutto, è così che la vedo nella mia mente...
Lasciando poi da parte i capelli e volgendo l'attenzione alla figura propria della mercenaria, più avanti nel racconto, e soprattutto nelle occasioni, per lei, di confronto con altre figure femminili (come già ne Gli spettri della nave), emerge in maniera evidente come Midda sia effettivamente "un bel pezzetto di... figliuola", ma, al tempo stesso, neanche poi così belliscima come, probabilmente, potrebbe risultare in assenza di metri di paragone.
In effetti, raramente nel confronto con altri personaggi femminili Midda riesce a risultare oggettivamente più bella... come del resto, difficilmente potrebbe apparire in conseguenza del proprio stile di vita.
Il suo corpo, dove anche - mea culpa probabilmente - non lo specifico in maniera particolarmente dettagliata, non può evitare infatti di essere ricoperto di graffi, escoriazioni, piccole cicatrici, segni di vecchie ferite, che sulla sua pelle offrono una traccia precisa di tutta la sua storia personale (come per Martin Riggs in Arma Letale 3, per intenderci)... il suo viso è segnato in maniera orrenda da un tremendo sfregio... e questo a prescindere dalla sua fisicità, dal suo corpo che, per quanto indubbiamente femminile soprattutto nell'abbondanza delle sue forme, non può dimenticare una certa tonicità atletica: una donna capace di fare quello che fa lei non può di certo essere la principessa delle favole!
Quello di Midda, come emergerà soprattutto nel confronto con Carsa Anloch (oggettivamente bella in un senso più classico del termine!), si ritrova ad essere, pertanto, più un fascino che una reale e intrinseca bellezza.
Non è la figlia di Fantozzi, sia chiaro... ma non è neppure Charlize Theron (che persino la moglie di un mio ex-collega l'ha incontrata per lavoro e senza trucco, non ha potuto evitare di dichiarare "è così bella che non sembra neppure vera"): Midda è, probabilmente, una bellezza media, che in un contesto diverso, anche priva dello sfregio sul viso e nuovamente dotata del suo braccio destro, lavata, pulita, profumata e vestita bene, e messa lì, ferma, in vetrina (confronta pagina 478 del libro che hai fra le mani), potrebbe attirare qualche sguardo, e qualche desiderio (soprattutto per le sue forme), ma non potrebbe mai essere considerata la donna più bella del mondo.
Però, anche così come è, con tutti i suoi danni, con anche eventualmente qualche incrostazione di fango addosso o il sangue secco dei suoi nemici, ella può comunque in grado di affascinare uno spettatore, soprattutto se lasciata libera di parlare, di muoversi e di agire, incantando per quello che è ancor prima di come fisicamente è.
Non so se sono stato in grado di spiegarmi...
In caso contrario, domanda pure senza pietà alcuna!