La Locanda della Terra di Altrove
è lieta di presentarvi...
Locan-to di Natale
soggetto originale di Charles Dickens
con (in ordine di apparizione)
SeanMacMalcom nel ruolo di Puck, emissario di re Oberon
B. Franck nel ruolo di Ebenezer Smythe, anziano proprietario e presidente di corporazione
... e in quello di Mirytikov "Marley" Petrov, ex-socio di Ebenezer
... nonché in quello di Bellamy, volontario per la carità
koukla nel ruolo di Frederich, nipote di Ebenezer
gio nel ruolo di Thomas Hatchit Sr., segretario particolare di Ebenezer
... e in quello dello Spirito del Natale Presente, non servono presentazioni
... nonché in quello di Banshee O'Ghara, antica fiamma di Ebenezer
... e, ancora, in quello di Titania, regina del Piccolo Popolo e (più o meno) coniuge di Oberon
demon black nel ruolo dello Spirito del Natale Passato, non servono presentazioni
... e in quello della signora Hatchit, moglie di Thomas
... nonché in quello dei due becchini
yui00 nel ruolo di Ortensia Smythe, sorella minore di Ebenezer e madre di Frederich
... e in quello del Spirito dei Natali Futuri, non servono presentazioni
Ufficio di Ebenezer Smythe - 24 dicembre 2109
Sono stato chiamato in molti modi. E in un'altra miriade di modi mi sono chiamato da solo.
Due nomi con cui son diventato celebre, nel mondo del Popolo Alto, sono Robin Goodfellow e Puck: me li ha affibiati in umano in gamba, un certo William Shakespeare, a cui, qualche secolo fa, ho raccontato di un mio vecchio scherzo.
Mi piacciono gli umani, mi sono sempre piaciuti... sono gente strana ma simpatica. Peccato che, per questa mia personale predilezione, il mio re, Oberon, abbia stabilito come impiegare la mia personale predilezione allo scherzo a suo personale favore, inviandomi come suo emissario in giro per il mondo. In fondo, dall'epoca in cui ha tentato di far re-innamorare, con la prepotenza, la regina Titania, ad oggi, nulla è poi cambiato.
E così eccomi qui... ancora una volta a cercare di comprendere come cavarmi fuori da uno spiacevole impiccio.
Una storia che, forse, un giorno racconterò ad un altro Shakespeare e diventerà commedia di cui ridere... o forse no.
Ho sei giorni per cambiare l'animo di un umano... peccato che, in effetti, non so neanche se questo umano abbia veramente un animo, oltre a un cuore e tutto il resto.
Ora sono qui, accanto a lui, invisibile, impercettibile... uno spirito, un'ombra, qual spesso in effetti appaio, per studiarne il comportamento, per capirne lo stile. E' da un mese che trascorro così le mie giornate e devo dire che ho speso il mio tempo in modi decisamente migliori rispetto a questo.
E' quella comunemente denominata quale vigilia di Natale, dal Popolo Alto, e pure, per Ebenezer Smythe sembra un giorno come un altro. Che tristezza d'uomo.
Accanto a lui è Thomas Hatchit, un uomo che mette tristezza solo a guardarlo. Di per sé potrebbe essere anche l'incarnazione della felicità, della gioia, ma sul suo cuore grava un pesante fardello.
Bussano. Chi sarà mai?! Un soldo bucato che lo so.
Hatchit va ad aprire. Ed ecco Frederich... il nipote di Ebenezer Smythe. Il suo unico parente.
Da quasi un mese osservo ogni giorno questa scena: devo dare atto a Fred di avere gran pelo sullo stomaco per sopportare questo zio...
Ma ecco che, al solito, la scena va ad iniziare...