Eccomi! Che onore son la prima in locanda ad aver letto questo bel libro?
Ho letto Il suo sacro di Arjiam in catena di lettura: tempo impiegato tre giorni, segno che la storia mi ha catturato e che ho trovato la lettura molto scorrevole.
Che dire... Le sensazioni sono molte, il libro mi è sicuramente piaciuto, mi sono piaciuti lo stile dell'autrice, il linguaggio molto ricco, il fatto che i refusi siano pochi (cosa non scontata nei libri di esordienti, e che ha contribuito alla piacevolezza della lettura). Ho avuto l'impressione che gli eventi siano più spesso raccontati che mostrati, ma la padronanza linguistica di chi scrive e l'interesse suscitato dalla vicenda hanno fatto sì che mi sentissi molto coinvolta.
Uszrany, il protagonista maschile, ha la mia totale approvazione
Diciamo che ha tutti i numeri per piacere al pubblico femminile
Scherzi a parte, ho apprezzato anche il suo carattere, l'evoluzione del personaggio e l'approfondimento psicologico che ne fa l'autrice, in particolare ho trovato molto azzeccata - e realistica - la presenza di sentimenti contrastanti nei riguardi del padre.
Molto umano, nel finale, il suo desiderio che il padre potesse cambiare...
E Mazdraan? Il cattivo della storia è tratteggiato in modo da suscitare odio e - a dispetto della ragione - anche una certa ammirazione... O almeno, questa è l'impressione che ho avuto io leggendo. Demetra tu cosa provi per Mazdraan? Perchè nonostante tutti gli orrori, la mancanza di pietà e di umanità di questo personaggio che è cattivo-cattivo (cioè non mi pare si cerchi mai di riscattarlo, trovando qualche motivazione-attenuante alle sue azioni), non è solo odio che si prova davanti al sicuro, sensuale, intrigante Mazdraan... Comunque, un bel cattivo, complimenti. Per dirla con le parole di Uszrany, proprio un gran 'bastardo'... (passatemi il termine, questo tizio lo merita tutto
)
Fahryion sì, mi piace, ma diciamo che le sue emozioni mi hanno coinvolto meno, rispetto a quelle di Uszrany. L'ho sentita, a tratti, meno umana, meno vicina, rispetto a lui.
Molto bello il sacrificio di Tyrnahan e la morte scelta dal comandante... Mi piacciono questi personaggi 'giusti', pronti al sacrificio supremo
Due chiarimenti: ma quindi Uszrany e Fahryion restano separati per diversi anni? Ma quanti anni? Che bello questo amore che non si spegne nonostante la lontananza e nonostante l'incertezza del futuro...
Un punto che invece proprio non ho capito e mi ha lasciato molto in sospeso è la sorte di Tzelyr. Quando rapiscono la bambina che lei ha cresciuto credendo sua (ma che era la vera figlia di Mazdraan), che ne è di lei? Perchè non le dicono la verità sulla figlia? perchè comunque non potrebbe 'recuperarla'? Ma non avrebbe diritto di sapere? Cioè, certo che avrebbe diritto di sapere, non è che sia stata trattata molto bene questa ragazza dai Magh, anzi... E altra cosa, verso il finale Uszrany libera la figlia di Tzelyr e l'affida a un Magh. A quel punto madre e figlia si riuniscono? Viene detto e io ho perso il passaggio? O viene dato per scontato? O, ancora, non succede?
Ecco, a me sarebbe piaciuto che venisse conclusa anche questa parte della vicenda.
Molto bello infine l'intreccio di più vicende e il loro chiarirsi pian piano, un nodo alla volta. Innovativa l'idea del suono sacro, con armonia e malia e interessanti le descrizioni del suono e dei riti (e qui si vede la natura canora dell'autrice!!!!).
Ho trovato invece a volte un po' ridondanti le schermaglie verbali tra Mazdraan e il figlio (mio personale parere eh), dopo le prime volte mi è sembrato che lo schema si ripetesse sempre uguale. Forse dopo la metà ho saltato qualche riga anche per le descrizioni dei riti e degli effetti del suono sacro...
Comunque, per concludere, bello. Proprio bello.
Grazie Demetra!