UryaBlackie, dici di non essere importante ma guarda i tuoi poteri. Luce e Tenebra, Elfi e Demoni. Adesso capisco.
Axel mi prende in disparte, mi vuole portare in una piccola radura non troppo lontano da qui, mentre camminiamo gli rivelo quello che ho detto a Blackie, non ci devono essere segreti fra noi.
Quando arriviamo capisco perché Axel ha voluto insistere così tanto, sono le rovine di un Tempio della Madre! E il braciere...è freddo, c'è solo una piccola fiammella a bruciare ma c'è ancora, la Madre non c'ha abbandonati.
<<Axel, dobbiamo trovare della legna, il Fuoco Sacro dev'essere ravvivato.>>
La grande fiamma brucia davanti ai nostri occhi, grande e vigorosa come il Fuoco Sacro che io custodivo.
<<Che cosa ne pensi Urya? Per secoli ho vagato su queste terre con la convinzione che la Madre mi avesse dannato e abbandonato ma ora...trovare queste rovine, i miei insegnamenti sono troppo radicati perché io possa pensare ad una coincidenza.>> dice Axel seduto accanto a me.
<<E tu credi che servire la Dea sia privilegio esclusivo degli uomini? Ne abbiamo discusso tante volte davanti al Fuoco Sacro...la Madre non condanna.
Una volta sentii dire di un elfo druido, perché non può essere la stessa cosa per i vampiri?>>
<<Abbiamo perso quel diritto molti anni fa, lo sai bene. Tutto quello che potevamo fare come officianti della Dea l'abbiamo fatto, adesso dobbiamo pensare a vivere la nostra esistenza al meglio.>>
<<Axel...io non credo alle coincidenze, io credo che la Madre abbia scritto tutto. Forse non potrò aiutare come sacerdotessa, ma lo farò come vampira.>>
Axel mi sorride, sono sempre stata testarda e lui lo sa.
<<Parlando d'altro, lo sai che giorno è oggi?>> mi domanda avvicinandosi e stringendomi fra le braccia.
<<Oggi è Beltane.>> gli rispondo appoggiandomi con la testa alle sue spalle.
<<Io intendo rinnovare la mia promessa, qui, di fronte alla luna piena e al Fuoco Sacro.>>
<<Anche io lo voglio.>>
Sento le sue morbide labbra sulle mie, poi ci stacchiamo per cercare il collo dell'altro.