Beh ... il mio non è decisamente un fantasy come spiegai una volta alla nostra Gio, anche se effettivamente non mancano eventi che possono addebitarsi alla magia bianca o all'ars druica degli antichi celti. Sullo sfondo dei tragici avvenimenti che sconvolsero l’impero romano nel II sec. d.c., la figura di Lucio Artorio Casto, tra intrighi, amore e guerra, si staglia sui bordi della storia fino a raggiungere quel che gli uomini chiamano leggenda. La sua vicenda si intreccia, durante l’impero di Marco Aurelio, Commodo, Dido Giuliano, Pertinace, Settimio Severo, con quella di Dubricio misterioso consigliere dell’imperatore Marco Aurelio; Dalla Giudea ai confini naturali dell’impero lungo le sponde ghiacciate del Danubio ed ancora fino alla lontana Britannia, i lampi di spade e le grida di acclamazione furono narrate dai bardi che videro in quest’uomo non un nemico, un ufficiale di cavalleria romana, ma colui che avrebbe riunito sotto il drago rosso dei Sarmati i clan di tutta Britannia contro lo stesso impero ed ogni invasore che ne avesse lambito le sponde.
Dopo aver ricevuto la promozione da anni agognata, Artorius ottiene il trasferimento in Liburnia ed il grado di procuratore centenario. Sarebbero dovuti essere anni di pace, ma l’improvvisa guerra civile che vede contrapporsi le figure di Clodio Albino governatore di Britannia e, Settimio Severo, comandante in capo delle legioni del est e del sud dell’impero, lo pongono al centro di una bilancia sui cui piatti pendono, da un lato, le vite dei propri familiari; dall’altro, il senso di onore e lealtà verso coloro che un tempo lo avevano acclamato come Grande Re.
Settimio Severo vince lo scontro finale nella città gallica di Lugdunum, ma avrebbe avuto ben poche speranze di vittoria se la cavalleria sarmata non fosse stata annientata da quell’oscuro generale romano della cui vita nulla più si conosce. Dovrebbe essere stata la fine, ma per molti, me compreso, non fu che l’inizio …
Il testo ovviamente è inedito, ho avuto delle proposte di pubblicazione, ma al momento non me la sento di investire in case editrici che chiedono un contributo non indifferente ( trattasi di circa 650 pg e ho notato che il volume spesso spaventa) o vincolare il testo per qualche anno (senza spendere un centesimo) con un interesse sui diritti d'autore del 6% senza nessuna garanzia sulla distribuzione.
Spero di non esser andato troppo fuori tema ...