Mi piace molto vedere un ragazzo giovane che ama la scrittura, posso chiederti quando e come è nata questa passione? Pensi che la famiglia o eventuali insegnanti abbiano contribuito?
Bé... in famiglia non sono in molti ad amare la lettura...
Gli insegnanti possono aiutarti a sviluppare le capacità, ma la passione o c'è o non c'è. Io adoro leggere. Mi estranea, mi fa entrare in una nuova realtà.
Ho cominciato con i fumetti Disney - che a volte continuo a spulciare - per poi arrivare al romanzo. Ho condiviso gioie e dolori con i protagonisti delle storie più belle mai partorite dalla mente dell'uomo. Ho pianto - letteralmente - per la morte di Nemecsek ne "I ragazzi della Via Pal"; sono stato a Hogwarts in compagnia di Harry Potter e dei suoi amici; ero anch'io uno dei "quattro" moschettieri delle avventure di Dumas; ho percorso ventimila leghe sotto la superficie dell'oceano in compagnia del capitano Nemo, ho vissuto il cambiamento interiore di un Ebenizer Scrooge anziano e taccagno in una notte di Natale vittoriana attraverso la penna di un magnifico Dickens...
Tutti questi autori - e molti altri - hanno lasciato un segno profondo dentro di me e di conseguenza come si può non provare a produrre qualcosa di proprio?
Ecco che, quindi, ho cominciato a scrivere.
Lo ammetto, nei primi tempi temevo il giudizio. Scrivevo quasi "di nascosto", come se fosse "anormale" che un ragazzino di dodici anni si mettesse a inventare storie. Poi è arrivata l'idea de "L'Erede" e sono uscito allo scoperto: per la prima volta ho fatto leggere qualcosa di mio a un amico.
E con il tempo sono arrivato alla pubblicazione.
Adesso ho 17 anni (quasi). Conosco persone fantastiche e mature della mia stessa età, ma anche gente completamente diversa da queste ulime.
Colpa loro?
No.
Non è presunzione, ma a mio parere anche queste persone avrebbero potuto essere "diverse" se avessero trascorso splendidi pomeriggi in compagnia dei personaggi più belli della storia della letteratura.
Non sono né migliore né peggiore di altri. Solo fortunato, forse, perché mi è stato regalato il valore della lettura. Ho "capito" il valore della lettura.
Anche adesso il miglior regalo che mi si possa fare è un libro.
Scriverne uno, poi, è qualcosa di straordinario che non saprei neppure descrivere.
Che dire di più? Concordo pienamente con Stephen King: "Una vita senza libri è una vita di sete".