5 Le Selve degli Elfi, rivelazioni e tradimenti

[gio]

(NEDVED)

Sono molti anni che non visito le Selve e quando Gec mi aveva condotto qui ero ancora un bambino o poco più. Ma quello che ho sentito dal mio angolo in fondo alla sala non mi è piaciuto per niente. Da quando gli elfi sono diventati litigiosi? Forse la zizzania dei mezzispettri sta agendo anche nelle Selve? Mah... Resto in disparte e guardo Gec che sta parlando davanti al Concilio.
Non sono ancora riuscito a parlare con lei e Angy e avrei tante cose da chiedere... spero che al termine di questa riunione potrò finalmente chiarire i miei dubbi.

[gio]

(PILù il mezzospettro)

Sono alla Locanda nella Città Murata, la solita locanda che usiamo come base, quando dobbiamo elaborare nuovi piani o recuperare le forze. Con me c'è Rambo, ma ho percepito anche la presenza di un'essenza nera, credo sia Cavalier che sta cercando il modo di manifestarsi a noi. Ho recuperato le forze anche se in certi momenti mi sento come a disagio... strano... diverso. Non mi era mai successa una cosa del genere e non l'ammetterei mai con Rambo, ma... Quella maledetta ferita, il colpo che mi ha scagliato l'elfa dai capelli rossi per minare la mia volontà... è come se avesse intaccato la mia essenza malvagia. E il contatto con quell'elfo poi... con la sua melodia di sacrificio e di pace...

Non avevo mai sperimentato una pace come quella.

Ah, ma che pensieri sono mai questi?! Ora basta. Maledetti. Sono tutti dei vermi, che devono essere schiacciati. La mia vendetta sarà terribile. E la pagheranno anche per questo disagio strisciante che...

Basta. è ora di concentrarsi sulla nostra prossima mossa.

[Cavalier]

Vago incorporeo da giorni, alla ricerca di una sostanza in cui potermi manifestare. Non sono riuscito a comunicare con Pilù anche se sono certo che mi abbia percepito più di una volta all'interno della Locanda.
Una fredda furia si è impadronita del mio essere. è odio. Un odio infinito. E desiderio di vendetta. E di morte. Ho bisogno di morte. Voglio tornare in un corpo. Voglio combattere. Voglio vendetta.
Scivolo nelle ombre della sera, nero più della notte.

[B. Franck]

[Dageron]
Mi rivolgo verso il concilio e poi verso Gec <In parole pratiche; ci serve una mano da parte vostra per ritrovare i consiglieri della città murata, non si dovrebbero trovare molto lontano da qui, ma più perdiamo tempo a parlare....e a ironizzare su chi c'è superiore, dovremmo agire, ora, adesso, prima che sia troppo tardi>mi riavvicino a Gec >Tempi neri potrebbero avvicinarsi a noi tra non molto>

[gio]

(GEC)
Le parole di Dageron mi colgono alla sprovvista. Perchè questo nano ha sempre il potere di turbarmi con le sue previsioni pessimistiche, ma ahimè, sempre azzeccate?

[Ayram]

[AYRAM]
Corro. Le fronde spoglie degli alberi della Selva mi sfrecciano di fianco, ma sono troppo rapida perché una di esse possa anche solo sfiorarmi. Mephion mi è accanto. Dopo il ricongiungimento, un legame particolarmente forte si è instaurato tra noi. E' come se non solo le nostre menti, ma le nostre stesse essenze vitali si siano unite in un legame simbiotico. Corro e sento i muscoli del lupo che si contraggono nello sforzo fisico. Corro e le nostre menti si proiettano come Una verso i nostri compagni più avanti. Li abbiamo quasi raggiunti. Mephion comunica mentalmente che sono presenti numerosi Elfi. Io annuisco. Sento l'Energia della mia razza permeare queste lande. Aumentiamo l'andatura e ben presto, scorgiamo il gruppo.

[gio]

(GEC)

All'agitazione per le parole di Dageron ora si aggiunge una sensazione diversa... Ho come l'impressione che... Qualcosa stia per accadere, sì, ma non qualcosa di brutto...

[gio]

(NEDVED)

Dalla mia postazione un po' in disparte, posso controllare le piante tutt'intorno al Concilio. I miei sensi elfici hanno colto qualcosa... non saprei dire cosa. Mi volto e scruto tra gli alberi millenari. Qualcosa si muove. o qualcuno? POrto la mano all'elsa della spada quando tra le foglie si delinea una figura conosciuta, anzi sono due...

[Ayram]

Uff! Pant! SIamo quasi giunti! vedo alcuni dei mantelli che ricoprono le spalle e sento una sorta di...tentativo di contatto mentale. I sensi di Gec sono all'erta e il suo animo arriva a sfiorare il mio. "Gec!" esclamo mentalmente <Gec che piacere avervi ritrovati! Ma che cosa..." rallento, e così Mephion, prendendo nota della situazione. Gli elfi, vestiti con tuniche ornate tipiche dei ranghi più elevati nella società Silvana hanno un'aria molto compunta. ma certo! E' il consiglio degli elfi. Riprendo fiato, ravvivo la chioma rossa ed entro nel cerchio di luce che circonda il gruppo, palesandomi infine a tutti i presenti. Sorrido a Nedved, che mi osserva stupito. Mephion mi trasmette tutte lke sue emozioni e, come un unico corpo, ci inchiniamo innanzi ai saggi. Vedere quegli elfi anziani mi causa un tuffo al cuore. I miei defunti genitori somigliavono loro parecchio.

[gio]

(GEC)

Un sorriso illumina il mio viso mentre accolgo con uno sguardo colmo di gioia la nostra Ayram. Le faccio spazio al mio fianco e le poso una mano sul braccio. "Ben trovata" le sussurro felice di vederla sana e salva.
Vedo nei suoi occhi il rispetto e la venerazione per gli elfi che compongono il Concilio e sento una morsa di malinconia. Credo che non sarà per nulla felice di scoprire che questo luogo di pace ed equilibrio ha lasciato accesso alle polemiche sterili, alle voci alzate...

Mi volto verso il nonno di Eos, l'anziano elfo che presiede il Concilio e con un cenno riprendo la parola: "Ecco, è lei la compagna che ci ha portato notizia di eventi luttuosi nella terra degli elfi. Ora vi spiegherà lei cosa è accaduto pochi giri di lune fa".

[gio]

(GEC)

Cerco Camael con lo sguardo per vedere come ha reagito all'arrivo di Ayram. Non riesco a ricordare se i due si conoscono già. Forse no, nel tempo trascorso in queste Selve, i genitori di Ayram non si erano recati ad est.

[gio]

(NEDVED)

Grande! Lo sapevo che Ayram avrebbe ritrovato Mephion e se la sarebbe cavata! Caspita quante cose abbiamo da raccontarle! Devo dirle che Angy è mia sorella e dell'attacco dei mezzispettri e della sconfitta di Rellum Doll!

[Ayram]

le parole di Gec mi costringono a riportare alla mente l'orrenda notte in cui i miei amati genitori vennero assassinati. Deglutisco e stringo i pugni. Mephion allarga la sua mente in un abbraccio che mi conforta, così inspiro a fondo ed inzio a parlare. <Venerabili Eruditi, il mio nome è Ayram Goldworth. Appartengo al Circolo dell'Aria e ne sono il Druido rappresentante.> Non mi curo della reazione del Concilio, fatta di mormorii e sguardi disgustati nell'appurare che una femmina occupasse un posto di tal rilievo. <I mei genitori, i saggi Cleradwyn e Hugwel, sono stati assassinati poche lune fa. il Male e la Corruzione hanno raggiunto le nostre case e ci hanno colpito dall'interno, riuscendo a scardinare una delle magie druidiche più potenti.> faccio una breve pausa, cercando di scacciare dalla mente, l'espressione di mia madre morente. <ma non è tutto. venendo qui, ho trovato un intero Bosco Sacro completamente carbonizzato.> Chino il capo con deferenza, non sottomissione. non mi sono sfuggite le occhiate di alcuni dei membri del consiglio. Avevano un che di decisamente poco saggio. Uno addirittura sembra mi stia deridendo, oltre la maschera di finta dignità. Mephion non reagisce, ma percepisco chiaramente che ha notato quanto me che qualcosa negli Elfi è cambiato, rispetto a secoli fa.