dall'introduzione di Valerio Evangelisti
...Ma ecco che arriva Philip José Farmer ad abbattere le barriere a spallate. E non si tratta solo del sesso. La religione, altro argomento precluso (ma molto meno) subisce la stessa sorte. Si pensi alla pagina di Venere sulla conchiglia in cui Gesù Cristo appare alla tv, dice "in verità vi dico...", poi viene oscurato perchè il tempo è scaduto. Memorabile.Scritto nel '74 sotto lo pseudonimo di Kilgore Trout, Venere sulla conchiglia è un libro importantissimo per la fantascienza moderna; fu infatti il primo romanzo del genere a rompere le barriere del sesso e della religione.
Quello che oggi può sembrare scontato, al tempo fece molto scalpore, e così facendo l'autore gettò le basi per la fantascienza underground (fantascienza non classica con temi di protesta).
Oltre alla sua importanza storica, il romanzo spicca anche per l'originalità ed i contenuti. Il personaggio principale è Simon Wagstaff, il Vagabondo dello Spazio. Durante il racconto si parla del suo vagabondare da un pianeta all'altro, alla ricerca del senso dell'esistenza umana. Ogni pianeta è un'allegoria, dove il vagabondo trova diverse risposte alla sua domanda, ma le scarta perchè false o inconsistenti.
Nonostante questi temi così profondi, il libro si legge molto facilmente, grazie alla sua immediatezza ed all'umorismo sempre presente. Lo consiglio a chiunque per la bella storia, ma anche a chi cerca qualcosa di filosofico ma semplice da leggere.